La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ammessa oggi come parte civile, insieme al deputato di Fratelli d’Italia Manlio Messina, nel processo dinnanzi al Tribunale di Milano a carico di Fabrizio Corona e di Luca Arnau, direttore della testata giornalistica online ‘Dillingernews‘, accusati di diffamazione aggravata per aver diffuso, il 20 ottobre del 2023, la “fake news” sulla presunta inesistente relazione tra la presidente del Consiglio e l’onorevole siciliano.
“E se il cuore di Giorgia Meloni fosse già occupato? Dalla Sicilia ci raccontano che…”. Questo il titolo con cui l’articolo compare nell’ottobre 2023 su Dillingernews, poco dopo la separazione tra la premier e il compagno Andrea Giambruno. All’interno, oltre a una parte testuale che allude alla presunta relazione tra Meloni e Messina, anche il supporto di alcune foto alterate, scaricate dai social media. Sia Giorgia Meloni, inclusa dai pm nei testimoni del processo, che Manlio Messina sono stati ammessi come parte civile per ottenere gli eventuali danni. Il procedimento è stato aggiornato al 31 marzo, quando si terrà la fase di ammissione delle prove.
Davanti ai giudici dell’ottava sezione penale si è tenuta una prima udienza tecnica – a rappresentare la premier il suo legale, l’avvocato Luca Libra – prima del rinvio al 31 marzo prossimo per l’ammissione delle prove. Nel decreto di citazione diretta a giudizio, firmato dalla Procura di Milano nell’ottobre scorso, si fa riferimento alla notizia falsa sul presunto legame affettivo tra i due esponenti di Fratelli d’Italia: lui “bello, bravo e in gran carriera” e sulla possibilità che fosse proprio lui “ad avere riportato l’amore nel cuore spezzato della premier”, alludendo a un intensificarsi dei loro incontri e corredando il testo da cinque foto “artatamente modificate, al fine di avallare il contenuto della notizia”, si legge nel provvedimento. Le indagini, nate dalle querele sporte da Meloni e Messina, sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Milano.
In particolare, Corona, in qualità di caporedattore di fatto, “procacciava la ‘falsa’ notizia, effettuava verifiche da cui ne emergeva l’assoluta infondatezza, ordinava insistentemente la sollecita redazione dell’articolo e, dopo aver approvato il testo e le fotografie alterate da pubblicare a suo corredo, ne intimava la sua pubblicazione; Arnau redigeva materialmente l’articolo e lo pubblicava” secondo la tesi sostenuta dalla Procura, firmata dal procuratore Marcello Viola, dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Giovanni Tarzia che tra i sedici testimoni presenti nell’ atto di citazione, hanno indica anche i due politici quali parti lese. Come al solito, Fabrizio Corona è difeso dal suo avvocato, Ivano Chiesa, mentre Luca Aranu dall’avvocato Alessio Pomponi.
“Oggi, per il tramite del mio difensore Mattia Serpotta, che ringrazio, mi sono costituto parte civile nel procedimento penale che vede imputato Fabrizio Corona per diffamazione”, scrive sui suoi canali social Manlio Messina, deputato di Fratelli d’Italia. “Due anni fa, sul sito Dillingernews venne pubblicata la notizia che io fossi l’amante del Presidente del Consiglio e, per rendere credibile l’articolo, fu accompagnato da alcune foto che, dopo un abile fotoritocco, sembravano ritrarre me e Meloni in un rapporto di confidenza, diverso da legame di amicizia e stima che ci lega da più di 20 anni. Il giudice, all’udienza predibattimentale, ha disposto la prosecuzione del giudizio”.