ROMA – “Trovarmi a che fare con un governatore come Pigliaru, che fa battaglie per tenere aziende aperte invece di fare ricorsi al Tar, è un cambiamento siderale“. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, lodando il presidente della Regione Sardegna durante la conferenza stampa a Portovesme per il riavvio della fabbrica ex Alcoa, in riferimento all’Ilva e al ricorso che il governatore della Puglia Michele Emiliano spallegiato dall’ “obbediente” sindaco di Taranto Melucci) non intende ritirare. nonostante le smentite arrivate anche ieri dai sindacati che hanno costretto i due amministratori pugliesi ad annullare il “tavolino” alla levantina organizzato a Taranto, ed immediatamente annullato per manifesto disinteresse degli interlocutori.
La riunione si sarebbe dovuta svolgere sabato, cioè domani, alla presenza di amministratori, sindacati, Confindustria e delle imprese dell’indotto. La decisione del rinvio, fa sapere il Comune, è stata comunicata al governatore pugliese Emiliano, ed è stata presa dal sindaco “data l’evidente strumentalizzazione in atto“. Riteniamo che in realtà la strumentalizzazione è proprio la sua insieme al suo leader “correntizio” Michele Emiliano. Melucci ha dichiarato che l’incontro locale di approfondimento sull’Ilva era “stato richiesto ieri a margine dei lavori proprio dai responsabili dei sindacati confederali ionici” venendo immediatamente smentito dalla Fim Cisl di Taranto aveva però già annunciato che non avrebbe partecipato all’incontro.
La Fim Cisl infatti aveva subito reso noto attraverso Valerio D’Aló Segretario Generale della Fim Cisl Taranto Brindisi da ieri che “non parteciperà a tavoli autoconvocati dal governatore della Regione Puglia, non intendiamo alimentare la confusione ed il conflitto istituzionale già in atto, riconoscendo che esiste già un tavolo di trattativa sindacale ed un tavolo istituzionale, che ha avuto il suo avvio nella giornata di ieri e che vede coinvolti gli enti locali tutti“, aggiungendo “Non vogliamo prestare il fianco a chi da una parte dice di voler affrontare con il metodo del confronto le questioni inerenti la città e di lavoratori e dall’altra si rivolge al Tar, allungando i tempi delle bonifiche e delle opere che devono rendere Ilva ecocompatibile”.
“Solo chi lo fa in maniera strumentale – spiegava D’Aló – può fingere di non essere di fronte ad una possibile svolta con 5 mld di investimenti mirati al miglioramento delle condizioni della fabbrica e soprattutto al risanamento del territorio. La Regione Puglia ed il Comune di Taranto hanno una ottima possibilità di recuperare il tempo perso e di dare un segnale di svolta anche alle responsabilità in capo agli enti locali della precedente aia. Noi continueremo con il confronto durante la giornata di domani presso il Mise per cercare la vera soluzione alle esigenze della città e dei lavoratori tutti“.
A rincarare la dose delle accuse di strumentalizzazione della vicenda ILVA da parte dell’ “accoppiata Emiliano-Melucci” , è arrivata anche una nota di Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, che smentisce Melucci dichiarando che “In epoca di fake news ce n’è una diffusa oggi sui giornali che vorrebbe i lavoratori dell’Ilva di Taranto non seguire i sindacati confederali. Sindacati poi definiti poco attenti alle tematiche ambientali e della salute. Non fa onore che a diffondere queste fake news sia il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Lo invitiamo a recuperare lucidità nelle affermazioni e nelle sue azioni” riferendosi ad alcune dichiarazioni del governatore pugliese sui rapporti tra sindacati e lavoratori in merito alla vicenda Ilva.
“A tutela dei 12mila operai che all’Ilva lavorano, cui si sommano quelli dell’indotto – continua Gesmundo – che alle ultime elezioni per le Rsu, a proposito di fiducia, hanno assegnato alle categorie confederali oltre l’83% dei voti. Faccia il suo lavoro Emiliano, senza scegliersi interlocutori di comodo, e lasci a chi compete il ruolo della rappresentanza dei lavoratori che svolgiamo al massimo del nostro impegno“. Quanto al ricorso al Tar presentato dalla Regione Puglia, Gesmundo ribadisce le preoccupazioni già espresse. “Sosteniamo l’indispensabilità di un dialogo con il territorio fin dall’inizio della vertenza – afferma il sindacalista – perché appunto è materia politica e non dei tribunali. Senza nessuno sconto su ambientalizzazione e difesa della salute di chi lavora e vive a Taranto. Affermare il contrario è solo bassa propaganda che in tempi di campagna elettorale alimenta più che legittimi sospetti. I problemi sono seri e urgenti – conclude Gesmundo – c’è il tempo per recuperare un ruolo di responsabilità da parte di tutti i soggetti in campo“.
I vertici nazionale del sindacato confederale Fim-Uilm ribadiscono che “l’unico Tavolo dal quale possono essere ottenuti i benefici attraverso la contrattazione Per i lavoratori e per la città e quello ufficiale che si svolge al Ministero. Invitiamo tutti al senso di responsabilità, scevri da rancori e pregiudizi che nulla hanno a che fare con i problemi della Salute e del Lavoro“.