SAINT MARTIN LA PORTE (Francia) – Il tunnel di base della Torino-Lione esiste. Lo rivela e documenta oggi il quotidiano La Repubblica. Sono già stati scavati 5,5 chilometri del primo lotto di 9. A luglio erano 4, come documentiamo nel video sotto. I 5Stelle e i loro ministri sostengono il contrario perché manifestando la loro “ignoranza” ed incompetenza tecnica confondono le gallerie di preparazione con il tunnel vero e proprio. Il primo lotto di 9 chilometri di galleria sarà finito a giugno 2019 ed è sperimentale non perché serve a decidere se fare l’opera ma perché serve a tarare la talpa che scava.
Quella del tunnel che non c’è è solo una delle tante “bufale” che politici e giornalisti filo-governativi diffondono in questi giorni confidando sulla disinformazione generale. Eccone altre:
La Tav trasporterà solo merci?
No: la Tav (che essendo una linea, è femminile) è una ferrovia che trasporterà merci e passeggeri. Così è previsto dai contratti e dagli accordi internazionali. Prima di dichiarare e scrivere che serve solo alle merci sarebbe meglio informarsi. Oggi da Torino a Lione si impiegano in treno tre ore e mezza. Con la Tav meno di una e mezza, che significa andare da Milano a Parigi in 4 ore.
Quanto costerà l’opera?
L’altra bufala è quella dei costi. All’Italia costerà tra i 2,5 e i 3 miliardi (meno di altre gallerie alpine in costruzione e molto meno della Napoli-Bari). A questi costi in futuro andranno aggiunti 1,5 miliardi della tratta nazionale che per ora non verrà modificata.
C’è un rischio amianto?
La presenza di amianto NON è stata per ora riscontrata lungo i 7 chilometri di galleria di servizio scavati sul versante italiano. In ogni caso il tracciato deciso nel 2011 è stato modificato proprio per limitare al massimo questo rischio. Del resto nella stessa montagna sono stati scavati senza problemi e senza proteste dei No Tav, 12 chilometri di galleria autostradale, quella che raddoppia l’attuale. Il risultato sarà che a partire dai prossimi mesi aumenterà il traffico dei tir in Val di Susa senza proteste. Anche perché tra i leader del Movimento No Tav c’è il sindaco di Susa, Sandro Plano, fino a pochi anni fa dirigente della Sitaf, la società proprietaria dell’autostrada.
I ritardi possono tagliare i fondi europei a disposizione
“È importante che tutte le parti facciano sforzi per completare nei tempi” la Tav, in quanto “come per tutti i progetti della Connecting Europe Facility se ci sono ritardi nella loro realizzazione questi possono vedere una riduzione dei fondi forniti” da Bruxelles. Lo afferma un portavoce della Commissione Ue dopo l’ultimo incontro tra il ministro dei trasporti Danilo Toninelli e l’omologa francese. “E’ un progetto importante non solo per Francia e Italia ma per l’intera Ue“, per questo “speriamo che le parti siano in grado di eseguirla nei tempi previsti”.
Un nuovo documento “che serva per una trasparente e corretta discussione» e per decisioni che «arrivino dopo un dibattito pubblico, evitando scorciatoie utili solo a giustificare scelte già compiute e frutto di pregiudizi ideologici“. In attesa della decantata analisi sui costi e benefici della Tav il commissario di governo Paolo Foietta – da mesi protagonista di un feroce scontro con il governo, che non l’ha mai voluto ricevere – invia al premier Conte un dossier sulla Torino-Lione.
” Un documento aperto costruito con il contributo di esperti come i docenti delle Università Cattolica e Bocconi , i professori Boitani, Zucchetti e Senn, che è ben diverso nel metodo scelto dal governo che lavora nelle segrete stanze”, accusa Foietta. Il quale chiede chiarezza: “Questa manfrina costerà da dicembre 75 milioni al mese, contributi europei che Italia e Francia perderanno. Chi ne risponderà?“.
Il documento confuta in diversi punti i dati su cui lavora il professor Marco Ponti, l’esperto chiamato dal ministro Toninelli alla guida della commissione, contiene alcuni elementi. Il primo è una valutazione economica: allo stato attuale non esiste l’opzione zero. Anzi, esiste ma equivale a chiudere il collegamento con la Francia, cosa che ha comunque un costo non indifferente. L’alternativa è decidere come concludere un’opera iniziata.
Secondo il rapporto il 20% del valore degli scambi tra Italia e mondo passa dal confine francese. E i dati sui traffici sono in crescita, a livelli superiori del 2007. L’utilità di una nuova linea ferroviaria sta anche nel fatto di togliere migliaia di Tir dalle strade, dato che ogni treno porterebbe l’equivalente di 60 Tir, e di ridurre fino al 68% il costo del trasporto merci. E “per motivi fisici, strutturali e di sicurezza la vecchia ferrovia aperta nel 1800 non ha futuro“