di Antonello de Gennaro
ROMA – “Purtroppo, in totale buona fede, mi sono affidata ai professionisti sbagliati. Sono stata mal consigliata sotto il profilo fiscale quando, ancora giovanissima, a 19 anni ho iniziato la mia attività” ha dichiarato Cristina Chiabotto 33 anni, già Miss Italia , che si è vista costretta a ricorrere alla legge ‘salva suicidi’. “Per far ciò che ritengo giusto e doveroso: pagare, come tutti, le somme effettivamente dovute. Non mi resta che attendere l’esito della procedura – aggiunge – con la serenità di chi ha la coscienza a posto” ha aggiunto la Chiabotto.
I suoi “guai” fiscali sono iniziati nel 2014, a seguito delle verifiche della Guardia di Finanza e dell’ Agenzia delle Entrate. Sotto la lente di ingrandimento del fisco, sono finite le imposte versate dal 2008 al 2013 e gli ispettori hanno accertato un “comportamento elusivo non fraudolento” composto da debiti con l’ Erario per oltre 2 milioni e mezzo di euro, crediti pignorati e cartelle esattoriali che aumentano ogni anno. Nel 2018 la Chiabotto aveva chiesto la massima rateizzazione possibile, ma non ha rispettato neppure le nuove scadenze e i pignoramenti per circa 200 mila euro hanno peggiorato la situazione.
Dopo poco più di due mesi dal suo matrimonio con l’imprenditore Marco Roscio, con un ricevimento sfarzoso per 400 invitati nella reggia di Venaria, la showgirl torinese Cristina Chiabotto conduttrice di numerosi trasmissioni televisive, è stata ammessa alla procedura di liquidazione del patrimonio prevista dalla legge 3 del 2012. Si tratta della legge cosiddetta “salva suicidi” varata per scongiurare la posizione di crisi debitoria di piccoli imprenditori e liberi professionisti.
Il giudice Matteo Buffoni del Tribunale di Ivrea ha emesso il decreto con il quale ha dichiarata aperta la procedura chiesta dalla stessa Chiabotto lo scorso 3 giugno. Secondo l’istanza presentata il debito è di circa 2 milioni e mezzo di euro e riguarda soprattutto cartelle notificate dall’Agenzia delle Entrate. La showgirl vuole risanare parte del debito vendendo i negozi di cui è proprietaria insieme alla sorella, a Torino ed a Borgaro Torinese.
Secondo il Tribunale di Ivrea la domanda depositata è meritevole di accoglimento e per questo l’ex Miss Italia sarà costretta a vendere tre negozi di sua proprietà per un valore di 241 mila euro e a mettere a disposizione del Fisco una liquidità annua di poco superiore a nove mila euro. Un accordo che sembra essere abbastanza vantaggioso per Cristina Chiabotto partendo dal presupposto che negli ultimi anni in media il suo reddito netto è stato di circa 250 mila euro e nel 2019, al momento della presentazione dell’istanza, aveva già perfezionato due contratti da 114 mila euro. La legge, però, non fa distinzioni e ai benefici previsti dalla normativa possono accedere tutti in cittadini in crisi da sovraindebitamento.
È necessario quindi che ci sia un’enorme sproporzione fra il debito accumulato e i mezzi a disposizione. Per il giudice Matteo Buffoni è proprio il caso della showgirl piemontese, che ha dichiarato nel piano di liquidazione presentato in Tribunale ad Ivrea, di essere ancora residente nel piccolo paese dell’hinterland torinese assieme alla mamma casalinga, alla nonna pensionata e non autosufficiente e alla sorella studentessa. Un nucleo familiare che viene definito dalla stessa Chiabotto essere bisognoso di un aiuto di 50 mila euro all’anno “per la gestione quotidiana quali utenze domestiche, spese per personale addetto agli anziani e tasse scolastiche“.
Dichiarazioni che sarà il caso di verificare, considerato che dopo il matrimonio secondo voci circolanti, la showgirl si sarebbe trasferita con suo marito in una lussuosa residenza all’interno del parco della Mandria.