di Alessandra Monti
Sono ormai numerose le postazioni fisse degli autovelox che la Polizia Stradale ha installato sulle autostrade italiane ( le tratte autostradali sorvegliate sono 134) al fine di punire chi ha il brutto vizio di superare il limite di velocità consentito. Nel 2019 i chilometri coperti da tutor erano solo 420, nel 2021 si è arrivati addirittura a 1.400, cioè oltre il triplo. Ma molte di queste multe vengono annullare a seguito di ricorsi.
Un articolo del Codice della Strada. Il 142, per l’esattezza, quello che sanziona il superamento dei limiti di velocità. Volete sapere come vanno gli incassi? Cliccate su questo link del Ministero degli Interni. Nell’ultima riga del riquadro scrivere il nome del Comune che vi interessa, ricercatelo e confermate. Scegliendo Milano, per esempio, avrete accesso ad un documento pubblico che attesta come il Comune meneghino abbia incassato nel 2021 quasi 13 milioni di euro (12.978.657,57 per l’esattezza) per eccessi di velocità e successivamente una descrizione puntuale di come questi soldi vengano spesi per interventi di manutenzione e sicurezza stradale, così come previsto dallo stesso art 142 comma 12 ter.
Violazione-CDS_Tarantoecco un esempio: dove finiscono i soldi delle multe stradali nel Comune di Taranto
Così facendo avrete il gusto di scoprire come vengono gestiti questi introiti nel vostro Comune e potete scriverci la vostra opinione (mail: ilcorrieredelgiorno@gmail.com) . Purtroppo sono sempre moltissime le segnalazioni di amministrazioni che usano le postazioni fisse e mobili (soprattutto queste ultime) più per arrotondare i bilanci che per il vero scopo d’istituto, ovvero presidiare la sicurezza stradale. E spesso lo fanno anche violando alcuni requisiti degli apparecchi già sanzionati dalla Corte di Cassazione.) .
Nel 2020 un automobilista era stato fermato e multato dalla Polizia locale di Alessandria per eccesso di velocità. Il guidatore ha impugnato la sanzione contestando al Tribunale locale che l’autovelox utilizzato fosse solo approvato, ma non omologato. È quindi possibile farlo con ogni multa?
La Corte di Cassazione ha stabilito attraverso l’ordinanza n.8694 dello scorso 17 marzo, che tutti gli strumenti di misurazione del limite di velocità dovranno essere sottoposti a omologazione. In effetti, a vincere la diatriba tra la Polizia e il conducente era stato proprio quest’ultimo, poiché il dispositivo era solo “approvato” ma non era stato omologato . Secondo la Cassazione quindi è possibile richiedere che venga dimostrata l’avvenuto controllo periodico di omologazione. Servirà comunque che venga fatta chiarezza sulla differenza tra approvazione ed omologazione, perché nel Codice della Strada per ora non c’è accenno di alcuna distinzione.