Erano sempre informati, sempre sulla notizia, quasi imbattibili nel gossip. Ma il “segreto” di tre tra i più famosi blogger italiani, Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri alias Macchianera, è stato svelato dalla Procura di Milano che ha chiesto il rinvio a giudizio con decreto di citazione diretta firmato dal pm di Milano Grazia Colacicco dovendo rispondere delle accuse, a vario titolo, di “concorso in intercettazione abusiva“, “detenzione e diffusione di codici di accesso” (reato non contestato alla Lucarelli), “accesso abusivo a sistema informatico” e “violazione della privacy“, tutti reati che si sono aggravati dall’aver tentato di guadagnarci. Neri e la Soncini Sarebbero riusciti a ‘rubare’ i segreti di vip come Scarlett Johansson ed Elisabetta Canalis intrufolandosi nella loro privacy grazie anche al basso livello di sicurezza delle domande per il recupero delle password di accesso alla posta elettronica. I blogger, si legge nel capo d’imputazione che il Corriere del Giorno ha potuto consultare, sono imputati in quanto “al fine di procurare a sé o a altri un profitto consistente nella vendita di fotografie e di informazioni o conversazioni personali di cui erano venuti a conoscenza o comunque al fine di arrecare danno a Elisabetta Canalis e alle persone di seguito indicate, si procuravano, rispondendo alla domanda segreta per la password, i codici di accesso dell’indirizzo di posta elettronica di Federica Fontana, Mara Povoleri ( meglio nota come Mara Venier, nda), Sandra Bullock, Scarlett Johansson e altri”.
Nell’inchiesta compaiono 191 fotografie scattate durante la festa per il 32esimo compleanno di Elisabetta Canalis a Villa Oleandra l’ elegante residenza sul lago di Como di proprietà dell’attore George Clooney, . Gli imputati sarebbero entrati in possesso di queste immagini tentando di venderle al settimanale “CHI” al prezzo di 120mila euro, ma non sarebbero riusciti a concludere l’affare poichè qualcuno avrebbe avvisato Elisabetta Canalis, all’epoca dei fatti fidanzata di George Clooney, che ha sporto denuncia al commissariato Garibaldi-Venezia di Milano.
Il profilo Facebook di Federica Fontana veniva considerato un pozzo di segreti: gli imputati “lo monitoravano, ottenendo così indebite informazioni a loro non dirette, tra le quali l’indirizzo web, il nome utente e la password di accesso alla galleria fotografica che conteneva immagini della festa privata per il compleanno di Elisabetta Canalis”. Successivamente la Lucarelli, Neri e Soncini, sempre sulla base delle accuse della Procura di Milano, “fraudolentemente intercettavano comunicazioni relative a un sistema informatico o telematico e ne rivelavano in parte il contenuto. In particolare, avendo fraudolentemente ottenuto gli accessi a vari account di posta elettronica, ne monitoravano la posta in entrata utilizzando un apposito account di posta elettronica come collettore unico di tutta la corrispondenza intercettata”.
Selvaggia Lucarelli per il momento si è difesa su Facebook con un post: “Leggo titoli fantascientifici su un processo legato a una vecchia indagine che purtroppo mi ha coinvolta nel 2011 e di cui spesso ho parlato a amici e giornalisti in questi anni, senza alcun problema. Tutto quello che è accaduto è che io all’epoca mi sono vista recapitare le foto di un compleanno della Canalis a casa Clooney. Non ho mai chiesto e ricevuto un euro da nessun giornale, rivista o editore , nè per quelle foto nè per qualsiasi altra foto o notizia in altri periodi. Non c’è mai stata neanche alcuna trattativa che mi abbia riguardata. Ci sono state perquisizioni, sequestri e intercettazioni come se fossi entrata in possesso di informazioni riservate alla Cia, ma negli atti non c’è un passaggio in cui risulti che io abbia mai venduto o contrattato una notizia o una foto. Dalle carte risulta in verità che la persona che le ha tentate di vendere abbia un nome e un c
ognome. Lo ha ammesso sia la persona stessa che il giornale che ha trattato con lui, non capisco come mai questa persona sia stata poi estromessa dall’indagine. È agli atti, non è una mia versione, così non fosse verrei sbugiardata. Misteri della giustizia italiana”
“Aggiungo – continua la Lucarelli nel suo post – che non ho mai violato un account di posta elettronica in vita mia, neanche quello di ex fidanzati (purtroppo, perché mi sarei risparmiata un sacco di sorprese in seguito) e che da miei telefoni e computer non è risultato alcun accesso abusivo su altri computer o telefoni. Non c’erano neanche film e musica scaricati illegalmente, credo di essere un caso unico. Non sono capace neanche di fare un aggiornamento al computer, chi mi conosce lo sa, figuriamoci se potrei mai essere un hacker. Questo è tutto. Da qui è partita l’indagine. La Soncini, con la quale secondo i giornali avrei messo in piedi una specie di associazione a delinquere, non l’ho mai sentita in vita mia ne’ al telefono nè via mail. Chi ha analizzato computer e telefoni dovrebbe averlo notato che non siamo mai entrate in contatto in 40 anni. Non ho neanche mai avuto il suo numero di cellulare. A dirla tutta mi sta anche sulle palle e credo sia un sentimento reciproco, come parecchi amici della rete avranno notato visti i suoi continui attacchi. Aggiungo che alcune delle persone citate come parte lesa (ad esempio la Venier) conoscono questa vicenda, hanno letto la mia posizione e si sono sentite così lese da essersi rifiutate di sporgere querela. La verità la stabilirà il processo. E ora scusate ma devo hackerare la posta di Ryan Gosling così scopro come va con Eva”
Il destino a volte è amaro. All’amica Selvaggia Lucarelli , a cui manifesto la mia totale solidarietà ed amicizia, è successo più o meno quello che accadde al sottoscritto nel noto “processo Svanityfair“. In quell’occasione furono proprio la Lucarelli (ci siamo chiariti solo due anni fa) ed il blogger Gianluca Neri ad amplificare il processo a mio carico, in occasione del quale pochi sanno che non è mai stata trovata una prova netta, chiara ed inconfutabile nei miei confronti, nonostante anni di di indagini, accertamenti tecnici irripetibili, perizie ecc. Godere oggi per quello che è capitato anche a loro, sarebbe di cattivo gusto e certamente non nel mio stile di vita. Una cosa è certa: la filosofia cinese di vita ha sempre ragione. Basta sedersi sulla sponda del fiume ed aspettare. Prima o poi qualcuno passa….
Il processo inizierà il prossimo 19 giugno davanti al giudice Stefano Corbetta dell’XI sezione penale del Tribunale di Milano, ed accanto ad Elisabetta Canalis (parte lesa) sfileranno altre parti offese da copertina di cui gli imputati avrebbero letto le mail come se fossero una golosa rivista di pettegolezzi da sfogliare.