Il giorno dopo dei funerali di Papa Francesco, oggi una enorme folla ha assistito alla messa in suffragio a San Pietro, celebrata dal cardinale Pietro Parolin. Ad assistere stavolta sono stati invitati in modo particolare i dipendenti e i fedeli della Città del Vaticano. Ed a questa celebrazione sono presenti anche gli adolescenti a Roma per il Giubileo a loro dedicato. Presenti ben 200mila i ragazzi.
Prima dell’inizio delle celebrazioni raggiunta la capienza massima dell’area Piazza San Pietro, le adiacenti piazza Pio XII e via della Conciliazione si sono velocemente riempite fino alla saturazione. Così, dal centro per la gestione della sicurezza dell’evento, è stata disposta la chiusura dei pre filtraggi.

200mila giovani in piazza
Il Giubileo degli adolescenti “è stato il più grande evento giubilare con la partecipazione di duecentomila giovani. La ‘macchina’ ha continuato a lavorare, tante persone sono state impegnate, un’organizzazione complessa che ha funzionato molto bene”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri incontrando i giornalisti all’Auditorium della Conciliazione per un bilancio sul Giubileo degli Adolescenti, ha ringraziato la Santa Sede per “l’eccellente collaborazione”. “Siamo contenti, è un test per il Giubileo dei giovani di agosto. Numeri superiori alle previsioni in un contesto particolare con la scomparsa e i funerali di Papa Francesco”, ha sottolineato.

“Smarrimento e tristezza per la morte di Francesco”
“Il Pastore che il Signore ha donato al suo popolo, Papa Francesco, ha terminato la sua vita terrena e ci ha lasciati. Il dolore per la sua dipartita, il senso di tristezza che ci assale, il turbamento che avvertiamo nel cuore, la sensazione di smarrimento: stiamo vivendo tutto questo, come gli apostoli addolorati per la morte di Gesù”, ha detto il cardinale Parolin che nell’ omelia ha ricordato che “il Vangelo dice che proprio in questi momenti di oscurità il Signore viene a noi con la luce della risurrezione, per rischiarare i nostri cuori”.
“Papa Francesco ce lo ha ricordato fin dalla sua elezione – ha proseguito Parolin – e ce lo ha ripetuto spesso, mettendo al centro del pontificato quella gioia del Vangelo che come scriveva in Evangelii gaudium – ‘riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia’”.
Accogliere l’eredità di Papa Francesco facendola diventare vita vissuta, è il monito del cardinale. “Proprio la misericordia del Padre, più grande dei nostri limiti e dei nostri calcoli, – ha ricordato – è ciò che ha caratterizzato il Magistero di Papa Francesco e la sua intensa attività apostolica, insieme all’ansia di annunciarla e condividerla con tutti – l’annuncio della buona novella, l’evangelizzazione – che è stato il programma del suo pontificato. Egli ci ha ricordato che “misericordia” è il nome stesso di Dio, e, pertanto, nessuno può porre un limite al suo amore misericordioso con il quale Egli vuole rialzarci e renderci persone nuove”