ROMA – L’inviato Filippo Roma, che con l’autore de ‘Le Iene’ Marco Occhipinti sta indagando sul caso dei lavoratori in nero impiegati nella ditta edile del padre del leader del Movimento Cinque Stelle, intervenendo al programma radiofonico “Un Giorno da Pecora” in onda su Rai-Radio1 ha raccontato gli ultimi sviluppi sulla delicata vicenda.
Anche il nostro giornale vuole esprimere tutta la nostra solidarietà agli amici e colleghi de “Le Iene” invitando le forze dell’ordine a vigilare ed intervenire in quanto il clima è molto pesante e non solo per il rischio terribile che si passi dalle parole ai fatti. C’è troppa gente che vuole zittire in ogni maniera l’ informazione ed impedire a chi fa il onestamente e correttamente il proprio lavoro di poter raccontare notizie. Anche sulle nostre pagine Facebook abbiamo ricevuto offese, insulti e minacce dai soliti “odiatori” seriali che militano nel Movimento Cinque Stelle che non ha gradito i nostri approfondimenti giornalisti che hanno evidenziato una serie di illegalità commesse dalla famiglia del vicepremier Di Maio.
Queste le domande a cui ha risposto Filippo Roma:
Ci saranno novità sul caso? “Non lo sappiamo nemmeno noi, siamo in attesa di alcune risposte da parte di Di Maio”.
Come le è parso il vicepremier quando lo ha intervistato? “Mi è parso deluso dal papà, nell’intervista è emersa questa cosa del padre e del figlio che non si parlavano, uno storia che affonda le radici in un passato molto lontano e profondo“.
Nei prossimi servizi de Le Iene emergeranno anche altri lavoratori in nero? “Non si sa“.
Lei che feedback ha avuto su questa inchiesta: più complimenti o più critiche? “Sui social i simpatizzanti del Movimento mi hanno sfondato, riempiendomi di insulti di ogni tipo: da servo di Berlusconi e Renzi a se ti incontro per strada ti ammazzo o ti riempio di botte“.
Nessun complimento? “Per strada mi fanno i complimenti invece…“
La bufala sull’operaio in nero di Di Maio per infangare Le Iene
Chi ci conosce e legge sa molto bene che le minacce ed offese hanno un effetto diverso con noi, in quanto non ci fermiamo, anzi andiamo continuamente a caccia di notizie e documenti che possano comprovare che la millantata “onestà” e “legalità” dei grillini, come i fatti documentati hanno dimostrato di giorno in giorno, è la più grossa FAKE NEWS del secolo. Un autentica “bufala” per dirla con parole più semplici per i compaesani di Di Maio.
La falsa notizia è stata diffusa alle ore 19 del 26 novembre. Ed è ormai circolata sotto gli occhi e sulle tastiere avvelenate di tutti i sostenitori del Movimento Cinque Stelle : “Quel Salvatore Pizzo che ha denunciato a Le Iene di aver lavorato in nero per l’azienda del padre di Luigi Di Maio, in realtà, è stato candidato per il Pd nel 2014”. Uno notizia falsa, nello squallido tentativo di sostenere e voler dimostrerebbe che lo avrebbe fatto per motivi puramente politici. E, quindi secondo il “popolino a 5 Stelle”, probabilmente Pizzo starebbe mentendo.
C’è qualcosa di falso, ed è grande quanto ma marea di indignazione “grillina” che si è subito scatenata sui social, utilizzando la “menzogna” come uno strumento per “assolvere” l’ esponente del M5S sotto accusa di turno, e anticipano l’opera della magistratura mentendo e diffamando altri soggetti. Ed ecco che Il Giunco, quotidiano locale, ci racconta una di queste storie: un indinniato speciale, evidentemente politicamente schierato, illudendosi nella sua mente di rendere servizio alla sua parte politica (che invece, ricordiamo, ne è stata danneggiata, e certamente possiamo ritenere non avrebbe voluto simili menzogne) ha composto questo “fake” con la foto di un soggetto a caso con dei loghi del PD, alle spalle ed una didascalia indinniata ed indinnante dove si dichiara “Le Iene questo non lo hanno detto!!! L’operaio che ha accusato il padre di Di Maio era candidato nel 2014 col PD!” . Chiaramente tutto falso !
A svelarlo è il sito Bufale.net, (e per precisione Claudio Michelizza, detto #LoSbufalatore) che da alcuni anni si occupa di sbugiardare le troppe fake news, che sembrano aver invaso in molti casi anche i media italiani che non sono abituati a fare le necessarie dovute verifiche. Bufale.net ancora una volta mostra quella foto che ha fatto velocissimamente il giro del web (condiviso da quasi 7.000 utenti in poche ore), in cui si indica il presunto “delatore” Salvatore Pizzo (che in realtà non è lui) in compagnia di un uomo e di due donne, posare sorridente davanti a una parete interamente ricoperta dal logo del Partito democratico. “Le Iene questo non lo hanno detto!!! L’operaio che ha accusato il padre di Di Maio era candidato nel 2014 col Pd”, recita il “post” abilmente costruito e diffuso dalla già nota Fanpage M5S che ha pubblicato il messaggio intorno alle ore 19 del 26 Novembre scorso.
Come racconta il quotidiano online Il Giunco (che si occupa della maremma toscana) si tratta di una evidente “fakenews” che è stata riconosciuta così da molti in provincia di Grosseto, ma non dal popolo del web. Per dovere di cronaca, va ricordato che l’uomo che ha dichiarato al programma televisivo “Le Iene” di essere stato assunto in nero nell’azienda del padre del vicepremier e ministro del lavoro è Salvatore Pizzo.
A denunciare la bufala che ha generato una serie di attacchi molto violenti sui social e che ha generato una falsa verità che sta circolando da alcune ore su Facebook, è lo stesso consigliere regionale toscano Leonardo Marras (Pd) che scrive: “#fakenews Quanto ci vuole per finire nella macchina del fango dei moralisti da tastiera? Giusto il tempo di fare una grafica con informazioni false! Una delle tante pagine fake nate solo per aizzare il ‘popolo del web’ mi ha scambiato per l’operaio protagonista del servizio de Le Iene che dice di aver lavorato in nero per il padre del ministro Di Maio: hanno costruito un post prendendo un’immagine di febbraio 2018 e scrivendo falsità. In poche ore un numero impressionante di condivisioni e di commenti offensivi”.
A seguire è arrivata la pagina Facebook “Noi con Boldrini“ che si autodefinisce di “svago” carica di diffamazioni contro l’onorevole Laura Boldrini e a favore dell’attuale maggioranza M5S-Lega (sia purin realtà facendo alla stessa un pessimo servizio) che, come accade sempre con gli Indinniatori Seriali, pensa che abusando della funzione “Modifica” dei commenti su Facebook si possano nascondere le diffamazioni ed evitare le denunce e dichiarandosi “di satira” si ritengono legittimati (senza esserlo !) a potersi inventare di tutto, coinvolgendo una persona innocente ed estranea ai fatti scatenandole contro l’odio dei social. Ecco come hanno ritoccato il messaggio:
La macchina dell’odio “grillino” intanto prosegue indisturbata, colpendo il programma e gli inviati de “Le Iene”, ritenendoli “responsabili” di aver diffuso una notizia contraria agli interessi del loro partito politico.
Ecco come appaiono così i post in favore del M5S in cui gli inviati delle Iene vengono accusati in vari modi di aver creato una fake news ad arte su Luigi Di Maio dietro un’inesistente ordine di Silvio Berlusconi. Ma fake news che accusa un giornalista di fake news sostanzialmente, dimostrando come ai sostenitori ed adepti del M5S non piaccia la verità, ritenendo che solo che la loro narrazione è ben composta e confacente al loro pregiudizio.
Nel pomeriggio del 27 Novembre scorso all’improvviso le pagine Noi con Boldrini e M5S si sono auto-oscurate. Nel frattempo la pagina Facebook del Movimento 5 Stelle Notizie ha rilanciato la fake news in favore di Antonio Di Maio, contro il povero Leonardo Marras “spacciato” per Salvatore Pizzo. L’anomalia? Come si vede non trovando più la bufala “originale” hanno scaricato l’immagine dall’articolo del quotidiano toscano che denunciava la bufala stessa. E poi gli “sciacalli”, gli “infami” e le “puttane” dell’informazione sarebbero i giornalisti.
Ma Luigi Di Maio con famiglia al seguito, ed Alessandro Di Battista allora cosa sono ?