Oggi il piccolo Andrea avrebbe avuto la sua recita a scuola a cui la sua adorata mamma teneva tanto ed era orgogliosa del suo bambino, ed invece quella salma innocente era in una bara bianca, accanto a quella della madre Federica, salutati con amore ed affetto struggente non solo dai parenti, dagli amici di famiglia, dalle maestre di scuola, rappresentanti del Comune di Taranto e gli arbitri della Fipav , e tante persone della città presenti, tutti accorsi a salutare in una una chiesa stracolma quelle due innocenti vittime della strage di martedì scorso. In prima fila Pino e Giuseppina i genitori di Federica e nonni di Andrea,
Un manto di fiori, rose rosse per Federica, margherite bianche per il piccolo Andrea, avvolgeva le due bare sulle quali davanti all’altare della chiesa sono state adagiate le loro foto. A celebrare la messa don Ciro Alabrese, don Emanuele Ferro, don Luca Lorusso, don Gino Romanazzi, che invitando ad abbassare i toni hanno detto “Vinci il male con il bene è questa la partita che vogliamo giocarci. E avremo un grande arbitro” rivolgendosi a Federica, ed alla sua grande passione per uno sport “sano” come la pallavolo .
Nella sua omelia il parroco don Ciro Alabrese ha detto : “Spesso cerchiamo il colpevole senza cercare il problema. Il problema è la violenza. Oggi celebriamo questo rito funebre, l’altro ieri a San Giorgio Jonico un altro funerale legato a un episodio simile. Non possiamo rimanere indifferenti. C’è qualcosa che non va . Federica era arbitro di volley ma faceva anche volontariato. Aveva la capacita’ di donarsi agli altri. Ognuno di noi deve cercare di fare bene in ogni settore in cui opera. Dobbiamo fare gioco di squadra“.
“A questo arbitro chiediamo un time out per loro – hanno detto i parroci – che non possono più giocare e per noi, che siamo qui schiacciati dal dolore. Poi, un riferimento alla cronaca recente. Il problema è questa violenza che aumenta, c’è qualcosa che non va, non possiamo rimanere indifferenti, dobbiamo fare un gioco di squadra. Basta alibi”. concludendo “A Federica chiediamo di continuare ad arbitrare questa partita che è la nostra vita. Di aiutarci a portare avanti la voglia di vivere e d’amare, che lei ha portato nel cuore e ha donato al piccolo Andrea. Come arbitro continua a farci capire l’importanza di non litigare per qualche centimetro. Dobbiamo vivere con una speranza testarda”
“La speranza – ha concluso don Ciro Alabrese – di chi non sta a lamentarsi. Non lasciamoci vincere dal male. Il male si vince con il bene. Andrea con la sua mamma farà il tifo per noi”.
All’uscita delle due bare dalla chiesa si sono alzati in volo dei palloncini bianchi ed è esploso un lungo straziante applauso pieno di dolore e di amore che hanno accompagnato Andrea e Federica, uniti nel loro ultimo viaggio. La mamma ed il figlio uniti ed accanto, per sempre, per tutta la vita.