Eletti i primi due “togati” per giudici legittimità. Il primo a venire scrutinato è il collegio unico che elegge i due magistrati della Corte di Cassazione. L’affluenza al voto del 18 e 19 settembre è stata dell’82%, alta ma inferiore a quella delle elezioni del 2018, quando aveva votato il 90% degli aventi diritto: il conteggio è iniziato nel primo pomeriggio di mercoledì, a quasi due giorni dalla chiusura delle urne. Le schede bianche sono state 768, le nulle 187. I votanti sono stati circa 7911. Tutto cambia ma alla fine al momento è come se non fosse cambiato nulla !
Nonostante la riforma Cartabia abbia ‘spinto’ per le candidature indipendenti, in Cassazione hanno vinto le elezioni per il CSM prendendo piu voti, i candidati delle correnti ‘tradizionali’: Sono Paola D’Ovidio (Magistratura Indipendente) con circa 1860 voti, e Antonello Cosentino (Area) con circa 1226 voti. Saranno loro due i primi ad entrare nella nuova consiliatura del Consiglio Superiore della magistratura.
La riforma della ministra di Giustizia Cartabia prevedeva per i rappresentanti della Suprema corte un collegio unico nazionale, con l’elezione dei primi due più votati. Gli altri candidati hanno ottenuto : l’indipendente Stanislao De Matteis 780 voti, Raffaello Magi di Magistratura democratica 696 voti , l’indipendente Marco Rossetti 601 voti, Giacomo Rocchi, sorteggiato da Altra Proposta, 522 voti, Stefano Guizzi, indipendente, 244 voti e Silvia Salvadori indipendente sorteggiata per parità di genere, 210 voti. Su un totale di 7.911 schede scrutinate le schede bianche sono state 768 e 187 quelle nulle.
Dopo lo spoglio della Cassazione si procederà con i due collegi che eleggono la quota riservata ai pubblici ministeri: in totale sono 5 seggi, di cui 4 assegnati con il maggioritario binominale e un quinto spettante al “miglior terzo”. Infine toccherà ai quattro collegi che eleggono i consiglieri giudici di merito (Tribunali e Corti d’Appello): qui però agli 8 seggi assegnati con il maggioritario se ne affiancano altri 5 selezionati con metodo proporzionale tra tutti i non eletti.