di Antonello de Gennaro
Se qualcuno avesse ancora oggi dei dubbi sulla scorrettezza istituzionale e politica di Michele Emiliano, nelle ultime 24 ore può tranquillamente dimenticarli: Emiliano è persona e politico non attendibile e sopratutto “scorretto“. La prima prova è che il governatore della Regione Puglia usa il suo ruolo istituzionale e quindi “pubblico” per viaggiare insieme ai suoi collaboratori per la propria ambizione politica nel PD a spese del contribuente pugliese. La conferma arriva oggi dal quotidiano LA STAMPA di Torino che scrive quanto segue: ” Pd, ecco il patto a tre: dopo l’assemblea la scissione sarà realtà. La scissione di via Barberini è stata decisa al numero civico 36, nella sede romana della Regione Puglia. Al primo piano, dove c’è l’ufficio di Michele Emiliano“. Legittimo chiedersi se i contribuenti pugliesi debbano pagare le riunioni degli esponenti politici del Pd per creare e costituire un movimento ! E’ una vergogna.
Ci chiediamo cosa aspettino la Procura presso la Corte dei Conti, ed i pubblici ministeri della Procura di Bari ad intervenire per mettere fine allo sfruttamento ed utilizzo di Michele Emiliano, di soldi e risorse pubbliche utilizzate per le sue attività personali politiche di partito, e quindi non istituzionali
Il (purtroppo) presidente della Regione Puglia, Emiliano dimostra ancora una volta la sua scorrettezza politica, prendendo per i fondelli i lettori, i telespettatori, gli elettori, i contribuenti quando partecipando all’assemblea regionale della Cgil sul tema “Sviluppo, lavoro, ambiente”, che si svolge a Taranto alla presenza di Susanna Camusso leader nazionale della Cgil , ha sfruttato ancora una volta la vicenda dell’ ILVA per attaccare Renzi, dichiarando “Si è confermato, come avevamo predetto, che spesso e volentieri anche su questa città il Governo è riuscito sì e no a raccontare cose che poi non si sono mai concretizzate, compresa la storia del miliardo e 300 milioni” parlando sia della decisione del gip di Milano di respingere la richiesta di patteggiamento dei Riva che del blocco del rientro dalla Svizzera del denaro sequestrato agli ex proprietari dell’Ilva.
E’ stato un suo collega, caro Emiliano, una giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, notoriamente a caccia di visibilità esattamente come lei fa il presidente della Regione Puglia, a vanificare l’eccezionale l’operato della Guardia di Finanza di Milano (che aveva rintracciato i soldi portati all’estero dai Riva, ed a impedire che si definisse processualmente l’accordo che avrebbe consentito con l’assenso delle Procure della repubblica di Milano e Taranto, di far rientrare in Italia circa un miliardo e mezzo di euro da destinare allo stabilimento dell’, ILVA di Taranto. Dare le colpe al Governo Renzi, quando invece è una frangia dello Stato che rema contro l’impegno dello Stato a salvare oltre 15mila dipendenti dell’ ILVA. è semplicemente vergognoso. Ma come i fatti confermano, la parola “VERGOGNA” non compare nel suo dizionario personale della lingua italiana. Figuriamoci nel suo impegno politico.
Emiliano come ben noto a tutti coloro che lo conoscono bene, è un mistificatore della realtà. Sia chiaro che scrivendo questo articolo non si vuole passare per difensore d’ufficio del Governo Renzi e tantomeno sostenitore ed iscritto al M5S pugliese, che in seno al Consiglio regionale della Puglia da tempo dimostra e documenta la mancanza di coerenza, serietà e correttezza del Governatore. Legittimo anche in questo caso farsi delle domande e chiedersi: ma chi paga i collaboratori di Emiliano che lo seguono dappertutto per partecipare alle interviste sulle sue posizioni di modesto oppositore nel Pd di Renzi ? Chi paga le persone che interagiscono sui socialnetwork sulle pagine “sponsorizzate” di Michele Emiliano (cioè a pagamento) ? Siamo fieri di potervi svelare con l’occasione che il Governatore nei giorni scorsi ci ha “bloccato” su Facebook impedendoci di replicare alla marea di fandonie e falsità che racconta ed alle diffamazioni che scrive contro di noi.
Emiliano in via Barberini e ha rilasciato un’intervista al settimanale francese L’Express sulla sua auto-candidatura nella quale ha detto che un movimento di sinistra può arrivare al 14-15%, che il Pd di Renzi a suo dire non andrà oltre il 17-18%. Ha parlato degli esclusi, di chi non conta nulla. Sfruttando persino Papa Francesco e l’enciclica “Laudato si’ per spiegare la sua visione ambientalista del creato. !
Sarebbe il caso che la Guardia di Finanza si attivi e faccia chiarezza sulla gestione dei fondi pubblici regionali che il Governatore Emiliano sembrerebbe utilizzare per usi personali politici, e non sicuramente istituzionali. Sono soldi dei contribuenti, e che non escono dal portafoglio personale di Emiliano. La legge è e deve essere uguale per tutti. Anche per i magistrati (sotto mentite spoglie) come Michele Emiliano sotto processo disciplinare dinnanzi al Consiglio Superiore della Magistratura.