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22 Dicembre 2024 03:58

Elezioni 2018. Ecco chi spera in un seggio alla Regione Puglia

Tutti i nomi dei primi dei "trombati del 2015, anno delle votazioni alle Regionali, che ambiscono e sperano di subentrare a chi li ha preceduti molto spesso per una manciata di voti. Una speranza anche economica considerando che chi siede in Consiglio Regionale della Puglia porta a casa la bellezza di 11mila euro lordi al mese.

ROMA – Nella pattuglia dei primi fra i non eletti fra i “trombati” alle ultime elezioni regionali pugliesi la speranza di entrare in Regione grazie alle candidature delle prossime Politiche del 4 marzo, è sempre più presente. Uno in particolare sembra essere di fatto “specialista” , e parliamo di Aldo (all’anagrafe Vito Leonardo) Aloisi,  il “principe” dei non eletti, che per una manciata di voti  ha visto andare in fumo il proprio sogno di entrare in consiglio regionale per ben tre volte, dal 1995 fino al 2010, cedendo il posto a un altro candidato all’interno del consiglio regionale pugliese. Ma per ben tre volte dei consiglieri, appena eletti, hanno lasciato la “poltrona” preferendo la carriera in Parlamento a Roma o Bruxelles, consentendo puntualmente ad Aloisi l’elezione nel consiglio regionale a Bari.

Aloisi subentrò nel 1996 a Massimo Ostillio che diventò parlamentare a Roma, mentre nel 2000 fu sorpassato da Raffaele Baldassarre per una manciata voti il quale però qualche anno dopo venne eletto al Parlamento europeo a Bruxelles e per Aloisi per la seconda volta si aprirono le porte in Regione. L’ultima  volta è stata nel 2013 quando il consigliere regionale Roberto Marti venne eletto in Senato e lascio il suo posto in consiglio regionale ad Aloisi. Ed adesso il prossimo 4 marzo  Aldo Aloisi, sempre puntualmente fra i primi dei non eletti, ha serie possibilità per la quarta volta di riuscire a a battere il suo record di tre ripescaggi in 15 anni alla Regione Puglia, anche se dovrò fare i conti con “lady preferenze” Anita Maurodinoia che auspica nell’elezione in Parlamento del consigliere Lacarra, attuale segretario regionale del Pd.

Ma andiamo per ordine per aiutare il lettore a capire meglio il funzionamento di questo sistema. I primi dei non eletti di cui stiamo parlando  sono quei candidati presentati dai partiti alle ultime Regionali del 2015 , che hanno contribuito al successo ( o insuccesso)  delle varie coalizioni, a volte a forza di montagne di voti. Preferenze che però non sono sufficienti a consentire a questi candidati il risultato finale, cioè l’ambita poltrona fra le 50 disponibili per i  banchi previsti nell’aula del consiglio regionale pugliese, con le altrettante ambite indennità di carica e spese per esercizio di mandato che consentono ad ogni eletto mese di mettere in tasca la “modica” somma di 11mila euro lordi.
In vista del risultato elettorale del prossimo 4 marzo  per gli “sfortunati” primi dei non eletti, si riaccende la fiammella della speranza di un posto nel consiglio regionale si riaccende di via Capruzzi a Bari  . Infatti sono numerosi i consiglieri regionali di quasi tutti i partiti ad eccezione del Movimento 5 Stelle, che hanno deciso di candidarsi per cercare la “promozione” da Bari a Roma, destinazione Camera dei Deputati o Senato della Repubblica. E’ questa quindi la ragione per cui per alcuni dei primi dei non eletti nel 2015  è cominciato il count-down per conquistare un posto nel consiglio regionale pugliese.
Sono quattro i consiglieri regionali del Pd pronti a candidarsi alle elezioni politiche e con molte possibilità di farcela: Fabiano Amati, Marco Lacarra, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia  alle cui spalle fanno il tifo per ovvie ragioni  ed interessi personali altrettanti primi dei non eletti. A partire dalla  consigliera comunale barese, Anita Maurodinoia nota anche come “Lady preferenze” candidatasi con il Pd al seguito Emiliano, che raccolse 7.747 voti  venendo però coinvolta al centro di numerose critiche e polemiche con annesse  denunce di presunti tariffari e eserciti di rappresentanti di lista.”Lady preferenze”  fu la prima dei non eletti nel Pd a Bari dopo Marco Lacarra che ottenne 14mila voti conquistando il seggio in Consiglio regionale. La stessa speranza vale per  Giovanni Epifani , che è già stato nel 2010- 2015 consigliere regionale , il quale potrebbe subentrare in caso di elezione a Roma di Fabiano Amati che quindi lascerebbe libera la sua “poltrona”) così come Debora Ciliento che con i suoi 3.784 voti, si piazzò alle spalle di Mennea nella Bat.  Il destino ancora una volta lega i due “pupilli” tarantini dell’ex-presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido e parliamo dell’attuale consigliere comunale tarantino  Pietro Bitetti che alle elezioni del 2015 ha ottenuto 5.896 voti, che però non gli sono bastati per essere eletto in Consiglio Regionale, venendo “asfaltato” dal martinese Donato Pentassuglia ritenuto una vera e propria “macchina da guerra” elettoralmente parlando, il quale è pressochè sicuro di venire eletto alla Camera lasciando il suo posto a Bitetti, che gli subentrerà, nonostante sia stato espulso dal Partito Democratico per aver presentato delle proprie lista civiche candidandosi nel giugno 2017 a Sindaco di Taranto, contro il candidato del PD, senza farcela.
Sono ricorrenti le voci anche di una probabile candidatura dell’assessore regionale all’agricoltura Leo di Gioia, che tengono accese le speranze per Giuseppe detto Pippo Liscio . Le sue 6.825 preferenze ottenute con la civica “Emiliano sindaco di Puglia” potrebbero non bastargli, a seguito di  una condanna subita dalla Corte dei conti a risarcire con 180mila euro insieme ad altri dirigenti l’Asl di Foggia . Il furbo Emiliano portò a casa i 6.825 voti di Liscio, in quanto come è ben noto i voti in suo favore non “puzzano” mai. Per il governatore Emiliano è noto che i voti in suo favore sono come i soldi che non puzzano mai, anche quando sono sporchi !
Ci potrebbero essere delle novità  anche fra i banchi dell’opposizione dove  Erio Congedo eletto in Regione Puglia nel movimento di Raffaele Fitto con la bellezza di 9.559 voti e successivamente  “migrato a Fratelli d’Italia,  vanta discrete possibilità di arrivare in Parlamento a Roma. circostanza che agevolerebbe il primo dei non eletti e cioè Mino Frasca, che portò nel 2015 un bottino personale di 8.500 voti alle liste fittiane.
I maggiori movimenti però riguardano il centrodestra, in particolare in  Forza Italia. La candidatura al parlamento di Giandiego Gatta è considerata pressochè certa. ed al suo posto (qualora eletto a Roma)  gli subentrerebbe in consiglio regionale Michaela Di Donna, cognata del sindaco di Foggia Maurizio Landella,  prima dei non eletti a Foggia con 7.448 preferenze. Buone probabilità di candidatura alle Politiche anche per la consigliera “forzista” Francesca Franzoso, la quale però  dopo alcune incomprensioni con il coordinatore regionale Vitali, non ha alcuna intenzione di lasciare il suo posto in Regione . Anche perchè nel caso in cui all’ultimo momento dovesse candidarsi e risultasse eletta in Parlamento, al suo posto  farebbe il proprio ingresso in consiglio regionale Mario Cito attuale consigliere comunale a Taranto (figlio del più noto ex deputato di At6 e sindaco di Taranto Giancarlo Cito), primo dei non eletti nel 2015 a Taranto con 5.446 voti. E poi il vero “principe” dei primi non eletti, Aldo Aloisi che che pur ottenendo alle ultime regionali di due anni fa  la bellezza 5.501 voti, non gli furono sufficienti per poter entrare in consiglio  regionale. Al suo posto venne eletto Andrea Caroppo  nel frattempo passato con Salvini, il quale, punta all’elezione in Parlamento.
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