Sarà un San Valentino poco romantico per qualcuno, il prossimo 14 febbraio quando il Tribunale del Riesame di Taranto deciderà se accogliere la richiesta del pm Marina Mannu di arrestare altri ventitrè del 156 indagati. Il magistrato nel suo ricorso contro la decisione del Gip dr. Giuseppe Tommasino, che aveva convalidato la richiesta di arresto solo per 4 degli indagati, chiede che si possa procedere contro avvocati, medici e fisioterapisti coinvolti nell’inchiesta
Al momento sono stati tratti in arresto Carmine Tortorella 58 enne titolare dell’agenzia di pratiche automobilistiche ed i suoi due figli Antonio Tortorella 33 anni, (a sinistra nella foto) che stranamente su Facebook si fa chiamare Luigi , e Tiziana Tortorella 35 anni , arresti questi già confermati dal Tribunale del riesame a seguito del ricorso presentato dal loro legale, avvocato Giancarlo Catapano. Le indagini congiunte condotte dagli investigatori della Polizia Stradale e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Taranto hanno consentito di individuare una organizzazione quasi perfetta, che attraverso i raggiri aveva richiesto ed ottenuto, con la complicità di avvocati, medici, fisioterapisti e centri di riabilitazione, che attestavano il falso, risarcimenti da 17 compagnie di assicurazione.
Le assicurazioni hanno dovuto pagare risarcimenti per 635mila euro, a seguito di queste presunte truffe, per i trentanove falsi incidenti stradali sinora accertati. I minuziosi controlli bancari e patrimoniali effettuati dalla Guardia di Finanza nei confronti del gruppo hanno reso possibile alla Procura di contestare il reato di “riciclaggio” nei confronti di due persone che avevano consentito attraverso triangolazioni fittizie a cercare di la provenienza illecita del denaro l’acquisto una villetta del valore di 150mila euro, effettuato in realtà da Carmine Tortorella, (a destra nella foto) titolare dell’ omonima agenzia di infortunistica stradale.
Il Gip Tommasino nella sua ordinanza scrive e sostiene che “solo i componenti della famiglia Tortorella vanno considerati partecipi di un sodalizio criminoso” aggiungendo che “in quel contesto ristretto si decidevano le linee di condotta e si effettuava la programmazione delle imprese delittuose”. Tutti gli altri indagati coinvolti nei 39 incidenti fasulli finiti nel mirino degli inquirenti “aderivano incondizionatamente in vista di un loro tornaconto personale di natura patrimoniale” ma si trattava di “prestazioni pur sempre occasionali, ancorché ripetitive“. In pratica “la corte di avvocati, medici, fisioterapisti, attori, falsi testimoni per professione” secondo il gip Tommasino “era esclusa completamente dalla fase decisionale”. Ma la decisione del Gip non è stata condivisa dal pubblico ministero dr.ssa Mannu che ha depositato il suo appello per ottenere l’arresto dei complici del “clan Tortorella“, come lo ha definito lo stesso gip Tommasino nella sua ordinanza.
L’ ordinanza cautelare firmata dal dr. Tommasino è composta da 210 pagine, motivo per cui abbiamo ritenuto di pubblicare a stralci, in maniera integrale, il testo originale, che troverete nelle puntate che stiamo preparando.
Ecco l’elenco completo degli indagati, e le intercettazioni agli atti
Nell’ ordinanza compaiono gli avvocati Andrea Tagliente, Luigi Lo Franco, Pietro Pastore, Vitale Sebastiano Strangio, i rappresentanti legali dei centri di fisioterapia coinvolti nello scandalo.: Vincenzo La Gioia ( centro diagnostico SAN PIO), Sergio Bianco e Cinzia DI Maio,(struttura sanitaria Fisiosaniben snc, ) Filomena Fortuna e Cataldo Portulano ( Physio Services srl) i quali “tutti in qualità di partecipi, garantivano la predisposizione di documentazione sanitaria e di relazioni medico legali diagnostiche false“.
Avvocato Pietro Pastore
Presenti e coinvolti anche medici ben noti nel capoluogo jonico , come il dr. Amedeo RICCI che dal proprio ufficio presso l’ Ospedale SS. Annunziata di Taranto “predisponeva certificati di prosecuzione malattia ideologicamente falsi, nonchè una perizia medico-legale di parte”, in una vicenda mentre in un’altra redigeva due perizie medico legali di parte ideologicamente false, nonchè cinque certificazioni di prosecuzione di malattia ideologicamente false”.
La dottoressa Filomena CALIANDRO invece “si prestava a rilasciare un certificato falso di P.S. ” pur non avendo mai visitato i refertati. Fra i sanitari coinvolti anche il dr. Antonio Vito BASILE il quale “in qualità di medico legale fiduciario della NATIONAL SUISSE contravvenendo ai suoi doveri redigeva una perizia medico-legale falsa…” .
Il dottor Emanuele Fedele redigeva una perizia medico legale di parte in favore di Sharon PERCOLLA all’epoca dei fatti, e sino a pochi mesi fa legata sentimentalmente ad Antonio (per gli amici Luigi) TORTORELLA ideologicamente “falsa“, che è stata contestata dagli investigatori insieme all’attestazione di esami strumentali effettuati dal centro diagnostico SAN PIO srl di Taranto, attestando altresì nei referti medici lesioni non compatibili con la dinamica del sinistro denunciato. La Percolla percepì dall’ assicurazione 5.000 euro, per il sinistro denunciato, che secondo gli investigatori sarebbe stato organizzato “a tavolino”.
NOTA BENE: TUTTE LE PERSONE INCLUSE NELL’ORDINANZA DEL GIP DR. TOMMASINO DEL TRIBUNALE DI TARANTO NON SOTTOPOSTE AD ALCUN PROVVEDIMENTO DI DETENZIONE CAUTELARE , SONO ESCUSIVAMENTE “PERSONE SOTTOPOSTE AD INDAGINI ” ( CIOE’ ISCRITTE QUINDI NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DELLA PROCURA DI TARANTO) E QUINDI AL MOMENTO NON SONO “IMPUTATI”
continua /1.