di Silvia Signore
Il taglio di 11 mila posti di lavoro messo in atto da Meta la holding di Mark Zuckerberg che controlla Facebook, Instagram e Whatsapp, avrà ripercussioni anche sulla filiale italiana. Secondo quanto reso noto da Cgil, Cisl e Uil, tra i licenziati ci sono anche 22 dipendenti pari al 17% degli impiegati della sede di Milano, dove lavorano 130 persone .
Un numero di licenziamenti non confermato da Meta che in una nota ha fatto sapere di non poter al momento “determinare il numero esatto di dipendenti in esubero in Italia” precisando che “Quello fornito ai sindacati non è il numero definitivo ma rappresenta un numero potenziale di persone coinvolte”, ha aggiunto l’azienda, che “lavorarà a stretto contatto con i sindacati e avvierà una consultazione collettiva nei prossimi mesi”.
Il comunicato di Cgil, Cisl e Uil
“In queste ore, si legge nella nota dei sindacati, è arrivata l’ufficializzazione dell’avvio di un licenziamento collettivo anche nel nostro Paese con la motivazione di una riorganizzazione delle proprie divisioni finalizzata a migliorare i margini di efficienza”.
“Meta-Facebook, hanno sottolineato le organizzazioni dei lavoratori, decide sostanzialmente di licenziare a causa di errate scelte di business, gli eccessivi investimenti e i ritorni economici non allineati alle aspettative”.
“Questa ennesima crisi mostra la fragilità del modello economico che sottende a tali piattaforme digitali, non è quindi accettabile che i costi o i mancati profitti pesino solamente sulle spalle di lavoratrici e lavoratori”.
I sindacati hanno segnalato inoltre che nei prossimi giorni incontreranno “ la dirigenza aziendale chiedendo il ritiro dei licenziamenti”. “Se le nostre richieste non troveranno risposta, valuteremo tutte le azioni utili da mettere in campo nel tentativo di ridurre al minimo le ricadute sulle persone coinvolte”.