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3 Luglio 2024 22:10
3 Luglio 2024 22:10

Eurodisastro Italia, Gravina non si dimette. Una vergogna nella vergogna !

Nella conferenza stampa dopo l'umiliante sconfitta contro la Svizzera, il presidente della Figc sostiene che "sarebbe impensabile risolvere i problemi abbandonando un progetto pluriennale dopo 8-9 mesi".
di Antonello de Gennaro

Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, restano al loro posto anche dopo la sconcertante sconfitta ed eliminazione contro la Svizzera che ha conseguito l’uscita agli ottavi dell’Europeo 2024, della nazionale italiana che soltanto tre anni prima aveva vinto la competizione. “È una delusione sulla quale dobbiamo riflettere tutti, l’abbiamo fatto insieme, io, il mister, Buffon e tutta la squadra, i ragazzi hanno condiviso questa delusione, è un gruppo che non si distacca dalle sue responsabilità. Queste responsabilità le abbiamo divise equamente, siamo tutti responsabili e dobbiamo continuare ad esserlo“, ha affermato Gravina, “io e il mister abbiamo fatto una lunga chiacchierata, io sono molto pragmatico e credo sia impensabile risolvere i problemi abbandonando un progetto pluriennale dopo 8-9 mesi

“Non ho la cultura di scappare. Il senso di responsabilità implica un senso di lucidità. Bisogna continuare a lavorare, Spalletti ha la nostra fiducia, tra 60 giorni inizia un nuovo percorso”, ha proseguito Gravina, “i ragazzi erano mortificati, dispiaciuti, delusi come lo siamo noi e tutti i tifosi italiani, la delusione più grande è che non siamo riusciti a dimostrare quanto hanno lavorato. Sono deluso dalla prestazione sì, ma non dai ragazzi, sono il bagaglio sul quale dobbiamo insistere“.

“Ringrazio i tifosi per l’affetto dimostrato, i giocatori per la disponibilità e tutta la Federazione per la qualità e la disponibilità nel trovare le soluzioni per qualsiasi problema, il dispiacere è che attraverso il mio risultato non è stato possibile far vedere il loro livello di qualità, dipendono dai miei risultati e restano intrappolati dall’idea generale, mentre loro sono veramente dei top”, ha invece affermato il ct Spalletti, “sono quello che ha più responsabilità, ma è un giochino che non faccio quello di tornare indietro, nella mia vita sono sempre stato attento a quello che devo fare successivamente, indietro non ci posso tornare, è chiaro che per quello che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra, siccome rimango qui, in futuro sarà fatto ancora di più”.

Purtroppo Gravina non si rende conto, preso dalla sua brama e fame di potere ed incarichi, che l’Italia, dopo aver fallito per due volte di seguito la partecipazione ai Mondiali , esce dall’Europeo in Germania umiliata dagli avversari, contestata dai tanti tifosi in Italia e da quelli che tanti sacrifici economici erano a Berlino, in gran parte emigrati che chiedevano almeno impegno e determinazione, due regole che andrebbero sempre rispettate, insieme alla maglia azzurra, sopratutto da chi va in campo. 

Non si può accettare che questo Europeo mortificante per l’ Italia e gli italiani venga derubricato e “spacciato” come un incidente di percorso. Il “sistema calcio “azzurro ha l’obbligo di ripartire dal fallimento a cui abbiamo assistito, perché di fallimento si tratta, con una guida autorevole esperta e proviene da esperienza internazionale, e non dal solito “infiltrato” di turno nel mondo dello sport, se vogliamo avere una qualche possibilità di qualificarci al Mondiale degli USA che si giocheranno tra due anni. Il presidente Gravina ed i suoi “amichetti” devono aver dimenticato che dopo la sconfitta contro la Macedonia del Nord, che cancellò l’Italia dal campionato mondiale in Qatar, all’interno della Federcalcio non successe nulla. Se avesse avuto un briciolo di dignità sportiva si sarebbe dovuto dimettere sin d’allora.

Sono rimasti i tanti problemi strutturali ed interni della Federazione che cerca di non farsi controllare, con un Gravina qualsiasi che va in Parlamento a sostenere che tutto va bene ! Dimenticando che alle sue spalle non c’è alcun trionfo ma soltanto un altro disastro sportivo. Mentre il presidente della FIGC pensa solo a fare cassa, cercando di aumentare il suo potere all’interno dell’ UEFA, minacciando le squadre di calcio che volessero partecipare ad altri campionati. Gravina fu il primo a schierarsi con l’Uefa e a minacciare gli scissionisti: “Chi è con la Superlega non gioca il campionato”. Ceferin non ha dimenticato e, due anni dopo, appena rieletto, l’ha scelto tra i vicepresidenti.

Aleksander Ceferin e Gabriele Gravina

Minacce che però Gravina si è dovuto rimangiare dopo la sentenza storica della Corte europea (con sentenza 21 dicembre 2023, C-333/21),  che ha stabilito che le norme adottate dalla UEFA e dalla FIFA, ed anche in Italia dalla FIGC, che impongono la loro previa autorizzazione per le competizioni calcistiche interclub, violavano il principio della libera concorrenza ed il diritto dell’unione europea. Secondo l’autorevole testata Calcio e Finanza, durante una riunione del consiglio federale che stabiliva il varo di una norma anti Superlega – in asse con la Uefa e con il suo capo Aleksander Ceferin – addirituttura si è discusso pure di stipendi per i dirigenti Figc, arrivando a stabilire un aumento al compenso del presidente Gravina , che prima percepiva 36.000 euro lordi all’anno, fino a un massimo di 240.000 euro, “per la responsabilità derivanti dal ricoprire diversi ruoli”. Ma ci sarebbe un altro fatto: nei primi giorni di aprile dello scorso anno, Gravina guarda caso è stato pure investito della nomina a vicepresidente Uefa.

Stando ad alcune fonti del quotidiano La Verità, chi ha ricoperto il ruolo di Gravina all’ UEFA in precedenza avrebbe guadagnato 250.000 franchi svizzeri annui (circa 250.000 euro). Se quella cifra fosse valida anche per lui, sommata ai 240.000 già annunciati, farebbe quasi 500.000 euro complessivi. Un pò troppi per un Gravina qualsiasi.

Non è peraltro sorprendente ilcompito ricoperto da Gravina in seno all’Uefa : il Presidente della Figc ha saputo sempre camminare sulla parte illuminata del sentiero, appoggiando con vigore le scelte di Ceferin, osteggiando l’a politica’iniziativa della Superlega e quella, di conseguenza, di Andrea Agnelli, senza mai attaccare “direttamente”ufficialmente” la società della Juventus. Un posizionamento tattico un pò vigliacco e ben riuscito, considerato il crescente potere acquisito da Ceferin nell’arco delle stagioni sul pallone continentale e l’investitura per tutti i suoi “vassalli” a decidere di vita, morte e miracoli sulle leghe nazionali. E basta vedere i danni subiti dalla Juventus dal sistema arbitrale negli ultimi due anni per faresi qualche idea.

Senza dimenticare che Gabriele Gravina è attualmente iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma. per il il reato ipotizzato di “autoriciclaggio” affiancato da quello di “appropriazione indebita”. Il presidente della Figc, è finito nell’inchiesta “Dossieraggio” della Procura di Perugia ed ora sotto indagine nella Capitale dove la Procura è al lavoro per capire se gli illeciti a suo carico emersi dal dossier acquisito abusivamente dal tenente della Finanza Pasquale Striano e del pm della Direzione Nazionale Antimafia Antonio Laudati siano stati compiuti realmente o meno.

Forse è il caso di utilizzare le stesse parole del Ct Spalletti in conferenza stampa: “momenti forti, decisioni forti”. Ma nel frattempo Gabriele Gravina , che è bene ricordare che non ha mai gestito nessuna squadra di calcio di livello nazionale e professionistico, tace sul suo reiterato fallimento alla guida della Federazione Italiana Gioco Calcio e si tiene stretta la sua poltrona. Ma fino a quando ?

| © CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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