Ancora una volta le decisioni del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto finiranno al vaglio del Consiglio Nazionale Forense, che proprio nei giorni scorsi aveva rigettato una serie di eccezioni e contestazioni provenienti dai soliti noti, che non riuscendo ad essere eletti con i voti degli iscritti cercano qualsiasi azione di disturbo elettorale. Ma quello che si è visto a Taranto questa sera non ha paragoni in tutt’ Italia. Nei giorni precedenti le elezioni la commissione elettorale del COA di Taranto aveva escluso la candidatura dell’ Avv. Vincenzo Di Maggio, il quale dopo essere stato presidente dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto, era entrato nel CNF (Consiglio Nazionale Forense).
L’ avv. Vincenzo Di Maggio ha fatto ricorso al CNF che il 24 gennaio in via cautelare , lo ha accolto con decreto “disponendo che la commissione elettorale del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto, in persona del Presidente (cioè Antonio Altamura n.d.r.) provveda all’immediata ammissione della candidatura del ricorrente Avv. Vincenzo Di Maggio“.
decreto-Di-Maggio-BISIl CNF nel suo decreto, che pubblichiamo sopra in originale, aveva fissato anche “la comparizione delle parti davanti a sè nell’udienza del giorno 27 gennaio ore 13,00 (cioè ieri n.d.r.) ai fini della modifica, conferma o revoca del presente provvedimento cautelare“. All’udienza dinnanzi al CNF l’ Avv. Casiello non si è presentata sostenendo un legittimo impedimento che non è stato accolto ed infatti l’udienza di merito si è tenuta regolarmente.
Nelle elezioni tenutesi durante il fine settimana, la lista di Vincenzo Di Maggio (che è risultato il più votato con 663 preferenze) ha prevalso su tutti ottenendo sulla base dei voti democratici degli avvocati del Foro di Taranto, 12 eletti. La lista Cigliola ha ottenuto 8 eletti, e quella della Casiello un solo eletto: se stessa con 396 preferenze. Ma il voto è stato sovvertito da una controversa decisione della commissione elettorale composta in buona parte da avvocati in aperto ed imbarazzante conflitto d’interesse.
Incredibilmente la commissione elettorale composta da avvocati in pieno conflitto d’interessi come lo stesso presidente uscente Antonio Altamura (che guarda caso ha fatto valere il suo doppio voto) fratello e socio di capitali (dello Studio legale Altamura S.r.l.) dell’avv. Emanuele Altamura che si era candidato, non ha rispettato il decreto cautelare del Consiglio Nazionale Forense. Ma non solo. Ci risulta che la votazione in Commissione sia finita pari , cioè 4 a 4 ed Altamura ha fatto prevalere il suo voto qualificandolo come “doppio”, quale presidente. Peccato però la legge elettorale non lo preveda !
Altro conflitto d’interesse incredibile, quello della presenza in commissione elettorale dell’ Avv . Fabrizio Nastri collega e socio di studio dall’ avv. Maria (detta Mirella) Casiello, che è notoriamente da tempo la sua compagna di vita .
Per esaurire i conflitti di interesse risulta anche un altro componente della commissione elettorale, l’ Avv. Alfonso Favatà socio e amministratore nella Camera di Conciliazione Italiana con un candidato l’Avv. Nestore Thiery.
La commissione elettorale stasera era composta dagli avvocati Antonio Altamura, Antonella Sgobba (subentrata soltanto oggi a causa dell’ assenza avv. Arcangelo De Sario), Fabrizio Nastri, Alfonso Favatà, Marco Moramarco, Carmela Liuzzi, Piero Relleva e Roberto Santarcangelo. A votare sulla decisione di ritenere ineleggibile l’ avv. Di Maggio e dei suoi consiglieri regolarmente votati ed eletti democraticamente in virtù dei voti di preferenza ottenuti sono stati: Altamura, Nastri, Favatà e Sgobba.
La gravità della decisione della Commissione elettorale ed in particolare del presidente Altamura è stata la decisione priva di potere e legalità arrivando a sostituire il potere decisionale del Consiglio Nazionale Forense che lunedì mattina notificherà la propria decisione sull’udienza di merito tenutasi venerdì.
La decisione della Commissione elettorale dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto, che è stata notificata agli esclusi.
proclamazione-e-verbale-1Il CORRIERE DEL GIORNO è in grado di anticipare il contenuto della decisione del Consiglio Nazionale Forense, avendolo appreso ufficiosamente, da fonte qualificata ed attendibile del Palazzo di Giustizia di piazza Cavour a Roma, decisione che dà ragione a Di Maggio, ma correttamente non lo abbiamo sinora reso pubblico per non influenzare lo svolgimento delle elezioni.
Adesso resta da vedere cosa accadrà. Una cosa è certa: la magistratura ed i tribunali avranno non poco da fare. Secondo quanto riferitoci in queste ore si stanno preparando ricorsi e denunce per la proclamazione, ma anche un esposto alla Direzione Generale Affari Civili del Ministero di Giustizia che potrebbe addirittura commissariare l’ordine qualora accertate le eventuali irregolarità.
Cosa ci si poteva aspettare da un presidente dell’ ordine come Altamura, che nel suo mandato è stato poco trasparente ? Ed il bello che ad affermarlo ed attestarlo, non siamo noi, ma bensì l’ ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione con la propria recente delibera n. 327 del 13.07.2022. ! Qualcuno ha forse paura di un “caso Esposito bis” come si mormora all’interno dell’ avvocatura jonica ? O che che emergano incarichi di consulenza affidate ad appartenenti di comuni fratellanze massoniche ?
Concludendo, permetteteci di dare un consiglio agli avvocati della lista Casiello, parenti ed azzeccagarbugli compresi: attenti a quello che dite e ci scrivete, perchè il primo che si permette di calunniarci e diffamarci verrà chiamato a risponderne in giudizio in sede civile e penale. Noi facciamo i giornalisti e raccontiamo fatti e circostanze. E facciamo domande: è il nostro mestiere !
AGGIORNAMENTO | 29 gennaio 2023
Sin dalla prima seduta della Commissione elettorale l’ avv. Relleva aveva anche depositato il verbale del COA di 4 anni fa che escludeva l’ avv. Fabrizio Nastri dalla commissione per le stesse ragioni attuali, nonché i pareri dell’ ANAC ed una sentenza del Consiglio di Stato sul conflitto di interesse, ma il presidente uscente Altamura non ha voluto sentire ragioni, e probabilmente proprio per questi motivi, dovrà renderne conto anche in sede penale a seguito delle denunce che stanno per essere presentate
“Siamo allibiti dai fatti avvenuti nel foro di Taranto, dove è stata scritta una delle più brutte pagine elettorali della storia forense tarantina. Il Consiglio Nazionale Forense intervenga subito, occorre ripristinare la legalità al più presto” ha dichiarato l’ avv. Giampaolo Di Marco segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense . “Il risultato delle urne – continua Di Marco – è stato letteralmente “sovvertito” dalla Commissione Elettorale, che ha tolto valore, al chiaro esito delle urne. La decisione è stata presa peraltro con un voto di parità dei componenti e con una presunta e non dimostrata valenza doppia del voto del Presidente Altamura. Confidiamo che le autorità competenti intervengano al più presto per ripristinare la legalità e per ridare dignità al Coa di Taranto” – conclude Di Marco.