di Valentina Taranto
Francesco Gabbani si consacra vincitore del festival della musica italiana di Sanremo. La sua travolgente “Occidentali’s Karma” vince a sorpresa al Festival battendo la strafavorita Fiorella Mannoia, seconda, e la rivelazione Ermal Meta, classificatori a terzo posto, nella finalissima a tre. Nella precedente edizione 2016 del Festival Gabbani aveva vinto nella sezione giovani con “Amen“, e stanotte ha conquistato il pubblico del Teatro Ariston ed a casa, con un pezzo frizzantissimo e scenografico, grazie pure allo scimmione già virale, superando la grande sconfitta Mannoia, contro tutti i pronostici. Al verdetto della tarda notte ha contribuito il televoto per il 40% , per il 30% la giuria demoscopica e per il restante 30% la giuria di qualità.
“Non me l’aspettavo, ma in un angolino del mio cuore sicuramente ci speravo», ha confidato in conferenza stampa il vincitore che l’11 maggio volerà a Kiev per partecipare all’Eurovision Song Contest rappresentando l’ Italia “Sono ancora incredulo anche se sto toccando con mano questo premio. Sono gioioso, non ho parole. Arrivo da un anno pieno già di soddisfazione, adesso ne aggiungo un’altra e spero di riuscire a gestirla da punto di vista emotivo. L’augurio che mi faccio per il futuro è di poter continuare a fare musica con spontaneità e semplicità. E spero che sempre più persone potranno affezionarsi a me”.
Gabbani porta a casa anche il premio “Tim Music”. Giusto così: era il pezzo più moderno nel terzo Festival di grandi ascolti per Carlo Conti in tandem con la fredda Maria De Filippi. Per il resto la classifica vede al 16esimo Clementino, al 15esimo Alessio Bernabei, 14esimo Chiara, 13esimo Marco Masini, 12esimo Lodovica Comello, 11esimo Michele Zarrillo, decimo Samuel, nono Bianca Atzei, ottava Elodie, settimo Fabrizio Moro, sesto Sergio Sylvestre, quinta Paola Turci, quarto Michele Bravi.
CROZZA-RAZZI — Alla quinta ed ultima serata del festival Maurizio Crozza è sbarcato all’Ariston. La copertina non è in collegamento da Milano ma dal palco che lo fischiò nel 2013 per l’imitazione di Berlusconi in pieno clima di campagna elettorale.
Per andare sul sicuro, questa volta, il comico genovese sceglie uno dei suoi cavalli di battaglia: il senatore Antonio Razzi, . Duetta con Conti e difende Donald Trump (“Conosce solo 77 parole? Così tante?“) e il suo muro col Messico (“Hai mai mangiato messicano? Ti rimane tutto sullo stomaco, altrimenti perché Speedy Gonzales correva?“). Ironizza sullo scandalo furbetti di Sanremo (“Quando ho visto quelli che timbravano il cartellino in mutande e poi andavano a casa, ho pensato ‘ma quello è il paradiso‘) e cita tra i brani preferiti ‘Papaveri e pecore‘: “Alla mia fidanzata ci regalavo tante pecore e le dicevo ‘mettiti a papavero‘). Allunga dieci euro alla De Filippi perché “è diseducativo lavorare gratis“, poi abbozza un tentativo di bacio cercando di imitare Robbie Williams. Alla fine dello sketch, da buon genovese Crozza si fa restituire i 10 euro da Maria : “Sono la paghetta dei miei figli“. Conti ringrazia nuovamente Discovery per aver concesso la liberatoria all’attore.
Nel festival più “talent” della sua storia, ad ipnotizzare l’ Ariston è Zucchero, alla prima partecipazione da super ospite. “Non italiano ma internazionale“, sostiene Carlo Conti. La classe di Sugar Fornaciari, in arte Zucchero fa vibrare “Ci si arrende” e poi alza i decibel con “Partigiano Reggiano“. L’omaggio a Luciano Pavarotti “Planetario” ma con radici profonde, “parlavamo in dialetto ai Grammy Awards” conquista la standing ovation del pubblico dopo il nostalgico duetto di “Miserere“.