di REDAZIONE CRONACHE
Secondo la procura di Milano, l’ex pm Andrea Padalino oggi giudice civile a Vercelli, ha “disonorato la toga” e commesso il reato di corruzione in atti giudiziari. Questa la motivazione della richiesta dei pm Laura Pedio ed Eugenio Fusco della procura di Milano al processo con rito abbreviato alla “cricca dei favori” che si sta celebrando nel capoluogo lombardo . Accuse che sono state sempre respinte con forza dalla difesa dell’ex magistrato e degli altri protagonisti.
Al centro dell’indagine ci sono un giro di favori e prebende che erano emersi nel 2018 facendo finire nei guai il magistrato Padalino che si era contraddistinto per le indagini sui No Tav e ancor prima come gip di Milano nel periodo delle inchieste “Mani Pulite”. Cene, viaggi e trattamenti di favore, oltre a fascicoli trattati con corsie preferenziali a seconda delle situazioni che erano finiti nel calderone di una maxi inchiesta trasferita per competenza da Torino a Milano. Per questo oltre a loro, l’accusa ha chiesto la condanna a 2 anni e 10 mesi per l’oculista Raffaele Nuzzi e a 2 anni e 8 mesi per il carrozziere Angelo Morello.
L’indagine è partita da Torino e rappresenta la parte più spinosa, dell’inchiesta che ha smascherato la cosiddetta “cricca dei favori”: un sistema basato su piccole e grandi prebende che coinvolgeva l’appuntato Dematteis e un noto penalista (ora deceduto). I magistrati hanno ricostruito il rapporto tra gli indagati e svelato un romanzo clientelare di piccoli e grandi favori. Alcuni dei quali coinvolgerebbero anche il pm Padalino, per il quale ora è stata chiesta la condanna. I pubblici ministeri milanesi accusano l’ex gip di “Mani Pulite” di abuso d’ufficio e di tre episodi di corruzione.
Tra i casi più eclatanti ricordati in aula c’è la vicenda che mette in luce i rapporti tra Padalino (difeso dall’avvocato Massimo Di Noia) e Pettinicchio. I fatti risalgono all’autunno del 2017, quando l’ex finanziere deve affrontare il processo di appello dopo la condanna in primo grado. In quella circostanza, Padalino si sarebbe reso disponibile a dare una mano “fornendo informazioni con modalità riservate il suo supporto e il suo consiglio” come riportato nel capo d’imputazione, in incontri a Roma e Torino. Negli atti dell’indagine sono presenti delle fotografie che immortalano il magistrato in “gita” sul lago D’Orta e altre immagini che documentano una cena a Villa Crespi ospite dello chef stellato Antonino Cannavacciuolo: secondo l’accusa, le cene ed il weekend gratis sarebbero stati la ricompensa per i “suggerimenti” legali forniti al Pettinicchio.
La pena più alta 4 anni di carcere è stata chiesta per l’ex finanziere Flavio Pettinicchio sospeso dal servizio per essere stato condannato per alcuni reati connessi a un giro di prostituzione , mentre 3 anni e sei mesi sono stati chiesti per Renato De Matteis, il carabiniere inserito nella squadra di polizia Giudiziaria del pm, insieme al maresciallo Cesare Amori, per i quali sono stati chiesti sei mesi. Il processo è stato rinviato al 18 novembre, quando a parlare saranno le difese.