di REDAZIONE POLITICA
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ha commentato le dimissioni irrevocabili dei 17 consiglieri consiglieri del Comune di Taranto che hanno determinato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale.:
“Questa è una giornata triste per Taranto e per tutta la Puglia. Si interrompe senza alcuna motivazione confessabile il lavoro dell’amministrazione comunale per la decarbonizzazione dell’Ilva e per la chiusura dei reparti a caldo a salvaguardia della salute dei suoi cittadini, per costruire la città universitaria, per realizzare una rete di mobilità urbana moderna e non inquinante, per costruire il nuovo grandissimo ospedale che sarà realizzato in un tempo straordinariamente breve, per diventare città della cultura e della bellezza, che vede il suo porto in fase di crescita e rilancio, candidata a polo nazionale dell’idrogeno e ad essere sede dei prossimi Giochi del Mediterraneo, per investire presto e bene miliardi di euro in bonifiche che sono essenziali per il futuro di tutti. Sono quindi vicino al sindaco Melucci e a tutta la cittadinanza per avere dovuto subire questa amarezza“.
“Ma la lotta dei tarantini deve continuare. Taranto deve andare avanti e deve continuare il suo percorso di città sana, prestigiosa, fondata sulla competenza e sulla creatività. Faccio appello a tutti i tarantini perché non subiscano passivamente questo ennesimo oltraggio. Ribadisco che la città deve sempre contare su se stessa e sulle sue straordinarie risorse umane e materiali, ma anche su tutta la Regione Puglia come istituzione e come comunità”.
Quello che Emiliano non ha detto e non ha chiarito è la presenza ed il ruolo, nella sfiducia a Melucci, dei rappresentanti di “Puglia Popolare” che compongono a livello regionale, la maggioranza in seno al consiglio regionale di Puglia, ed il ruolo dietro le quinte di “giocolieri” della politica tarantina come Walter Musillo e Giovanni Gugliotti che prima partecipano alle riunioni del centrosinistra proprio presso la presidenza della Regione alla sua presenza e quella di Melucci, e poi giocano sporco facendosi “sponsorizzare” dalla Lega e dal solito imprenditore della provincia di Taranto, che non si accontenta più di smaltire spazzatura, ma persino di crearla, politicamente parlando.
Nel frattempo l’ex-sindaco Melucci con una nota stampa ammette di essere sotto ricatto, e di aver applicato un voto di scambio pur di restare in sella ! Toc Toc, Procura di Taranto dove sei ? Il reato di voto di scambio a Taranto non si applica ?
Questo il 1° comunicato dell’ex-sindaco Melucci.
“Quello che è avvenuto oggi tutta la città e tutto il Paese lo hanno visto e compreso bene. Qui non c’entra la politica, qui non si tratta di trovare un equilibrio nella compagine amministrativa, queste persone avevano tutto, assessori, presenze nelle società partecipate, incarichi di sottogoverno, tutta la disponibilità del sindaco, persino quella del governatore e della coalizione di centrosinistra. Queste persone semplicemente non condividono il metodo trasparente e orientato ai bisogni della comunità che abbiamo introdotto, evidentemente non condividono nemmeno il nostro approccio nei confronti di chi avvelena questo territorio.
Le dimissioni sono un atto ostile prima di tutto nei confronti della città e delle sue istituzioni democraticamente elette. Taranto non meritava un costoso commissariamento, neppure nei pochi mesi che ci separano dal voto, la politica non può essere così lontana dai bisogni e dalla volontà dei cittadini.
Per questo, siamo certi che i cittadini scolpiranno nella loro memoria i nomi di quelle persone che stanno mettendo a repentaglio ancora una volta il futuro di Taranto. Noi abbiamo regalato a questa bellissima città un sogno e lo stavamo realizzando. Questo loro rancore non la spunterà.
Ora vigileremo perché tutti i cantieri, le iniziative e i progressi che abbiamo messo in programmazione per i prossimi mesi non subiscano una battuta di arresto troppo forte. Anche se quasi certamente si fermerà l’agenda dei Giochi del Mediterraneo, di SailGP 2022, della Biennale del Mediterraneo, soprattutto dei fondi per la Transizione Giusta UE. E certamente non si potrà lavorare sugli equilibri di bilancio e i ristori Covid, a danno di cittadini e imprese, che prevedibilmente si vedranno scadere i servizi ed aumentare la tassazione. Quei 17 consiglieri ne saranno gli indiscussi responsabili.
E torneremo a sottoporci al giudizio dei cittadini. Oggi la strada è solo più in salita, forse, ma riteniamo che la città sia con noi, tutto sommato ci siamo liberati di inqualificabili zavorre. Abbiamo promesso agli elettori la trasformazione di Taranto e intendiamo proseguire con questo programma ambizioso. Da questo momento lavoriamo per garantire ai cittadini altri cinque anni di buona amministrazione” conclude il Sindaco nel suo prolungato sfogo.