di Antonello de Gennaro
C’era una volta l’ articolo 21 della nostra amata e tanto discussa Carta Costituzionale, che recita testualmente “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure“, ma evidentemente il ministro Guardasigilli Carlo Nordio, che è stato in carriera un magistrato ed il dettato costituzionale dovrebbe conoscerlo molto bene, non ama la libertà di stampa.
Nel programma della manifestazione “Forum in Masseria” ideata da Bruno Vespa e che si svolge nella Masseria Li Reni a Manduria in provincia di Taranto, ieri sera appariva un “Gala dinner con speech di Carlo Nordio, Ministro della Giustizia” il quale ha espressamente richiesto la non presenza di giornalisti, motivo per cui con il consueto garbo Vespa ha dovuto chiudere le porte dell’evento alla stampa.
Annunciare uno “speech”, cioè un intervento di un ministro ed inserirlo in un programma di una manifestazione che seppure all’interno di una proprietà privata, è realizzata grazie ad una massiccia presenza di sponsors pubblici, cioè aziende direttamente o indirettamente controllate dello Stato, onestamente ci sembra un controsenso.
Ma cosa aveva da dire di così segreto e riservato il ministro Nordio da non volere la presenza di giornalisti ? Anche se nessun giornalista è stato fatto presenziare alla cena, il CORRRIERE DEL GIORNO è in grado di raccontarvelo. Il Guardasigilli nel suo intervento non ha fatto altro che una “promozione2 del suo recente decreto sulla giustizia, osteggiato e criticato non poco dall’ ANM, l’ Associazione Nazionale dei Magistrati. Ma le riforme di Nordio sono state praticamente il “passepartout” che lo ha portato alla guida del dicastero di Largo Arenula, avendole promesse alla buonanima del presidente Silvio Berlusconi, il quale invece come è ben noto voleva al suo posto la senatrice Elisabetta Casellati, ex presidente del Senato ed ancor prima ex consigliere laico del Consiglio Superiore della Magistratura.
Al contrario degli altri 10 ministri suoi colleghi di Governo il Guardasigilli Nordio non ha partecipato ad alcun confronto pubblico in programma, né ha risposto alle domande dei giornalisti, che come scrive e racconta anche il collega Davide Carlucci di Repubblica, sono stati oggetto però delle sue critiche: “In passato hanno fatto un uso strumentale delle intercettazioni, spesso decontestualizzandole. E questo ha riguardato, in passato, sia esponenti della sinistra che della destra”. Troppo facile criticare senza dare possibilità di dare risposte o fare domande.
Il ministro Nordio ha annunciato agli ospiti alla cena molti dei quali di fatto “paganti” in quanto sponsors della manifestazione che “già mercoledì alla Camera sarà approvato il suo disegno di legge, già approvato in Senato a febbraio, che prevede, tra le varie modifiche al codice di procedura penale, l’ampliamento dei divieti di pubblicazione del materiale intercettato a tutela della riservatezza delle persone non coinvolte direttamente nelle indagini”. Dimenticando però che quel materiale è sinora sempre uscito dai cassetti di appartenenti dello Stato, e che per tutelare la riservatezza basterebbe non fare confluire nei fascicoli d’indagine le conversazioni estranee alle indagini. La censura caro Ministro esisteva in epoca fascista e stalinista, e negli ultimi tempi nella Russia di Vladimir Putin. L’ Italia dei nostri giorni, per fortuna è ancora libera.
Questo lo “speech” di Nordio…in realtà intervista con Bruno Vespa
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