Oggi le Commissioni I e IV della Regione Puglia si sono riunite Seduta congiunta in Regione per la valutazione del rendiconto del PSR 2007-2013 e la programmazione del PSR 2014-2020. “Ho chiesto all’Assessore all’Agricoltura – dichiara il consigliere Rosa Barone del Movimento 5 Stelle, componente nella commissione agricoltura – se i tecnici che hanno redatto il piano precedente, fallito perché ancora non sono stati spesi tutti i fondi a disposizione della Puglia, siano gli stessi che hanno redatto il nuovo, quello “sonoramente bocciato” dalla Commissione europea con più di 600 osservazioni, perché i motivi della loro riconferma sarebbero davvero inspiegabili”
“Per questa ragione – prosegue la consigliera Rosa Barone – suggeriamo di interpellare le 2 facoltà pubbliche pugliesi di Agraria, quella barese e quella foggiana, che potrebbero dare un apporto specifico e incisivo nella formulazione del PSR. Chiediamo, inoltre, anche la scheda 20 per guardare gli affidamenti esterni per l’assistenza tecnica alla stesura del PSR”
La consigliera Barone del M5S ha concluso il suo intervento in commissione, ricordando l’importanza di snellire le procedure per accedere a questi finanziamenti che in Italia sono più complessi che altrove perché “se è vero che si vogliono aiutare i giovani come il dirigente Pagliardini ha affermato, allora si deve preferire il ricorso all’autocertificazione quando possibile“
E’ intervenuto sulla questione anche il consigliere Mario Conca del M5S: “Sulla farraginosità dei Gal e, in generale, sulla difficoltà di accesso ai finanziamenti – dichiara – suggeriamo una cabina di regia regionale, come da nostro programma elettorale, che indirizzi tutte le richieste di finanziamento, che oggi rappresentano una giungla per agricoltori, imprenditori e aspiranti tali. È assurdo infatti – continua Conca, membro della commissione bilancio – l’iter burocratico, i soldi provengono dall’europa, i progetti vengono valutati dai Gal e da questi ultimi rendicontati alla Regione Puglia. A sua volta la Regione rendiconta all’AGEA che finalmente, con tempi lunghissimi, paga il contribuente che ha fatto inizialmente domanda al Gal territorialmente competente”
“In assenza di ciò – ha concluso – diventa più complicato anche riuscire a spendere tutti i fondi europei a disposizione, che spesso tornano indietro.”