ROMA – Oggi alcuni nostri lettori di Taranto ci hanno segnalato che, nonostante i candidati abbiano l’obbligo di rispettare il silenzio elettorale, la candidata sindaco al Comune di Taranto Stefania Baldassari, ha partecipato ieri ad un incontro pubblico con simpatizzanti ed elettori tenutosi per la strada nelle adiacenze dello Stadio Iacovone al quartiere Salinella violando quindi Legge. Proprio la Baldassari che in occasione del voto dell’ 11 giugno aveva denunciato Ciro Ninfole , coordinatore della Lista “Insieme per cambiare” (coalizione Rinaldo Melucci) , che a suo dire avrebbe fatto propaganda per la strada al di fuori dalla scuola che ospitava un seggio elettorale nel centro di Taranto.
Il silenzio elettorale è il divieto di svolgere qualsiasi tipo di forma di propaganda elettorale a favore dei candidati e delle liste nel giorno antecedente e nel giorno stesso della votazione. Il periodo di silenzio elettorale a ridosso delle elezioni nasce dal desiderio di permettere al cittadino di riflettere in modo sereno sul voto che sta per esprimere, ragionando su quanto appreso nelle precedenti settimane di campagna elettorale. Un gesto di rispetto, insomma, nei confronti dell’elettore e della sua facoltà di decidere liberamente a chi affidare la propria preferenza.
Il periodo di silenzio elettorale impone, nello specifico, che nei giorni destinati alla votazione sia vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali. Sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta sia in luoghi pubblici che in quelli aperti al pubblico. Si aggiunge poi il divieto di affiggere nuovi stampati, giornali, drappi, striscioni e altri manifesti di propaganda. Contravvenire alle norme previste dalla legge significa può costare caro: non rispettare le regole significa infatti andare incontro alla reclusione fino ad un anno e ad una pena pecuniaria piuttosto consistente.
Appena 24 ore fa l’on. Vico (PD) in occasione del secondo turno delle amministrative 2017, con un comunicato aveva ringraziato il Prefetto di Taranto per aver predisposto un servizio di controllo h24. ” “Voglio ringraziare il Prefetto di Taranto per l’inappuntabile predisposizione del servizio di ordine pubblico e controllo, approntato in occasione del turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco del capoluogo ionico“. “In tal senso – ha detto il deputato democratico – il Prefetto ha assicurato la predisposizione del servizio h24 con il contributo delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale di Taranto. Inoltre, ha garantito la presenza della Digos e del Comando operativo dei Carabinieri, fuori dai seggi elettorali” concludendo “Grazie al necessario controllo da parte delle forze dell’ordine potrà essere fatta rispettare la ratio della legge, secondo la quale il cittadino deve avere il tempo di riflettere serenamente sul voto che sta andando ad esprimere“.
Ma nonostante l’ottimismo istituzionale dell’ On. Vico così non è stato. Infatti se siamo riusciti noi da Roma a sapere cosa è accaduto nei paraggi dello stadio Iacovone di Taranto, , ci meravigliamo che la Digos e le altre forze dell’ ordine non ne sapessero nulla. Anche perchè controllare due candidati non è particolarmente difficile. A questo punto riteniamo necessario e doveroso un intervento dell’ Autorità Giudiziaria e della Prefettura di Taranto, ed un doveroso approfondito controllo sull’operato delle Forze dell’ Ordine preposte ai dovuti controlli, a fronte di questo grave episodio che rappresenta una violazione alle norme di legge che regolamentano la nostra democrazia. I telefoni sono dei GPS e quindi non sarebbe difficile accertare se Baldassari si trovasse nel luogo che ci è stato riferito. E basta citofonare a qualcuno dei residenti dintorni per averne conferma. Erano in molti infatti ad essere stati informati dal tam-tam di quartiere della adunata pro-Baldassari.