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22 Novembre 2024 08:31

Elezioni regionali Puglia chieste 5 condanne per voto di scambio in favore delle liste di Michele Emiliano

Gli imputati intimidivano agli elettori dicendo loro che avrebbero verificato il voto, così facendo, impedendo "il libero esercizio del diritto di voto - riporta l’imputazione - ed alterando il risultato delle votazioni per la nomina dei rappresentanti del Consiglio regionale della Puglia per l’anno 2015"

La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha richiesto cinque condanne nei confronti di altrettanti imputati accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, voto di scambio e coercizione elettorale, con pene comprese fra i 20 anni e i 12 anni e 8 mesi di reclusione . I fatti contestati dai magistrati baresi sono relativi alle ultime le elezioni regionali nella primavera 2015 e.

Quattro dei cinque imputati, sono tutti pregiudicati baresi ritenuti affiliati al “clan Di Cosola”, i quali avrebbero bloccato gli elettori per strada invitandoli, con minacce e intimidazioni, inducendoli a votare per Natale Mariella (il quale nonostante tutto ciò non è riuscito ad essere eletto), candidato nella lista dei “Popolarì” a sostegno della candidatura di Michele Emiliano presidente.

Natale Mariella con altre cinque persone è indagato anche in un separato procedimento . Stando alle indagini svolte dalla magistratura barese gli imputati intimidivano agli elettori dicendo loro che avrebbero verificato il voto,  così facendo, impedendo “il libero esercizio del diritto di voto – riporta l’imputazione – ed alterando il risultato delle votazioni per la nomina dei rappresentanti del Consiglio regionale della Puglia per l’anno 2015″. E  tutto ciò lo avrebbero fatto avvalendosi della  forza intimidatrice malavitosa del clan Di Cosola,  i quali “oltre che della capacità di controllo del territorio e della possibilità di contare sull’omertà delle vittime e dell’ambiente in genere“.

Nel processo in corso con il rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Bari Alessandra Susca, che continuerà il 27 marzo con le arringhe difensive,  i sostituti procuratori della repubblica di Bari  Carmelo Rizzo e Federico Perrone Capano hanno richiesto condanne a 20 anni di reclusione nei confronti di Luigi Guglielmi,  Alfredo Sibilla, a 12 anni e 8 mesi per Luigi Guglielmi e Alfredo Sibilla, (in continuazione con precedenti condanne per associazione mafiosa), a 18 anni di carcere per Carlo Giurano, accusato quest’ultimo soltanto di associazione mafiosa e non dei reati legati alle elezioni.

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