di Antonello de Gennaro
Presentata a Roma ieri nella Sala Angiolillo di Palazzo Wedekind in Piazza Colonna ove ha sede il quotidiano romano IL TEMPO, l’ associazione garantista FINO A PROVA CONTRARIA , movimento che si batte per una giustizia equa ed efficiente, per un Paese più giusto e competitivo, presieduto da Annalisa Chirico, giornalista del quotidiano IL FOGLIO, contando su un’incredibile parterre di soci fondatori e sostenitori come Edward Luttwak consulente del Governo USA, Senior Associate, Center for Strategic and International Studies a Washington D.C., Giuseppe Cornetto Bourlot Senior Advisor di Schroders e presidente dell’agenzia di stampa Askanews, il magistrato Piero Tony ex procuratore capo di Prato, iscritto a “Magistratura democratica”.
Alla manifestazione erano presenti i parlamentari Ermini, Donati, Bonifazi ( Pd) e Stefania Prestigiacomo, Melania Rizzoli (Forza Italia), avvocati, membri del Csm (on. Casellati), il giudice della Corte Costituzionale Giuliano Amato e l’ex-ministro di giustizia prof. avv. Paola Severino, ed il presidente dell’Inps Tito Boeri, il presidente dell’ ANAC, Autorità nazionale Anticorruzione, dr. Raffaele Cantone, si è collegato via Skype per un saluto non potendo partecipare per un imprevisto impegno istituzionale. Fra i presenti ed intervenuti il presidente del Consiglio Nazionale Forense Avv. Andrea Mascherin, ed il presidente dell’ Unione Nazionale delle Camere Penali avv. Beniamino Migliucci
Un intervento molto interessante è stato quello l’ambasciatore americano a Roma, John R. Phillips, che ha ammonito i presenti, raccontando che “gli investitori americani che contattano la nostra ambasciata per effettuare degli investimenti in Italia, alla fine rinunciamo perché il vostro sistema legale è ancora lento ed inaffidabile” manifestando la propria disponibilità e collaborazione nel mettersi a disposizione per migliorare le cose, in virtù delle sue note competenze di avvocato, elogiando i passi fatti avanti dall’Italia e il governo Renzi che “si sta muovendo nella direzione giusta sulla strada delle riforme“.
L’ambasciatore americano, si è soffermato a parlare anche delle relazioni commerciali e di investimento tra Stati Uniti e Italia che sono molto al di sotto del loro potenziale . Secondo Philips, il valore degli investimenti diretti in Italia è meno della metà degli investimenti degli Stati Uniti in Francia, e solo un quarto del valore degli investimenti americani in Germania. il reale motivo per cui, l’Italia resta dietro in questa classifica a Spagna, Belgio, Svezia e Norvegia, nonostante sia il terzo paese della zona euro e la seconda più grande economia manifatturiera europea e il quarto paese esportatore, è perché “i potenziali investitori americani temono la lentezza della giustizia civile, in particolare l’impossibilità di ottenere l’esecuzione di un contratto in un tempo ragionevole”.
Nel suo intervento l’ ambasciatore ha reso noto di averne parlato con il ministro di Giustizia Andrea Orlando. I dati sull’affollamento carcerario sono migliorati. Infatti nel 2012, a fronte di una capienza carceraria pari a circa 47 mila unità, vi era una popolazione carceraria che ammontava a circa 65 mila unità, e oggi, a fronte di una capienza leggermente superiore, pari a circa 50 mila unità, siamo arrivati ad avere 52 mila detenuti.
Incertezza. Insicurezza. Sfiducia. “Ma la percezione che l’Italia offre fuori dai suoi confini – ha spiegato l’ambasciatore americano – è sempre la stessa. Incertezza. Insicurezza. Sfiducia. La lentezza del sistema giudiziario può essere considerato il motivo principale per cui l’economia italiana non è cresciuta a sufficienza” e non si può che essere d’accordo con lui. E chissà che di fronte a un’anomalia mastodontica come quella della giustizia italiana non sia salutare che sia un paese straniero a smuovere il nostro governo sul tema dei temi: avere, adesso, un paese più giusto”
E’ stata data voce anche a due vittime della malagiustizia: Fausta Bonino, dipinta su tutti i giornali come ‘l’infermiera killer di Piombino’ rimasta in carcere per 21 giorni con l’accusa di omicidio fino a quando il Tribunale del riesame ha cancellato ogni accusa contro di lei e Giuseppe Gulotta, che ha trascorso 22 anni in carcere da innocente. La Bonino in un breve intervento si è soffermata sulla sua vicenda giudiziaria: “Penso che quei pm che in Italia oggi ti sbattono in galera senza prove abbiano troppo potere” racconta ancora oggi provata “Sono in attesa a settembre dalla Cassazione che dovrà pronunciarsi sul ricorso dell’accusa. E a chi si dovesse trovare in una situazione come la mia, in galera da innocente, direi una cosa soltanto: che deve avere i soldi, perché senza non si va avanti. Io fossi stata una poveraccia molto probabilmente sarei marcita in carcere, visto che non avrei potuto consultare i periti che sono stati fondamentali. Per questo ho voluto aderire all’iniziativa di Annalisa Chirico. Mi auguro davvero che questo movimento possa cambiare le cose”.
Seduti fra il pubblico Giuseppe Ambrosio, alto funzionario dello Stato, che tra dicembre 2012 e aprile 2013, si è fatto la bellezza…di 4 mesi di carcere ingiusto, a Regina Coeli nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria “Centurione” il quale sta scrivendo un libro dal titolo sarcastico: “Queen Heaven Resort” . Fra i presenti in platea anche Ambrosio, ex capo di gabinetto dei ministri Zaia e Galan al Ministero delle Politiche agricole, che venne arrestato con le accuse di corruzione, appropriazione indebita e turbativa d’asta, il quale dopo 3 anni e 4 mesi d’inferno giudiziario è stato assolto ad aprile scorso dal Tribunale di Roma con formula piena: “perché il fatto non sussiste“.
Vite umane talvolta carriere politiche distrutte come quella dell’ex ministro della DC On. Calogero Mannino, presente anche lui alla manifestazione. “L’importante – ha detto Mannino – è essere qui ed almeno di poterlo raccontare” ricordando di essere stata arrestato nel ‘95 dalla Procura di Palermo con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, venendo assolto definitivamente nel 2010 dalla Corte di Cassazione. Mannino è stato coinvolto nel 2012 anche nell’inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, accuse dalle quali stato assolto l’anno scorso dal gup, e che dice: “La crisi della giustizia è la crisi del processo, causata dal palese disequilibrio tra accusa e difesa. Ma io ho fiducia nella giustizia, perché ammiro quei magistrati che ancora sanno assolvere”.