Arriva anche in questa tornata elettorale per eleggere il nuovo plenum del Csm, la prima dopo la riforma, è arrivato un forte vento di destra , grazie anche alle divisioni a sinistra , che se fosse unita per la somma dei voti avrebbe la maggioranza. Infatti come accade anche nella politica, proprio le divisioni a sinistra a dare più forza alla destra. La riforma Cartabia aveva l’intento di allargare la partecipazione e c’è stato infatti un boom di candidati, 87 in tutto, che non ha paragoni con il passato. Colpisce anche un altro dato, quello relativo alle schede nulle o bianche, quasi 1.000.
E come in politica, anche in magistratura gli esponenti della sinistra di Magistratura Democratica, le storiche “toghe rosse” che per la prima volta dopo anni si è presentata da sola “autonomamente” da Area. Una divisione per niente consensuale, che sa più di rottura che di separazione, e che era già maturata e nota da tempo.
Alla fine a prevalere sono stati i candidati sostenuti dai gruppi maggioritari anche nell’Associazione Nazionale Magistrati e si intravede una vittoria delle “correnti” (che si spacciano per associazioni…) rispetto ai candidati autonomi e non schierati politicamente. Arrivano dalla Suprema Corte di Cassazione i magistrati di legittimità che sono i primi due consiglieri eletti palazzo dei Marescialli.
I segretari delle due correnti di sinistra della magistratura, Eugenio Albamonte di Area e Stefano Musolino di Magistratura Democratica , la pensano diversamente anche nel commentare i primi risultati disponibili . Albamonte si dichiara “soddisfatto per il risultato della Cassazione che, nonostante la scissione di Md, ci consente di riconquistare il seggio dopo quattro anni con un magistrato eccellente” aggiungendo che “è ancora presto per anticipare valutazioni generali su un’elezione i cui esiti rimangono imprevedibili”. Il segretario di Area critica, la decisione di Magistratura Democratica che ha scelto di correre da sola, come del resto aveva fatto anche in passato: “Se avesse fatto scelte diverse il risultato sarebbe più visibile. Sommando i nostri voti con i loro si capisce che è ancora presto per dire che la magistratura sterza verso destra“.
Stefano Musolino segretario di Magistratura Democratica non ha dubbi invece sulla decisione di correre separati: “Il risultato di Lello Magi dice che Md è tornata ad incuriosire la magistratura. Il risultato ci dà entusiasmo per far vivere le nostre idea e la nostra sensibilità culturale. Ottenere oltre il 10% dei voti validi, nel brevissimo tempo concesso dalla campagna elettorale feriale e quando ancora stiamo riorganizzando il gruppo, dopo il recupero di autonomia da Area, è un risultato incoraggiante”.
Il segretario di uno dei gruppi associativi confessa: “Non è superabile con nessun sistema, nemmeno con il sorteggio. Anche il quel caso individueremmo il candidato più vicino alle nostre istanze. Delle correnti si vede la parte peggiore, la struttura di potere, ma noi ci riuniamo attorno a delle idee“.
“Destra e sinistra è una narrazione sbagliata – sostiene Angelo Piraino, segretario di Magistratura
Indipendente il gruppo delle toghe moderate – quello che ci distingue è il da farsi. Noi crediamo nell’indipendenza non solo verso l’esterno ma anche all’interno, nei confronti dei capi degli uffici. E crediamo nei criteri predeterminati, con un punteggio, per assegnare gli incarichi. E sono queste le cose
che ci distinguono, non l’essere di destra o sinistra“.
Si dice moderatamente soddisfatta la presidente di Unicost, Rossella Marro che può contare allo stato su tre seggi. Autonomia e Indipendenza (che nel 2018 aveva 2 seggi) per ora senza Piercamillo Davigo resta fuori e il segretario Guido Marzella riconosce a malincuore che l’assenza ha pesato. Ma il rammarico più grande è che non solo la riforma non ha limitato il peso, ma ha accentuato quello delle correnti più grandi: “Avevamo avvertito di questo rischio forse l’obiettivo era conservare l’esistente“.
L’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara ex membro del plenum di Palazzo dei Marescialli che è stato radiato dalla magistratura dopo lo scandalo delle correnti nel Csm, è sicuro che Magistratura indipendente, con un orientamento di destra, esca “molto rafforzata dalla votazione in Cassazione e dai primi esiti parziali dei giudici di merito”. Ciò determina “un significativo spostamento a destra” e la “divisione interna alla corrente di Area con orientamento di sinistra marca ancor di più questo aspetto”. “È chiaro a tutti”, aggiunge l’ex magistrato, “che la riforma, limitandosi ad ampliare il numero di collegi, non avrebbe potuto risolvere i problemi legati alla correntocrazia come invece sarebbe potuto accadere con il sorteggio temperato”. Cioè con un altro tipo di sistema elettorale.
Oggi il conteggio dei voti è già ripreso con i 13 giudici in Cassazione, che ha allestito un ufficio ad hoc a piazza Cavour dove lo spoglio è stato seguito in presenza per i giornalisti accreditati e presenti .
Lo spoglio relativo al primo collegio per le elezioni dei nuovi togati al Csm in rappresentanza dei giudici del merito, si è concluso in Cassazione . Le piu’ votate sono risultate Maria Luisa Mazzola, giudice a Bergamo, candidata con Magistratura Indipendente che ha ottenuto 558 preferenze, e Mariafrancesca Abenavoli, giudice a Torino, candidata con Area che ha raccolto 182 preferenze. In tutto sono 13 i togati che devono essere eletti in rappresentanza dei giudici: si attende ora lo scrutinio relativo agli altri 3 collegi per questa categoria.
Anche nel secondo collegio giudici lo spoglio effettuato in Cassazione ha visto affermarsi i candidati delle due correnti di Magistratura Indipendente ed Area. Sono risultati infatti più votati Bernadette Nicotra di Magistratura Indipendente con 636 voti, e Marcello Basilico, di Area, con 352 voti.
Al termine dello spoglio delle schede per il terzo collegio relativo ai rappresentanti dei giudici del merito nel nuovo Csm il piu’ votato è stato ancora un candidato di Magistratura Indipendente, Edoardo Cilenti consigliere della sezione lavoro della Corte d’appello di Napoli (che in passato e’ stato anche segretario dell’Anm), il quale ha ottenuto 430 voti. Seguito da Roberto D’Auria, giudice del Tribunale di Napoli e candidato per Unicost, con 357 preferenze.
Nello scrutinio per il quarto collegio dei giudici di merito per l’elezione dei togati nel nuovo Csm i piu’ votati, in questo collegio, sono stati Genantonio Chiarelli, originario di Martina Franca (Taranto), attualmente giudice del Tribunale di Brindisi e candidato di Area che ha ricevuto 324 voti ed Antonino Lagana’, consigliere alla Corte d’appello di Reggio Calabria e candidato di Unicost, al quale sono andate 244 preferenze.
Si è quindi concluso lo spoglio delle schede dei 4 collegi maggioritari per i 13 giudici: risultano eletti i primi due per ciascun collegio, gli altri 5 posti dei togati in rappresentanza dei giudici verranno assegnati con un meccanismo proporzionale su base nazionale. I risultati dello spoglio per i magistrati giudicanti di merito consegnano 4 eletti a Magistratura dipendente, la corrente dei conservatori che prende 2115 voti, e altri 4 ad Area, la componente considerata più “sinistrorsa” tra le toghe, seconda a quota 1319. 3 seggi vanno ad Unicost, la corrente moderata che si ferma a 1193, 1 a Magistratura Democratica, la storica sigla di sinistra che a differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni ha scelto di correre separata da Area e ha preso 879 voti.
Per la categoria dei pubblici ministeri i primi due eletti del primo dei due collegi previsti per i
magistrati requirenti al Consiglio superiore della magistratura sono Eligio Paolini, sostituto procuratore a Firenze, di Magistratura indipendente che ha ricevuto 986 voti e Roberto Fontana, pm a Milano, candidato indipendente, che ha ottenuto 675 voti . Lo spoglio proseguirà domani per il secondo collegio, che assegnerà altri due seggi.
La commissione elettorale centrale procederà quindi all’assegnazione dei 5 posti rimanenti per i giudici di merito, con un meccanismo proporzionale su base nazionale, e del quinto pm attraverso
i ripescaggio del miglior terzo. E così sarà completo il gruppo dei 20 togati al Csm per la prossima consiliatura.