Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “esprime soddisfazione per l’avvenuta estradizione in Italia di Danilo Coppola, imbarcato stamane su un volo partito da Abu Dhabi, dopo la decisione presa dalle competenti autorità giudiziarie e governative degli Emirati Arabi Uniti”. La decisione, si spiega, “è stata assunta dopo intense attività giuridico-diplomatiche negli ultimi mesi, a seguito della visita del ministro Nordio ad Abu Dhabi nel febbraio scorso: nei colloqui di allora con il ministro della giustizia emiratino, Mohammed Al Nuaimi, il Guardasigilli aveva sollevato le diverse richieste di estradizione italiane ancora pendenti, fra cui quella relativa al caso giudiziario di Danilo Coppola, l’imprenditore romano condannato nel 2022 a sette anni di carcere“ per bancarotta, che era stato arrestato ad Abu Dhabi 9 mesi fa (poi rilasciato). Dopo un’iniziale rifiuto all’estradizione da parte degli Emirati Arabi, è stato infine estradato in Italia.
“Vorrei esprimere la mia gratitudine al Ministro Al Nuaimi – ha dichiarato il Ministro Nordio – per la intensa collaborazione che abbiamo sviluppato nell’ambito del trattato bilaterale di estradizione: nei prossimi giorni gli parlerò per ringraziarlo personalmente. Questo sviluppo positivo nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero”.
La Cassazione aveva confermato a luglio 2022 la condanna inflitta a Coppola allora rifugiato in Svizzera per il crac della società Porta Vittoria spa, titolare di un progetto di riqualificazione immobiliare mai realizzato nell’omonimo quartiere di Milano e affondata con un passivo di quattrocento milioni di euro: vicenda per quella l’imprenditore era stato arrestato nel maggio del 2016. Lo scorso 19 marzo, poi, a Milano è stata emessa nei suoi confronti un’altra condanna in primo grado per bancarotta a due anni e otto mesi per la vicenda “Porta Vittoria bis”.
Coppola ex azionista di Mediobanca e molto vicino alla famiglia Segre ( i commercialisti di Carlo De Benedetti ) è noto agli onori delle cronache giudiziarie e finanziarie per la vicenda dei “furbetti del quartierino“, con la tentata scalata alla Banca Nazionale del Lavoro, e per l’inchiesta romana che nel 2007 lo aveva portato in carcere con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta, riciclaggio, falso e appropriazione indebita. Imputazioni dalle quali dopo la condanna a sei anni in primo gradoera stato assolto in appello nel 2013 . Sempre a Roma, tre anni dopo, era arrivata la condanna a nove anni per la bancarotta fraudolenta relativa a un altro gruppo di società..
I difensori: “Preoccupati per condizioni di salute”
“Siamo preoccupati delle condizioni di salute del nostro assistito che da tempo è seriamente affetto da gravi patologie cardiovascolari. Avanzeremo un’istanza al tribunale di Sorveglianza di sospensione dell’esecuzione della pena con la richiesta di detenzione ai domiciliari per via delle condizioni di salute. Ora siamo in attesa di sapere a quale istituto verrà assegnato”. dichiarano l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi difensore di Danilo Coppola, assieme all’ avvocato Pietro Pomanti, aggiungendo che “Alla luce di questa situazione avanzeremo un’istanza al tribunale di Sorveglianza di sospensione della esecuzione della pena con la richiesta di detenzione ai domiciliari per le condizioni di salute“.
Gli Emirati Arabi Uniti e il Governo italiano hanno confermato l’estradizione in Italia di Danilo Coppola, cittadino italiano condannato per reati finanziari, a seguito di una richiesta ufficiale. Sua Eccellenza Abdullah bin Sultan Al Nuaimi, Ministro della Giustizia degli Emirati Arabi Uniti, e l’on. Carlo Nordio, Ministro della Giustizia italiano, hanno affermato in un colloquio telefonico che la decisione presa è conforme al trattato bilaterale di estradizione sottoscritto tra gli Emirati Arabi Uniti e l’Italia.
I due Ministri hanno sottolineato che il successo dell’estradizione di Coppola conferma il continuo impegno di entrambe le autorità centrali nel sostenere lo stato di diritto e nel promuovere la cooperazione internazionale. Questo risultato riflette le forti relazioni tra gli Emirati Arabi Uniti e l’Italia e dimostra la comune determinazione a garantire la giustizia. Tali procedure confermano la continua collaborazione tra gli EAU e l’Italia nel perseguimento della giustizia internazionale. I Ministri hanno aggiunto: “Questi accordi illustrano fermamente la nostra volontà di rafforzare la cooperazione in materia legale e giudiziaria secondo le migliori pratiche internazionali, con l’obiettivo di rafforzare gli sforzi per combattere i crimini gravi e organizzati. Questo sviluppo positivo nella nostra cooperazione giudiziaria sottolinea il nostro impegno comune a garantire che non vi sia impunità per coloro che commettono crimini e tentano di eludere la giustizia cercando rifugio all’estero”.
Inoltre, le due parti hanno sottolineato l’impegno di entrambe le nazioni a fornire aggiornamenti regolari sulle richieste prioritarie e a mantenere i canali di comunicazione tra le autorità centrali, a testimonianza di una costante dedizione per il raggiungimento di una proficua cooperazione giudiziaria e per il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra gli EAU e l’Italia.