ROMA – Delle vere e proprie ‘case alveari’, abitazioni prive dei necessari requisiti igienico-sanitari e stipate sino all’inverosimile. E’ quanto ha scoperto la Guardia di Finanza in Salento, nell’ambito dei controlli avviati dal 1 luglio sui proprietari di seconde e terze case che affittano nelle località di vacanza più in voga. Delle 811 verifiche effettuate dai finanzieri in tutta Italia una su due è risultata irregolare, con 450 violazioni riscontrate. Di queste, 370 hanno riguardato affitti in nero.
La maggior parte delle abitazioni fuori da ogni regola sono state scoperte a Gallipoli, una delle mete più gettonate di tutto il Salento e tra le località balneari più in voga tra i giovani. Durante i controlli, i finanzieri si sono imbattuti in case dove non c’erano requisiti igienici, erano affittate in nero e riempite soprattutto di ragazzi tra i 16 e i 28 anni. In un caso, ai giovani era stato affittato anche un deposito con un piccolo bagno, senza finestre né impianto di areazione.
11.300 controlli Gdf da 1 luglio, 240 al giorno – Dal 1 luglio alla prima settimana di agosto la Guardia di Finanza ha effettuato 11.300 controlli nelle località di vacanza, con una media di 240 interventi al giorno. Le verifiche fanno parte del piano straordinario di interventi per la tutela dell’economia legale nel periodo estivo e si sono concentrate in particolare nelle località turistiche di mare e montagna e nelle città d’arte.
“Un cancro, grande o piccolo che sia, va comunque estirpato, per il bene del sistema economico del Paese“. Così il comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, ha commentato il piano straordinario di controlli avviato dal Corpo a partire dal 1 luglio e mirato al contrasto dell’economia illegale nelle località di vacanza. Alla “tutela del sistema paese“, dice Toschi, la Guardia di Finanza “contribuisce non solo con grandi indagini di polizia finanziaria, ma anche, nel periodo estivo, con quotidiane azioni di controllo che hanno visto una netta intensificazione” sopratutto nelle località di villeggiatura. Azioni queste “a vantaggio delle imprese regolari e a protezione dei cittadini e della parte sana della società“. La “priorità” per il comandante generale della Guardia di Finanza va “alla lotta alla grande evasione e alla criminalità transnazionale senza però abbassare la guardia sugli abusivi o sui furbetti del fisco“.
VENDITORI ABUSIVI. Durante le verifiche dal primo luglio alla prima settimana di agosto sono stati scoperti 460 venditori abusivi, privi di qualsiasi licenza o permesso e 1.600 esercenti che, pur avendo le autorizzazioni, non hanno comunicato al fisco l’inizio dell’attività o non hanno emesso scontrini. Ad Anzio ad esempio un circolo sportivo del Comune è stato trasformato in una discoteca, con tanto di cene e feste private a bordo piscina. I gestori non solo hanno usufruito delle agevolazioni fiscali per gli enti no profit, ma non hanno mai pagato l’affitto, con un danno di 170mila euro per le casse comunali. Sono infine 1.450 i lavoratori in nero o irregolari scoperti dal 1 luglio: 268 sono stranieri e 27 minori, impegnati soprattutto nei campi agricoli. A Napoli scoperte su un camion 23 mila paia di scarpe da ginnastica sulle quali erano stati applicati adesivi anonimi per nascondere il marchio contraffatto di una multinazionale leader mondiale nella commercializzazione di articoli sportivi.
ANTICAPORALATO. Dall’ inizio dell’ estate le Fiamme Gialle hanno scovato 1.450 i lavoratori ‘in nero‘ o irregolari scoperti . 268 di loro sono stranieri, 27 i minori, impiegati soprattutto nei campi agricoli. In Sicilia, in un’operazione anticaporalato e contro lo sfruttamento della manodopera della GdF di Siracusa, è stato applicato, tra le prime volte in assoluto, il “controllo giudiziario d’azienda“. Istituto, introdotto lo scorso anno, che prevede la nomina di uno o più amministratori da affiancare all’imprenditore nella gestione dell’attività.
CONTRASTO GIOCO ILLEGALE E RICICLAGGIO . Per quanto riguarda il contrasto del gioco e delle scommesse abusive, sui 635 interventi effettuati ne sono risultati irregolari uno su tre. 43 sono le persone denunciate, mentre sono state sequestrate 425 macchinette videopoker illegali e 93 punti di scommesse clandestine. Infine, sono stati avviati una serie di controlli mirati nei “money transfer” con l’obiettivo di individuare eventuali finanziamenti al terrorismo o riciclaggio di proventi illeciti. Complessivamente sono stati effettuati 681 accertamenti, che hanno permesso di identificare 900 persone di cui 110 con precedenti di polizia e oltre 510 di origine extracomunitaria.. A Torino sono stati sequestrati apparecchi da gioco manomessi da un gruppo criminale che, attraverso un software, ne alterava il funzionamento in modo da erogare vincite di importo di gran lunga inferiore rispetto a quello spettante.
CONTROLLI ANTICONTRAFFAZIONE Dodici milioni di prodotti falsi 250mila pezzi tolti ogni giorno dal mercato. Nel corso delle verifiche, i militari delle Fiamme gialle hanno denunciato 920 persone e scoperto 9 tra fabbriche e depositi clandestini in cui venivano prodotte e stoccate le merci che poi andavano a rifornire i venditori abusivi. I finanzieri sono partite dalle spiagge, dalle principali strade delle località di villeggiatura e dai centri storici delle città d’arte per poi arrivare, ricostruendo l’intera filiera, ai produttori, agli importatori e ai centri di distribuzione.
DISTRIBUTORI CARBURANTE IRREGOLARI. Le verifiche hanno riguardato anche i distributori di carburante: su mille sottoposti a controlli, uno su cinque è risultato irregolare. 256 sono state infatti le violazioni contestate, 113 delle quali riferibili ai prezzi. 38 i gestori delle pompe di carburante denunciati, con il sequestro di 290 mila litri di prodotti petroliferi. Tra i casi di frode scoperti le classiche truffe nell’erogazione di carburante e miscelazioni abusive, oltre a immissioni in consumo in evasione d’accisa. A Messina è stato scoperto un commerciante che rivendeva carburante per l’agricoltura a imprese di trasporto non legittimate a beneficiare del particolare regime fiscale: a fronte di un prezzo di mercato mediamente di 1,35 euro al litro, pagavano appena 0,85 al litro, con un risparmio del 37% a danno del Fisco e sbaragliando pure la concorrenza degli operatori onesti del settore.