Un assegno da 940,6 milioni di euro per il Ministero del Tesoro che detiene il 30,33% dell’ Eni, la cui assemblea dei soci hanno approvato i conti 2021 chiusi con un utile di 7,674 miliardi e al dividendo da 0,86 euro per azione. E per il 2022 andrà meglio con la cedola a 0,88 euro. Conferma della guidance per il 2022 per Acea, che ha diffuso i conti del primo trimestre con risultati in crescita e si fregia di una premialità di circa 26 milioni di euro dall’Arera per la qualità del servizio idrico integrato per il 2018-2019. Ed ora si prepara a partecipare alla gara per il termovalorizzatore di Roma.
Eni grazie alla «forte generazione di cassa operativa, per 14 miliardi di euro» con il dividendo a 0,88 euro per il 2022 in linea a quanto previsto dal piano strategico reso noto a marzo scorso, all’azionista pubblico andranno 962,5 milioni (a Cassa Depositi e Prestiti 823,8 milioni per la quota del 25,96% e al ministero dell’Economia e delle Finanze che ha il 4,37% circa 138,7 milioni) divisi in quattro tranche (settembre e novembre 2022, marzo e maggio 2023). Oggi, l’assemblea ha dato semaforo verde al pagamento previsto per il 25 maggio del saldo del 50% del dividendo 2021 di 0,43 euro. Il colosso energetico – che in Borsa ha chiuso in rialzo del 2,73% – rafforza intanto l’impegno verso la decarbonizzazione come evidenzia “Eni for 2021 – A just transition“, il 16/o report volontario di sostenibilità. L’Ad Claudio Descalzi ha evidenziato che è «un impegno tanto più forte oggi, alla luce della guerra in Ucraina» in cui è necessario «aumentare gli sforzi per garantire la sicurezza energetica europea e accelerare la decarbonizzazione».
Risultati economici in crescita anche per Terna nel primo trimestre 2022, che ha dato una “forte accelerazione” agli investimenti a 293,3 milioni di euro (+21,4%) «a beneficio del sistema elettrico e della sicurezza del Paese» con un utile netto di gruppo nel trimestre a 191,8 milioni di euro (+0,7% sullo stesso periodo del 2021), Ebitda a 461,3 milioni (+2,9%), risultato operativo a 293,7 milioni (+2,8%), ricavi a 644,4 milioni (+4,7%). Bene in Borsa con +1,52% per il Gruppo che si pone «come regista del sistema energetico italiano e abilitatore della transizione ecologica».
Ricavi in crescita ad Acea nel primo trimestre a 1.193 milioni di euro (+28% sul primo trimestre 2021), Ebitda a 318 milioni (+2%), Ebit a 154 milioni (-1%) e utile netto del Gruppo salito del 20% a 99 milioni (soprattutto per l’operazione di deconsolidamento delle società fotovoltaiche). Indebitamento finanziario netto a 3.890 milioni (-3%). Conferma per il 2022 un aumento del margine operativo lordo tra il 2% e il 4% rispetto al 2021, investimenti in linea con l’anno scorso e indebitamento finanziario netto tra 4,2 e 4,3 miliardi di euro. “Il perdurare dell’attuale scenario di crisi”, avverte la società, potrebbe provocare ulteriori aumenti dei prezzi dell’energia, con il rischio di “deterioramento delle perfomance di incasso delle società” che sta acquisendo sempre più nuovi clienti sul mercato libero, come riferito dall’Ad Giuseppe Gola.