di Valentina Taranto
Il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno ha presentato mercoledì scorso a Palazzo Chigi un programma oggetto della delibera approvata in Comune a Taranto il giorno precedente, che prevede il recupero, la riqualificazione e valorizzazione della città vecchia, per un totale di interventi previsti per l’Isola di oltre 67 milioni di euro. La strategia del progetto è quanto si vuole attuare per dare seguito ma sopratutto concretezza alla “Legge Salva Taranto“, attenendosi alle “direttrici” previste del decreto 1 del 2015. Sulle fondamenta dell’ultimo “decreto Ilva“, che includeva anche delle prospettive di sviluppo per la città , l’ufficio Risanamento Città vecchia aveva tenuto lo scorso 20 gennaio una prima riunione con i rappresentanti dei partiti componenti la maggioranza comunale per ricevere delle indicazioni necessarie ad attuare il piano degli interventi promosso dal Governo.
Si è avviata quindi una serie di confronti, con enti pubblici, gruppi privati, associazioni ed operatori economici operanti nel borgo antico, svolgendo un’attività che si è protratta sino all’8 aprile. “Un serrato confronto con i partners individuati – ha ricordato il sindaco Ippazio Stefàno – ha permesso di elaborare una strategia di azione che, se pure di grande respiro, risponde anche in forma puntuale alle richieste della legge“.
Progetti ed interventi per i quali,è stato chiesto il finanziamento al Governo, sulla base degli studi di fattibilità elaborati e su dei progetti definitivi. Intento comune, e noto, quello di bloccare il crescente degrado e disagio sociale nella città vecchia e predisporre un nuovo ambiente urbano, risanare gli immobili pubblici e privati, per incrementare la residenzialità nel borgo antico, attraendo degli investitori per avviare ed esercitare nuove attività economiche e commerciali, ma sopratutto sviluppando il “business” mare.
Il “sistema pubblico”nel “piano città vecchia” prevede tre grandi direttrici : opere di urbanizzazione, sicurezza dei luoghi, valorizzazione dei palazzi nobiliari. Questi i progetti previsti nel piano: 3 milioni e mezzo di euro per un progetto definitivo per arrestare degrado e l’ emergenza con il presidio statico in città vecchia. 2 milioni e mezzo di euro previsti per la pubblica illuminazione e la video-sorveglianza. Il progetto più dispendioso è quello che, da solo, prevede un importo di 10 milioni di euro per la raccolta delle acque meteoriche .
Numerosi gli investimenti previsti le opere di urbanizzazione: 2 milioni e 400 mila euro per l’adeguamento della rete idrica , 1 milione e 600 mila euro per l’adduzione idrica condotta sottomarina , e 2 milioni e 400 mila euro per l’adeguamento della rete per le acque nere. Un progetto ambizioso è quello che prevede per una spesa di 4 milioni e 700 mila euro una nuova pavimentazione in tutta la città vecchia, con la rimozione dell’asfalto e degli altri materiali impropri che coprono e nascondono il selciato originale, che tornerebbe quindi a rivivere.
Il progetto preliminare da 3 milioni di euro tondi prevede la viabilità in zone in cui attualmente è impedita. Previsto uno studio di fattibilità di 2 milioni e 700 mila euro per valorizzare gli ipogei contribuendo alla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali. Ma il progetto definitivo ed approvato, che è il più oneroso fra tutti, è quello per il patrimonio residenziale diffuso. Prevede la realizzazione di sedici blocchi edilizi di proprietà del Comune di Taranto per residenze sociale, con un costo dell’opera stimato in 15 milioni di euro.
A completare il risanamento previste le seguenti opera: previsti 2 milioni di euro per il patrimonio pubblico in vico Nove Lune che diventerà “Casa dello studente“. Previsto anche il risanamento di palazzi nobiliari che includono Palazzo De Bellis (per 1 milione e mezzo di euro), Palazzo Troilo (3 milioni di euro), Palazzo Carducci (3 milioni di euro), Palazzo D’Ayala (5 milioni e mezzo di euro ), Palazzo Delli Ponti (1 milione e mezzo di euro), Palazzo Amati (1 milione e 800 mila di euro).