La vittoria indiscussa di Francesco Rocca e Attilio Fontana nelle elezioni regionali che si sono tenute in Lazio e Lombardia fa felice anche il centrodestra di governo. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia si è congratulata con i due candidati con un post sulla propria pagina Facebook: “Complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali, sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia. Un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del Governo”. La coalizione di centrodestra dovrebbe superare il 50% in entrambe le regioni, ottenendo un risultato chiaro e netto che premia anche l’esecutivo di governo dopo i primi mesi alla guida del Paese.
Il premier Giorgia Meloni saluta con entusiasmo la vittoria della coalizione di centrodestra in Lombardia e Lazio. Parla di “risultato importante che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza l’azione del governo“. Il presidente del Consiglio si dice poi “sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia”.
Il tema dei primi 100 giorni del governo come volano del risultato alle Regionali è richiamato anche dal leader della Lega, Matteo Salvini. Che sottolinea: “È una vittoria di squadra, non mi appassiona il confronto interno. E’ una conferma che il gioco di squadra con Giorgia e Silvio funziona, li ho sentiti oggi“.
“Siamo molto soddisfatti per il risultato di Forza Italia che si conferma tenere”. La presidente dei senatori di Forza Italia e coordinatrice lombarda, Licia Ronzulli, dalla sede milanese del partito, così ha commentato i dati delle proiezioni delle elezioni regionali: “Il fatto di mantenere il risultato significa che abbiamo ben lavorato come Forza Italia e nei primi cento giorni di governo”.
Lo scontro a sinistra dopo la sconfitta
Enrico Letta, segretario uscente del Pd, prendendo atto di un risultato che era in parte già previsto in partenza, non entra nel merito della vittoria del centrodestra preferendo attaccare quelli che sono stati di fatto gli alleati dei dem in questa corsa elettorale: “In un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro, il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5S e Terzo Polo” ed aggiunge “l tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata“. E conclude: “Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5S e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione“.
I fatti. I nostri due candidati in #Lombardia e #Lazio ottengono più voti delle scorse regionali. Le nostre liste, oltre il 20%, prendono più delle politiche. Il #Pd la sua parte l’ha fatta. M5S e Terzo Polo non hanno voluto coalizzarsi, dimezzano i voti e se la prendono con noi.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) February 13, 2023
Contemporaneamente alla dichiarazione di Letta, ha preso la parola Pier Francesco Majorino, candidato del centrosinistra in Lombardia ed esponente dem che lancia critiche anche al suo stesso partito: “Siamo un caso studio a livello internazionale per aver fatto la consultazione sulla leadership interna durante elezioni così importanti come quelle della Lombardia e del Lazio. Non avere avuto un leader nazionale ci ha costretto a fare di più“. Secondo Majorino è stato anche sbagliato presentare un candidato a due mesi dal voto: “In ogni caso non cerco alibi, ci abbiamo provato” annunciando le proprie dimissioni da eurodeputato, per svolgere il ruolo di leader dell’opposizione in consiglio regionale, auspica la continuazione del dialogo con il M5S.
Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, in corsa nelle primarie per sostituire Letta alla segreteria del Pd analizza così il risultato elettorale: “La sconfitta di oggi è in continuità con quella delle Politiche del 25 settembre scorso, dove un Pd ridotto e un campo progressista diviso regalano un’altra vittoria alla destra, anche quando è in difficoltà. Dobbiamo chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo, dove il Pd torna centrale e attrattivo”.
Anche Elly Shlein, candidata alla segreteria del Pd, punta il dito come Stefano Bonaccini contro la dirigenza uscente del Nazareno: “La sconfitta in Lazio e Lombardia è netta, malgrado gli sforzi generosi dei nostri candidati e di chi si è speso per la campagna. Ora bisogna cambiare per davvero: nella visione, nei volti e nel metodo. Solo così si potrà ricostruire un campo progressista e tornare a vincere insieme». Schlein parla anche dell’astensionismo: “una ferita per la democrazia” aggiungendo di temere “che riguardi soprattutto le fasce più impoverite che non trovano più rappresentanza.Quindi, noi dobbiamo fare la sinistra che si batte per chi fa più fatica“.
Mentre Fontana e Rocca continuano a festeggiare le rispettive elezioni, a Giuseppe Conte leader del M5S non sono piaciute le parole con cui Enrico Letta ha commentato i risultati elettorali, sottolineando il ruolo di prima forza dell’opposizione nonostante quella che ha definito “un’opa contro di noi che ha nuociuto a chi l’ha tentata”. “Da parte del Pd c’è molta concentrazione sulla nostra performance” ha detto Conte. “Ascoltare il redivivo Letta rendere dichiarazioni entusiastiche, sembra stappare bottiglie di champagne sulla performance del Pd, francamente se immaginiamo in particolare il Lazio dove c’è un candidato indicato da Letta e Calenda, che consegnano la Regione al centrodestra, avrei poco da festeggiare“.
Anche dal Terzo Polo arrivano critiche a Enrico Letta. Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, fedelissimo dell’ ex premier Renzi che non ha parlato, affida il suo pensiero a Twitter: “L’unica opa contro il Pd l’ha fatta Enrico Letta alle elezioni. Francamente sorprende che ne parli ancora“. Anche Carlo Calenda sempre via social, si rivolge invece in prima persona al leader Pd: “Enrico, nel Lazio ci siamo coalizzati e li abbiamo dimezzati. Basta con questo vittimismo. La destra è forte. Le Regionali per noi ostiche. Dobbiamo recuperare il consenso, rispettivamente liberal democratico e social democratico. Fine. Il resto è fuffa e piagnisteo“. E sul risultato del suo partito Calenda con onestà politica ammette che “fuori dal bacino del terzo polo non siamo riusciti ad attrarre consensi”.
La crisi interna nel PD viene a galla pure dove meno di un anno fa ha trionfato con il 60% dei voti. E’ il caso di Taranto, dove il sindaco Rinaldo Melucci ha definito “indecente” il congresso: “ Leggo in queste ore tanti proclami sui risultati del congresso PD da esponenti della vecchia nomenclatura, che avrebbero molto da farsi perdonare col partito e la comunità ionica, per le distrazioni di questi anni. Non mi interessa tanto, in questa sede, evidenziare che sul capoluogo ionico, dove abbiamo compiuto sacrifici immani per attrarre nuovi militanti, motivare i giovani e le donne e contrastare le scorrettezze di una disinvolta commissione congressuale, in definitiva, gli amministratori locali e i circoli che sostengono il programma di Stefano Bonaccini hanno doppiato la percentuale di Elly Schlein“.
Il sindaco Melucci aggiunge: “Mi interessa, invece, esprimere tutto il rammarico per un congresso che, ancora una volta, non si addice a un partito che si celebra come democratico. Ricatti, minacce, ricorsi creativi, percentuali pilotate nei circoli in provincia, anche ad opera di profili istituzionali del partito, che dovrebbero dare il buon esempio e voltare pagina, invece che cercare spasmodicamente rendite di posizione. Tanto gli elettori sanno valutare da soli, anche con i listini bloccati” e conclude “No, non finga nessuno, non è un congresso unitario, possiamo ritenere saltati tutti i presunti accordi. Ha perso tutto il PD, speriamo che Stefano Bonaccini lo cambi in fretta. Sento di dover chiedere scusa a tutti i giovani tarantini che abbiamo coinvolto, parlando loro di un progetto nuovo, una piattaforma per loro. In ultimo, al termine del suo mandato a Taranto, desidero ringraziare il commissario Antonio Misiani, nonostante sia stato attore protagonista di questo scempio”.