Finalmente è arrivata la necessaria stretta sulle tempistiche e i contenuti delle recensioni online nel tentativo di arginare frodi, concorrenza sleale e pubblicità occulta. E’ quanto prevede prevede il Dl Pmi approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Il consumatore che dimostra l’effettivo utilizzo di servizi o prestazioni, si legge nel testo, “può rilasciare la propria motivata recensione non oltre quindici giorni dalla data di utilizzo del prodotto o di fruizione del servizio”. Per impedire eventuali attività fraudolente, la recensione “deve essere sufficientemente dettagliata e rispondente alla tipologia del prodotto utilizzato o alle caratteristiche della struttura che lo offre”.
Il legale rappresentante della struttura recensita o un suo delegato hanno “diritto di replicare e di ottenere la cancellazione delle recensioni che lo riguardino, qualora l’autore non abbia usufruito del bene o servizio recensito” o le valutazioni “siano ingannevoli o non veritiere o eccessive“. L’imprenditore che ne abbia interesse ha diritto a ottenere la “cancellazione delle recensioni che lo riguardino che non siano più attuali, in ragione della decorrenza di due anni dalla data di fruizione del servizio da parte dell’autore o dell’adozione di misure idonee a modificare o superare le ragioni che avevano dato luogo al giudizio”.
Sono vietati, si legge ancora nel decreto, “l’acquisto e la cessione a qualsiasi titolo, anche tra imprenditori e intermediari”, di “recensioni, apprezzamenti o interazioni, indipendentemente dalla loro successiva diffusione“. Stop anche all’attribuzione a un prodotto o a un servizio di recensioni “formulate dai consumatori in relazione a un prodotto o un servizio differenti e la promozione e il condizionamento del contenuto delle recensioni mediante incentivi“. L’ Autorità Antitrust (Agcm) , dispone il testo, esercita i poteri investigativi e sanzionatori. L’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom) disciplina con regolamento l’adozione di codici di condotta da parte degli intermediari e dei soggetti attivi nella diffusione di recensioni online e comunica quelli sottoscritti.
I codici di condotta individuano misure finalizzate a ridurre, anche con mezzi tecnologicamente adeguati, la distorsione dell’informazione fornita ai consumatori a mezzo di recensioni non genuine e, in ogni caso, idonee a garantire che quelle pubblicate provengano da consumatori che hanno usufruito del servizio o hanno utilizzato il prodotto. Qualora sia prevista la possibilità di rilasciare una recensione, specifica il Decreto Legge, bisogna assicurare “trasparenza ed imparzialità nella gestione“, che le valutazioni “siano sufficientemente dettagliate da consentire il contraddittorio e la replica degli interessati”, garantire “la correttezza e la completezza delle informazioni, impedendo l’associazione di testi con contenuti promozionali non dichiarati”, consentire o agevolare “l’individuazione delle attività fraudolente” e prevenire “l’utilizzo di punteggi basati su criteri poco chiari o non esplicitati”.
L’Agcm, sentita l’AgCom e l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, il Mimit e il Ministero del turismo, con proprio provvedimento adotterà delle linee guida che “orientino le imprese nell’adozione di accorgimenti idonei ad assicurare la genuinità delle recensioni”. L’Agcm stabilisce, inoltre, la procedura di vigilanza sul monitoraggio e la valutazione periodica di conformità, nel rispetto dei principi di “trasparenza, non discriminazione e proporzionalità“.
“Una svolta per la politica industriale del nostro Paese, che valorizza il ruolo delle piccole e medie imprese, cuore pulsante dell’economia nazionale e dell’identità produttiva del Made in Italy, attraverso un sistema normativo mirato all’innovazione, alla competitività e alla crescita – ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Un impegno “disatteso da tutti i governi che ci hanno preceduto e che noi intendiamo rispettare puntualmente ogni anno, come stiamo facendo per la legge annuale sulla concorrenza, secondo una chiara visione strategica”, ha concluso.