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5 Novembre 2024 03:21

Frode fiscale e riciclaggio per il Latina calcio. Fra gli arresti anche l’ ex-deputato Pasquale Maietta

Coinvolto anche anche l'ex deputato Pasquale Maietta. Secondo gli investigatori i partecipanti alle attività avrebbero accumulato patrimoni illeciti per oltre 65 milioni di euro.

ROMA– Tredici gli arrestati in una operazione congiunta tra la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, con l´apporto specialistico dello S.C.O. il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza scattata nelle prime ore di questa mattina. Tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare anche un ex deputato di Fratelli d’Italia, Pasquale Maietta, e la sua socia Paola Cavicchi, ed il figlio di lei. Altre ordinanze di custodie cautelare sono state eseguite a carico di  commercialisti e imprenditori del capoluogo pontino, alcuni dei quali già coinvolti nell´amministrazione del Latina Calcio U.S.

Dalle prime notizie l’indagine  svolta dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Latina, è a carico nei confronti di un’associazione a delinquere finalizzata a realizzare imponenti frodi fiscali e al riciclaggio.  L’attenzione degli investigatori si è concentrata su società e conti in Svizzera e sulle attività di riciclaggio del denaro che servivano per finanziare il Latina Calcio. All’ex deputato Maietta l’ordinanza è stata notificata in una clinica privata dove si trova  dopo un incidente avvenuto nella sua abitazione e un primo ricovero al “San Camillo” di Roma.il procuratore capo Andrea De Gasperis

Le indagini coordinate da ben tre pm, Giuseppe Bontempo, Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro sono state avviate nel 2015, con i finanzieri di Aprilia impegnati a controllare alcune coop, hanno dato il via ad un’inchiesta su un fiume di denaro sporco, che ha consentito agli inquirenti anche di disporre un sequestro di circa 40 milioni di euro e di immobili per circa 25 milioni, ritenuti proventi del malaffare, sono andate avanti notevoli difficoltà, vista la presenza e coinvolgimento del Maietta, deputato mentre erano in corso le indagini, ha reso difficili le stesse intercettazioni. Inchiesta però tristemente costellata anche da casi di presunta corruzione, con l’arresto di due finanzieri, e da suicidi, il più eclatante quello dell’avvocato penalista Paolo Censi, che nel 2015 si è tolto la vita nel suo studio e che curava gli interessi di Cavicchi e Colletti.

Il procuratore capo di Latina Andrea De Gasperis in conferenza stampa ha spiegato che “Nello studio legale  abbiamo trovato un carteggio tra l’avvocato Censi e Colletti. Sembra che anziché parlare, forse temendo di essere intercettati, scrivessero. Erano a conoscenza delle indagini e riteniamo che l’avvocato stesse svolgendo per i clienti, recandosi anche in Svizzera, indagini preventive. Discutevano addirittura di possibili pene in caso di giudizio”. Nessuna informazione sulla somma che Censi non sarebbe riuscito a far rientrare in Italia e sulle “pressioni” che avrebbe ricevuto prima di suicidarsi.

L´attività investigativa nell´ambito della quale sono state effettuate anche due rogatorie internazionali con l´autorità giudiziaria svizzera, ha inoltre consentito di raccogliere gravi indizi di reato in ordine ad un sofisticato sistema di riciclaggio internazionale attuato attraverso la strumentale costituzione in territorio elvetico di 4 società anonime, aventi tutte sede legale a Lugano (CH), presso una fiduciaria svizzera, operante nel settore della consulenza e gestione di patrimoni. Attraverso tali persone giuridiche elvetiche sono state costituite in Italia altrettante società a responsabilità limitata, tutte partecipate al 100% dalle società svizzere, che avevano come attività ed  oggetto sociale la gestione di beni immobili propri. Società tutte iscritte presso la Camera di Commercio di Latina ed amministrate da persone residenti nel capoluogo pontino. Tali strutture societarie hanno consentito il rientro in Italia, a mezzo bonifici bancari, delle somme depositate in Svizzera a favore delle società italiane a titolo di “finanziamento soci“.

“Sul suicidio le indagini sono ancora in corso”, ha dichiarato il Procuratore di Latina  “Si tratta di un’associazione criminale altamente specializzata, con coop usate come bancomat, come testimonia anche il caso del Latina Calcio“, ha aggiunto il colonnello Michele Bosco, comandante provinciale delle Fiamme gialle di Latina . Il dirigente della squadra mobile di Latina,  Carmine Mosca. ha spiegato che gli arrestati “Utilizzavano anche conti cifrati e giocatori e dirigenti del Latina Calcio ricevevano come benefit la possibilità di alloggiare in appartamenti acquistati con il denaro riciclato”.

 

 

L’organizzazione costituita dal commercialista Pasquale Maietta, ex deputato, ex tesoriere alla Camera dei Deputati di Fratelli d’Italia ed ex presidente del Latina Calcio, già coinvolto in indagini su un sistema criminale che sarebbe stato messo in piedi dietro le quinte del Comune di Latina anche grazie soprattutto all’operato di un imprenditore romano, Fabio Allegretti, durate la guida  come sindaco del suo  collega di partito Giovanni Di Giorgi ed in indagini sulla criminalità di origine nomade.

A far “funzionare”  l’associazione per delinquere sarebbero stati anche gli imprenditori latinensi Paola Cavicchi e suo figlio Fabrizio Colletti, anche loro impegnati nella gestione del Latina Calcio durante la guida di Maietta , nel corso del campionato di serie B, tanto che secondo  gli inquirenti proprio la stessa società calcistica sarebbe stato uno degli strumenti per compiere gli affari illeciti. Destinatari infine delle altre misure cautelari collaboratori e dipendenti dello Studio Maietta.

Pasquale Maietta  ex presidente del Latina Calcio ed ex assessore della Giunta Di Giorgi, è stato tra i 10 deputati che non hanno rispettato quanto previsto dal codice etico della Camera. Tra le sanzioni previste dal codice etico in caso di violazione delle norme,  c’è l’annuncio pubblico all’Assemblea, oltre che la pubblicazione dei nomi dei deputati inadempienti sul sito internet di Montecitorio. La violazione in cui sono incorsi i 10 deputati riguarda la mancata dichiarazione relativa alle cariche e uffici pubblici di ogni genere ricoperti, anche esteri, e delle attività imprenditoriali e professionali comunque svolte  Informazioni che devono essere pubblicate sul sito della Camera. Il codice etico adottato da Montecitorio prevede infatti che ciascun deputato deve presentare una comunicazione al Presidente della Camera relativa alle cariche e agli uffici ricoperti alla data di presentazione della candidatura, alle attività imprenditoriali o professionali svolte e a ogni attività di lavoro autonomo o impiego privato.

Sono stati sequestrati 20 fabbricati di civile abitazione, di cui 2 ville; 19 immobili commerciali, magazzini ed autorimesse; 3 appezzamenti di terreno; 8 veicoli; 7 società e 1 quota societaria, per un valore complessivo stimato in 25 milioni di euro circa.

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