I giudici della prima sezione civile del Tribunale di Foggia hanno dichiarato incandidabile Franco Landella, ex sindaco della città capoluogo che aveva aderito alla Lega di Matteo Salvini, e Leonardo Iaccarino ex presidente del Consiglio comunale e altri sei consiglieri comunali di maggioranza. La dichiarazione di incandidatibilità era stata avanzata dal Ministero dell’Interno dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose nello scorso agosto.
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Landella era stato arrestato il 21 maggio scorso ed in seguito rimesso in libertà con l’accusa di tentata concussione e corruzione nell’ambito di una inchiesta su un presunto giro di tangenti, mentre Iaccarino era stato arrestato e poi rimesso in libertà il 30 aprile scorso con le accuse corruzione, tentata induzione indebita e peculato.
Oltre all’ex sindaco leghista Landella e a Iaccarino, sono quindi incandidabili gli ex consiglieri comunali di maggioranza Antonio Capotosto, Consalvo Di Pasqua, Dario Iacovangelo, Liliana Iadarola, Bruno Longo e l’ex vicesindaco di Foggia Erminia Roberto. E’ stata invece rigettata la richiesta di incandidabilità nei confronti di altri due ex amministratori pubblici Pasquale Rignanese e Lucio Ventura.
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Nelle motivazioni del dispositivo di sentenza si legge che: “Franco Landella quale ex sindaco del Comune di Foggia, di Leonardo Iaccarino quale Presidente del Consiglio Comunale, di Erminia Roberto quale Vicesindaco e di Liliana Iadarola, Antonio Capotosto, Bruno Longo, Dario Iacovangelo e Consalvo Di Pasqua quali consiglieri comunali di maggioranza non abbiano esercitato i compiti di vigilanza e controllo sull’apparato burocratico-amministrativo del Comune, né posto in essere attività di indirizzo volte a contrastare ed impedire gli anzidetti comportamenti illegittimi, in tal modo non impedendo l’ingerenza della criminalità organizzata nelle attività di gestione dell’ente locale“. Diversa la posizione per Lucio Ventura e Pasquale Rignanese, la cui richiesta di incandidabilità è stata rigettata per “mancanza di prova“.