La scorsa notte al termine di una rapida e meticolosa attività investigativa, i Carabinieri della Compagnia di Taranto hanno sottoposto a fermo l’uomo ritenuto responsabile di aver investito ed ucciso a Taranto lo scorso 16 giugno in via Cariati, Rosa Secci la 41enne mamma tarantina, travolta mentre stava attraversando la strada. Il responsabile sarebbe un 35enne di nazionalità rumena da alcuni anni in Italia, con precedenti per rapina e furto, che è stato individuato e rintracciato all’interno dell’area di sosta degli autobus a ridosso del porto mercantile del capoluogo ionico.
Le indagini erano partite dall’esame delle immagini dei numerosi impianti di videosorveglianza pubblica e di esercizi commerciali ubicati nei tratti che precedono e seguono, in via Garibaldi e via Cariati, cioè il punto in cui si è verificato l’investimento mortale, che non è stato però ripreso da alcuna telecamera. L’analisi del transito veicolare aveva già consentito ai Carabinieri di individuare il veicolo “pirata” in un autofurgone Renault Kangoo di colore bianco, successivamente rinvenuto abbandonato in via Livio Andronico di Taranto, sprovvisto della targa anteriore, persa nell’impatto, poco dopo lo stesso, anch’essa recuperata dai militari a seguito di sopralluogo.
I rilievi tecnici effettuati sul veicolo dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto, hanno consentito di rinvenire, all’interno dello stesso, alcuni documenti dalla cui analisi i Carabinieri sono risaliti ad alcuni soggetti appartenenti alla comunità rumena presente a Taranto, la cui collaborazione si è poi rivelata determinante per acquisire elementi utili a carico dell’uomo, abituale utilizzatore del veicolo in questione, da alcuni mesi, sebbene non ci fosse stato un passaggio di proprietà formale.
Ulteriori testimonianze hanno accreditato che il rumeno fermato era da tempo l’utilizzatore esclusivo dell’ autofurgone Renault Kangoo coinvolto nell’incidente in cui ha perso la vita Rosa Secci . Gli elementi raccolti dai Carabinieri ed i forti indizi hanno consentito di sottoporre a fermo di polizia l’uomo, che è stato indiziato di delitto dovrà ora rispondere della grave accusa di omicidio stradale, reato introdotta da alcuni mesi nell’ordinamento giuridico italiano. Nelle poche ore intercorse fra l’incidente ed il fermo erano stati eseguiti da parte dei Carabinieri numerosi posti di blocco e di controllo sulle arterie di uscita dalla città e sistematicamente controllati i soggetti presenti nella stazione ferroviaria e nei luoghi di partenza dei bus, in particolare di quelli che coprono tratte internazionali, nonché attivate, tramite Interpol, le rituali procedure di Cooperazione Internazionale con la Romania, al fine di scoprire l’identità dell’ultimo proprietario del furgone, intensificando nel frattempo i contatti con la comunità rumena presente a Taranto.
Il fermato alla vista dei militari non ha tentato la fuga, mostrandosi molto provato per l’accaduto e si è lasciato andare ad un pianto liberatorio, è stato quindi arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Taranto a disposizione del pubblico ministero di turno dott.ssa Filomena Di Tursi, in attesa della richiesta di convalida del fermo al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto.