Con la richiesta al gip di emissione di un decreto penale di condanna è stata firmata dal dr. Cataldo Motta, procuratore della Repubblica di Lecce, si sono concluse le indagini dell’inchiesta aperta nel 2013 a seguito dell’avvenuta scoperta da parte della Commissione di Catania di ben 103 elaborati poco credibili, successivamente annullati, in occasione gli esami di abilitazione alla professione di avvocato che si svolsero a Lecce nel dicembre 2012 ed ai quali si erano presentati oltre 1.000 candidati, originari delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
L’inchiesta si è chiusa con l’invio al gip di Lecce dell’emissione di 103 decreti penali di condanna per “utilizzazione di elaborati non propri in concorsi pubblici”. Reato che viene punito da tre mesi a un anno di reclusione, ma in questo caso la Procura di Lecce ha deciso di adottare un provvedimento più “soft” e quindi ha proposto la conversione del minimo previsto dalla pena detentiva, tre mesi, in una pena pecuniaria pari a 11 mila euro per ciascuna delle 103 persone coinvolte nell’inchiesta, 40 delle quali sono iscritte all’albo Praticanti degli Ordini di Lecce, Brindisi e Taranto, uno a quello di Foggia, mentre 20 sono già diventati avvocati sulla cui posizione competerà quindi all’Ordine degli Avvocati adottare una decisione in merito, mentre altri 40 risultano abilitati all’estero.
Nel corso dell’inchiesta sono stati scoperti degli elaborati relativi a una prova scritta di diritto penale, civile e la elaborazione di un atto, che risultarono copiati o da Internet o attraverso altri mezzi di comunicazione, come mail o sms inviati da studi legali o da persone di fiducia direttamente sugli smartphone dei candidati. I destinatari del provvedimento del Gip, richiesto dalla Procura leccese, hanno 15 giorni dalla notifica per opporsi al decreto penale di condanna ed optare per il dibattimento, cioè il processo. Infatti, approfittando della lunghezza del rito ordinario, essendo i fatti del 2012 la prescrizione del reato sarebbe abbastanza verosimile alla realtà. E’ la giustizia…cari lettori
Questi gli indagati-aspiranti avvocati di Taranto e provincia:
Antonia Annunziata, 32, di Taranto; Nicola Basile, 38, di Martina Franca; Vitangelo Bozza, 44, di Ginosa; Michele Campanella, 55, di Montemesola; Maria Colazzo, 34, di Taranto; Lucia Conti, 31, di Taranto; Antonio De Giorgio, 39, di Massafra; Giuseppe De Maglie, 37, di Manduria; Vittoria De Santis, 31, di Taranto; Donata Dilonardo, 32, di Martina Franca; Antonella Donpietro, 39, di Martina Franca;Carmela Fago, 31, di Leporano; Mina Fabbiano, 32, di Carosino; Romina Fedele, 35, di Pulsano; Kamal Francavilla, 35, di Mottola; Fabrizio Lanzalonga, 36, di Taranto; Luca Lazzaro, 33, di Taranto; Davide Lucarella, 38, di Statte; Giorgia Labriola, 36, di Taranto; Fedele Melpignano, 31, di Taranto; Davide Marchionna, 35, di Laterza; Fulvia Melpignano, 31, di Taranto; Vincenza Musciacchio, 38, di Taranto; Francesco Pagano, 32, di Lizzano; Claudia Piccione, 34, di Manduria; Desdemona Proto, 32, di Oria; Alessio Termite, 40, di Massafra; Immacolata Quaranta, 55, di Grottaglie , Mattia Quaranta, 34, di Leporano.Alessandro Simeone, 32, di Taranto; Elvirosky Schiedi, 34, di Taranto; Roberto Tamborrino, 38, di Taranto;