di Antonello de Gennaro
Un’intervista ad un vero uomo di sport, un gentiluomo, il miglior rappresentante dello sport italiano, che alla guida del CONI ha portato in alto il tricolore e le maglie azzurre in tante discipline sportive. Non sono parole dettate dal rapporto di amicizia trentennale che mi lega a Giovanni Malagò, presidente del CONI, la massima autorità dello sport italiano, ma vera stima nei confronti di chi con grande trasparenza e senso di nazionalismo, ci rappresenta nel mondo dello sport a livello internazionale. Diplomatosi al liceo scientifico con la votazione di 60/60 si è successivamente laureato in Economia e Commercio con la votazione di 110/110 e lode. Nel novembre del 2022 ha ricevuto a Catanzaro una laurea “honoris causa” in Scienze e tecniche dello sport.
Nel 1998 stato è consigliere delegato per i 100 anni della FIGC, mentre nel 2004 viene nominato Responsabile del Comitato d’Onore e delle Relazioni Esterne per la candidatura di Roma alle Olimpiadi; è membro della Giunta esecutiva del CONI dal 2001 al 2003, quando diventa Coordinatore del Comitato di “Sport per Tutti” promosso dal CIO e dal CONI.
Imprenditore, dirigente sportivo ed ex giocatore di calcio a 5 italiano, il 19 febbraio 2013 è stato eletto con 40 voti presidente del CONI battendo a sorpresa Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Comitato dal 1993, fermatosi a 35 voti nonostante l’appoggio del presidente uscente Gianni Petrucci e delle maggiori federazione sportive, su tutte la FIGC . L’11 maggio 2017 viene confermato Presidente del CONI con 67 voti su 75, superando lo sfidante Sergio Grifoni, ex presidente della Federazione Italiana Sport Orientamento. Il 9 ottobre 2018 Malagò venne eletto membro del CIO, nel corso della 133ª sessione del Comitato Olimpico Internazionale, tenutasi a Buenos Aires
In qualità di presidente del Comitato Olimpico, nel 2018 è chiamato a risolvere la crisi degli organi di vertice del calcio italiano, FIGC e Lega di Serie A, incapaci di giungere all’elezione di una nuova governance. Il 1º febbraio la Giunta del CONI, presieduta da Malagò, nominò il Segretario Generale Roberto Fabbricini nuovo commissario straordinario della FIGC. . È il 22º italiano della storia ad entrare nel consesso a cinque cerchi, il 16º a titolo individuale. Il 13 maggio 2021 è riconfermato presidente del CONI per un terzo mandato ottenendo 55 voti.
Il passato sportivo di Malagò è più che eloquente: Stella d’oro CONI al Merito Sportivo, Giocatore di calcio a 5: 3 campionati italiani vinti con la Roma RCB, 4 Coppe Italia (2 con il C.C. Aniene); giocatore della Nazionale Italiana (Campionato Mondiale – Brasile 1986) Atleta azzurro d’Italia 1997 – Presidente del Comitato organizzatore 1947-1997 – Cinquantenario Ferrari 1998 e 1999 – Presidente del Comitato organizzatore dei Campionati Internazionali d’Italia di tennis 2000-2001 – Presidente della società di basket “Virtus Pallacanestro Roma” Dicembre 2004 – Presidente del Comitato organizzatore “Europei di Pallavolo” (Roma – Settembre 2005) e candidatura ai Campionati del Mondo 2010 2005 – Presidente del Comitato promotore e organizzatore “Campionati del mondo di nuoto – Roma 2009” Marzo 2006 – Presidente del Comitato organizzatore Eurolega Pallavolo 2007 – Hall of Fame – Coppa Canottieri Calcio a 5 2009 – Presidente di AQUANIENE.
Oggi Malagò è sia membro del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) dal 2019 sia presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, oltre a partecipare al coordinamento delle Olimpiadi di Los Angeles 2028. I suoi rapporti sul piano internazionale sono di alto livello, come hanno dimostrato le importanti visite a “Casa Italia” a Parigi nell’ambito degli ultimi Giochi.
Il suo incarico risulta formalmente in scadenza il prossimo 30 maggio 2025: l’attuale regolamento prevede un massimo di tre mandati, a meno che non intervengano modifiche da parte del governo.
Il lavoro per Milano-Cortina 2026
“I grandi eventi non sono solo sport ma generano economia e sviluppo, posti di lavoro e infrastrutture”, ha recentemente affermato Giovanni Malagò a margine di un summit economico a Pescara. In vista dei Giochi invernali di Milano-Cortina del 2026 sono già state strette importanti collaborazioni, che tendono a rafforzare dal punto di vista economico e al contempo sul piano del brand. Oltre alla partnership con Poste Italiane, Tim sarà Official Telecommunications Partner di questi Giochi Olimpici e Paralimpici invernali, mentre Jannik Sinner, il campione del tennis altoatesino numero uno al mondo, sarà l’ambasciatore dei volontari, tornando così alle sue origini sportive di sciatore.
Giovanni Malagò è senza alcun dubbio un punto di riferimento per il mondo dello sport in Italia. Così in questo periodo ha partecipato all’apertura dell’Executive Master in Business of Events della Sda Bocconi School of Management: fondata nel 1971, è la business school universitaria dell’Università Bocconi di Milano. Ha parlato agli studenti del movimento olimpico e del futuro delle grandi manifestazioni sportive partendo proprio da Milano Cortina 2026. Nell’occasione si è detto “onorato del coinvolgimento in questa grande iniziativa accademica, che è una finestra sul futuro capace di utilizzare la forza del nostro mondo per esplorare e intercettare il valore dei nuovi orizzonti professionali”.
Il lavoro e l’impegno per i Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto.
E’ stato grazie alle dimissioni “pesanti” di Malagò che si è riusciti a far decadere il primo comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo presieduto da Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto che insieme al precedente direttore generale Elio Sannicandro (nominato dalla Regione Puglia), in circa 5 anni si erano dilettati in rendering ed inutili passerelle elettorali-politiche, senza concretizzare uno straccio di progetto.
Dimissioni che hanno indotto il Governo a nominare un commissario per i Giochi del Mediterraneo 2026 nella persona di Massimo Ferrarese, successivamente eletto anche presidente del Comitato Organizzatore ricostituitosi dopo la “rottamazione” dell’ accoppiata Melucci-Sannicandro. Il decreto della presidenza del Consiglio, datato 4 maggio, motiva la nomina con la necessità di provvedere alla “tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo“.
A marzo 2023 erano stati i ministri Raffaele Fitto ( Affari europei, Politiche di coesione e Pnrr) , ed Andrea Abodi allo Sport, a criticare in una lettera il precedente comitato organizzatore dei giochi (“gestione Melucci-Sannicandro“), esprimendo preoccupazione per il “ritardo accumulato nell’attività di programmazione”. e con la nuova gestione governativa affidata a Ferrarese, gli obiettivi del 2024 sono stati centrati tutti: 40 opere in 21 Comuni appaltati per la manifestazione più importante nella storia del Sud Italia. Con soddisfazione del Comitato Internazionale organizzatore dei Giochi del Mediterraneo, e del presidente del CONI Malagò che tanto si era speso per portare i Giochi a Taranto. L’ex olimpionico Davide Tizzano presidente del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo al termine dell’incontro che si è svolto lo scorso 14 dicembre a Taranto per fare il punto sullo stato dell’arte delle opere e per l’organizzazione dei Giochi 2026. ha dichiarato : “Fino ad un anno fa eravamo molto preoccupati per i gravi ritardi accumulati nei quattro anni precedenti, tanto che stavamo decidendo di portare i Giochi altrove, ma oggi abbiamo apprezzato quel grande cambio di passo richiesto e che ci fa ben sperare“.
“Sarà necessaria una corsa contro il tempo per giungere pronti all’appuntamento del 21 agosto 2026, data in cui saranno inaugurati i Giochi del Mediterraneo di Taranto. – ha aggiunto Tizzano – Dopo la sottoscrizione dell’accordo a Patrasso, il 24 agosto del 2019. c’è stata una lunga fase di stallo in cui la macchina organizzativa ha incontrato difficoltà a decollare, accumulando un considerevole ritardo. A giugno del 2023 la svolta con il commissariamento e da allora non c’è stato mai un attimo di pausa, partendo praticamente da zero. Al netto della pausa Covid, la macchina organizzativa avrebbe dovuto mettersi in moto e correre almeno due anni prima. Ferrarese ha mantenuto la parola data ed ha centrato gli obiettivi per il 2024”.