TRIESTE – Oggi, nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo a Trieste, vengono celebrati i funerali solenni di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, gli agenti della Polizia assassinati il 4 ottobre scorso.
L’affetto mostrato da un’intera nazione nei confronti di questi giovani poliziotti, alle loro famiglie e a tutta la Polizia di Stato è simbolo di un sacrificio che non è stato vano. Da ieri pomeriggio la città di Trieste sta rendendo omaggio a Matteo e Pierluigi. La Squadra Volanti della questura di Trieste si è unita in un lungo abbraccio. Per fare spazio ai due feretri sono stati sposati tutti i fiori e le piante che erano stati lasciati sin dal giorno successivo a quello della tragedia. I disegni colorati lasciati dai bambini sono stati raggruppati e affissi nell’atrio dell’edificio. I feretri sono stati salutati dai rintocchi funebri delle campane della vicina chiesa. Scortati da auto della Polizia, ed avvolte nel tricolore, le bare sono state accolte da oltre un migliaio di persone, con un lungo applauso spontaneo e commosso tributato, dai colleghi e cittagdini.
Centinaia cittadini commossi hanno voluto porgere l’ultimo saluto fino alle 2 dopo mezzanotte, ai due giovani poliziotti uccisi lo scorso 4 ottobre, con di cittadini che hanno voluto dare l’ultimo saluto agli agenti tragicamente morti. Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, giunto ieri anche alla camera ardente, ha voluto sottolineare come l’ultimo grande abbraccio dato oggi a Demenego e Rotta non sia vano “Oggi, qui, proviamo una grande commozione di fronte ai Caduti e anche una grande emozione nel constatare l’incredibile grande abbraccio con cui la popolazione di una città unita si è stretta attorno a essi, al dolore di tutta la Polizia e dei familiari dei giovani Agenti, Pierluigi e Matteo“, ha dichiarato per la giornata di oggi il lutto cittadino con le bandiere degli edifici pubblici tutti a mezz’asta.
I funerali solenni sono celebrati dal vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi. che ha detto “Carissimi Matteo e Pierluigi -ha aggiunto- innumerevoli sono stati gli atti di amore verso di voi che hanno trovato espressione in questi giorni di dolore: dalle preghiere in tutte le chiese cattoliche e delle altre confessioni religiose della Città alla partecipata fiaccolata promossa il giorno dopo la vostra uccisione; dalle iniziative messe in atto dal nostro Sindaco con il lutto cittadino e la commemorazione in Consiglio comunale alla decisione dell’Amministrazione regionale di assegnare un concreto aiuto alle vostre famiglie; dagli attestati di affetto di tantissimi cittadini con l’omaggio di fiori deposti davanti alla facciata del palazzo della Questura ai disegni dei bambini“, aggiungendo “In molti di quei disegni, proprio i bambini, con la loro spontanea e innocente intuitività, vi hanno descritto come i nostri angeli. Sono certo che, dopo questo atto di addio, Trieste continuerà a ricordarvi come i suoi angeli e, con lungimiranza umana e civile, vi ha già dedicato un segno a perpetua memoria del vostro sacrificio, che resti come un monito soprattutto per le giovani generazioni, che da voi sono chiamate ad imparare una fondamentale lezione di vita. Questa: a costruire sono gli uomini e le donne pronti al servizio e al dono di sé, mentre a distruggere sono quelli che coltivano la violenza, l’odio e il proprio egoistico interesse”.
Il leader della Lega Matteo Salvini mentre era diretto a Trieste per assistere ai funerali solenni di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti uccisi nella sparatoria in Questura avvenuta lo scorso 4 ottobre, dopo l’atterraggio all’aeroporto di Ronchi dei legionari – Trieste Airport ha accusato un malore ed è stato portato all’ospedale San Polo di Monfalcone (Gorizia), dove è stato sottoposto ad accertamenti per una sospetta colica renale. Non ci sono state comunque conseguenze per l’ex ministro dell’Interno, che è stato anche già dimesso.
Salvini ha ringraziato i medici di Monfalcone e si è detto dispiaciuto di non poter essere presente all’ultimo addio ai due poliziotti, dopo l’omaggio reso la scorsa settimana durante una visita alla Questura di Trieste. Al rito funebre in chiesa a Trieste hanno partecipato il presidente della Camera Roberto Fico, del vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, oltre ai massimi rappresentanti della Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il capo della Polizia Paolo Gabrielli, ha incontrato i familiari dei due agenti e ha loro manifestato la vicinanza di tutta la Polizia di Stato. Al termine della celebrazione, i due feretri sono partiti alla volta delle città d’origine dei due poliziotti. A Velletri è in programma giovedì 17 ottobre alle 11 presso la cattedrale di San Clemente il funerale di Matteo Demenego. Invece venerdì 18 ottobre, nella chiesa Sacra Famiglia di Lago Patria a Giugliano (Napoli), ci saranno i funerali di Pierluigi Rotta.
Significativa la commozione dei colleghi degli agenti che durante la cerimonia funebre non sono riusciti a trattenere le lacrime. Così come anche il questore di Trieste Giuseppe Petronzi nel suo ricordo dei due agenti fatto in chiesa. Questa mattina la Polizia di Stato ha diffuso un messaggio attraverso il poliziotto virtuale “Lisa” che assiste i cittadini sul web, per salutare e ricordare i colleghi Demenego e Rotta nel triste giorno delle loro esequie. “Siamo vicini alle famiglie e il pensiero va a questi ragazzi la cui vita è stata spezzata in maniera improvvisa e assurda”. ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, uscendo dalla chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo dove sono stati celebrati i funerali solenni dei due agenti uccisi in Questura a Trieste.
“Ciao, ragazzi, è arrivato davvero il momento di salutarci ed è il momento più doloroso. Perché obbliga familiari, amici e colleghi ad accettare definitivamente una realtà che finora, storditi dal dolore, aveva forse la parvenza più di un incubo. E invece no, è tutto vero, tristemente, drammaticamente reale“, scrive la Polizia di Stato pubblicando accanto la foto dei due poliziotti uccisi con una rosa appoggiata, «Un funerale per credere in una vita eterna ora che questa mortale vi è stata strappata – scrive l’agente Lisa – un rito anche per dare la possibilità di salutarvi a chi vi ha voluto bene, a chi vi ha visto crescere […]. Buon viaggio ragazzi, se vi immagino ora, l’unica cosa che mi viene da pensare è che ovunque andiate sarete ancora insieme, una pattuglia di amici. La Volante 2 dei “Figli delle stelle“.
“La polizia si muove quotidianamente alla velocità della vita e alla velocità delle nostre città” ha detto il questore di Trieste Giuseppe Petronzi, l’unico a prendere la parola oltre al vescovo Gianpaolo Crepaldi alla cerimonia funebre. “Matteo e Pierluigi, ragazzi eccezionali ed esperti operatori di volante, si erano già distinti nell’arrivare un istante, un attimo prima – ha continuato Petronzi – Come pochi giorni fa quando avevano salvato la vita a un giovane che stava per lanciarsi nel vuoto. Uno dei tanti episodi della quotidianità delle forze di polizia che non assurgono all’onore della cronaca“. Il questore ha poi ringraziato la mobilitazione della comunità nel lutto delle famiglie e degli colleghi della polizia. “Il dolore è inevitabile, arrendersi sarebbe per sempre“. Nel salutare la “volante 2, alla sua ultima uscita“, il questore ha ceduto all’emozione, e con voce tremolante, accompagnata da un lungo applauso dentro e fuori dalla chiesa di Sant’Antonio, ha concluso citando i due agenti: “Dormite sonni tranquilli, qui ci siamo noi“.
Nel “dormite sogni tranquilli” del video che i due agenti avevano realizzato durante una delle tante notti in cui erano in servizio c’è tutta la missione, la responsabilità, la dedizione al prossimo che erano alla base della scelta di Pierluigi e Matteo. Il loro orgoglio di indossare la divisa della Polizia di Stato per servire la gente, ma anche la storia di una grande vera “amicizia”.
Buon viaggio ragazzi, proteggeteci anche da lassù, tra le stelle.