MENU
3 Luglio 2024 09:51
3 Luglio 2024 09:51

Fermato dai Carabinieri il presunto autore dell’omicidio stradale della 41enne tarantina.

Schermata 2016-06-19 alle 16.09.57La scorsa notte al termine di una rapida e meticolosa attività investigativa, i Carabinieri della Compagnia di Taranto hanno sottoposto a fermo  l’uomo ritenuto responsabile di aver investito ed ucciso a Taranto lo scorso 16 giugno in via Cariati, Rosa Secci  la 41enne mamma tarantina,  travolta mentre stava attraversando la strada. Il responsabile sarebbe un 35enne di nazionalità rumena da alcuni anni in Italia, con precedenti per rapina e furto, che è stato individuato e rintracciato all’interno dell’area di sosta degli autobus a ridosso del porto mercantile del capoluogo ionico.

Le indagini erano partite dall’esame delle immagini dei numerosi impianti di videosorveglianza pubblica e di esercizi commerciali ubicati nei tratti che precedono e seguono, in via Garibaldi e via Cariati, cioè il punto in cui si è verificato l’investimento mortale, che non è stato però ripreso da alcuna telecamera. L’analisi del transito veicolare aveva già consentito ai Carabinieri di individuare il veicolo “pirata” in un autofurgone Renault Kangoo di colore bianco, successivamente rinvenuto abbandonato in via Livio Andronico di Taranto, sprovvisto della targa anteriore, persa nell’impatto, poco dopo lo stesso, anch’essa recuperata dai militari a seguito di sopralluogo.

I rilievi tecnici effettuati sul veicolo dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto, hanno consentito di rinvenire, all’interno dello stesso, alcuni documenti dalla cui analisi i Carabinieri sono risaliti ad alcuni soggetti appartenenti alla comunità rumena presente a Taranto, la cui collaborazione si è poi rivelata determinante per acquisire elementi utili a carico dell’uomo, abituale utilizzatore del veicolo in questione, da alcuni mesi, sebbene non ci fosse stato un passaggio di proprietà formale.

Schermata 2016-06-19 alle 16.10.25Ulteriori testimonianze hanno accreditato che il rumeno fermato  era da tempo l’utilizzatore esclusivo dell’ autofurgone Renault Kangoo coinvolto nell’incidente in cui ha perso la vita  Rosa Secci . Gli elementi raccolti dai Carabinieri ed i forti indizi hanno consentito di sottoporre a fermo di polizia l’uomo, che è stato indiziato di delitto dovrà ora rispondere della grave accusa di omicidio stradale, reato introdotta da alcuni mesi nell’ordinamento giuridico italiano. Nelle poche ore intercorse fra l’incidente ed il fermo erano stati eseguiti da parte dei Carabinieri numerosi posti di blocco e di controllo sulle arterie di uscita dalla città e sistematicamente controllati i soggetti presenti nella stazione ferroviaria e nei luoghi di partenza dei bus, in particolare di quelli che coprono tratte internazionali, nonché attivate, tramite Interpol, le rituali procedure di Cooperazione Internazionale con la Romania, al fine di scoprire l’identità dell’ultimo proprietario del furgone, intensificando nel frattempo i contatti con la comunità rumena presente a Taranto.

Il fermato alla vista dei militari non ha tentato la fuga, mostrandosi molto provato per l’accaduto e si è lasciato andare ad un pianto liberatorio, è stato quindi arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Taranto a disposizione del pubblico ministero di turno dott.ssa Filomena Di Tursi, in attesa della richiesta di convalida del fermo al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Arrestato titolare azienda che sfruttava il bracciante morto a Latina. Per il Gip: "Condotta disumana"
Inchiesta cooperative, la moglie del deputato Soumahoro torna in libertà
Il processo Pier Camillo Davigo. La sentenza di appello conferma la condanna di 1° grado.
Ancora una volta i magistrati si sentono degli intoccabili: imputazione coatta per i giornalisti Milo Infante e Angelo Maria Perrino per il caso Denise
Imputati quattro avvocati componenti della commissione elettorale per il Consiglio dell'Ordine di Taranto
Tre poliziotti a processo a Roma per Hasib Omerovic precipitato dalla finestra
Cerca
Archivi
Torna “Forum in Masseria”, la sesta edizione della rassegna economica condotta da Bruno Vespa
Arrestato titolare azienda che sfruttava il bracciante morto a Latina. Per il Gip: "Condotta disumana"
La Regione Puglia chiede di costituirsi parte civile nel processo dell'inchiesta "Codice Interno".
Meloni ai dirigenti FdI: "Fuori chi vuole farci tornare indietro, niente spazio a razzismo o antisemitismo. Abbiamo già fatto i conti con il Ventennio"
Dl Sanità, promosso il piano Schillaci dall'86% degli italiani

Cerca nel sito