ROMA – “Io non ritirerò mai un ricorso – ha detto Emiliano parlando con i cronisti della seduta del Consiglio regionale in programma domani per decidere il ritiro del ricorso contro il Dpcm ambientale sull’Ilva – mettendo a rischio la salute dei tarantini anche se me lo dovesse chiedere il Consiglio regionale. Non è sufficiente, perché ho una delibera ben più importante, quella che approva le linee programmatiche, che è stata approvata dagli stessi consiglieri, alla quale rimarrò fedele sempre fino a che sarò presidente“. Queste le dichiarazioni sicuramente poco “democratiche” del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Domani dovrebbero essere proposti gli ordini del giorno dei consiglieri di Sinistra italiana e di Forza Italia, con cui si chiede che la Regione ritiri il ricorso presentato contro il decreto del preside del Consiglio che contiene il Piano ambientale dell’Ilva. Il ricorso è stato presentato anche dal Comune di Taranto. Anche su questo punto, il presidente della Regione Puglia ha convocato un vertice di maggioranza.”Siamo abituati – ha detto Emiliano – a dettare le regole al Comune e alla Regione. Questa è la prima volta in cui la Regione e il Comune, anziché farsi dettare le regole dall’Ilva, pretendono di far rispettare le leggi all’Ilva” concludendo “E quindi tenteranno di portare probabilmente l’offensiva anche dentro il Consiglio regionale. Ma questo non cambia nulla“.
In realtà se i componenti del Consiglio regionale volessero dimostrare di essere dei veri politici invece di “politicanti” interessati ad una poltrona ed uno stipendio sicuro, potrebbero dimostrare facilmente domani sfiduciando la maggioranza che supporta ( o “sopporta”) il presidente più arrogante, saccente e presuntuoso della storia della Regione Puglia.
La follia arrogante di Emiliano è tale dal dichiarare “Stiamo mettendo a punto, con il Comune di Taranto, l’Accordo di programma e se Gentiloni ci convocherà gli spiegheremo quali sono le linee generali“, ha detto il presidente della Regione Puglia, dimenticando che nei giorni scorsi il Governo rappresentato dal Ministro Carlo Calenda ha inviato agli enti locali una bozza di Protocollo di intesa per venire incontro alle loro richieste, che contiene una scadenza ormai prossima.
La Regione Puglia ed il Comune di Taranto irresponsabilmente vanno per la loro strada e stanno lavorando (con quale competenza non è dato saperlo) a una controproposta che vorrebbero avesse la forma dell’Accordo di programma che, ritengono, è giuridicamente più vincolante.