Il Tar Puglia sezione di Lecce ha respinto la richiesta di sospensiva delle elezioni del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto deposita dagli avvocati Casiello Maria, Cigliola Giovanni, D’Errico Francesco, Todaro Fabrizio, Fischetti Francesca, Brunetti Luigia, Sacco Daniele, Albano Giovanni, Altamura Emanuele, Raffo Carlo, componenti del consiglio decaduto guidato , in quanto illegittimo, ed adesso l’ avvocato Cigliola dovrà abbandonare l’ ufficio e la poltrona dove si era “insediato”piazzato” illegittimamente e quindi illegalmente come sancito dal Consiglio Nazionale Forense, dalla Direzione Generale Affati Civili del Ministero di Giustizia, e decretato dal ministro di Giustizia Sen.Carlo Nordio.
L’ avvocato Gianleo Cigliola dopo il “golpe” effettuato in occasione delle precedenti elezioni insieme agli avvocati Nastri, Casiello ed Altamura, che lo avevano insediato sulla poltrona di Presidente dell’ ordine degli Avvocati di Taranto, calpestando il suffragio degli avvocati elettori tributato alla lista guidata dall’ avv. Vincenzo Di Maggio risultato il primo dei votati, lista che aveva vinto le elezioni, aveva cercato mediante ricorsi di ogni genere di non abbandonare la sua carica senza peraltro aver mai vinto le elezioni.
Cigliola era corso corso immediatamente senza esitazione a presentarsi al Presidente del Tribunale di Taranto ed al procuratore Capo, mentre i suoi alleati si affannavano ad occupare incarichi vari con Mirella Casiello che si insediava alla presidenza della Fondazione Scuola Forense Taranto . Una situazione “kafkiana” che purtroppo in realtà ha gettito discredito sull’ avvocatura jonica per colpa di qualche toga desiderosa di protagonismo e non solo.
Ma la 3a sezione di Lecce del Tar Puglia presieduta dal giudice dr. Enrico D’ Arpe ha respinto dopo la camera di consiglio successiva all’udienza di ieri, il ricorso, confermando quanto stabilito dal Ministero e dal Consiglio Nazionale Forense.
Sentenza-TAR-LECCEAdesso toccherà alla procura di Taranto chiudere le indagini svolte in questi mesi per gli evidenti reati commessi dai componenti della Commissione Elettorale e dal COA autoproclamatosi illegittimanente e quindi illegalmente. e dopo un decreto firmato dal Ministro della Giustizia, gli uffici della procura di via Marche non potrà far dormire il fascicolo d’indagine ma arrivare ad una sollecita chiusura.
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