Il giudice ha stabilito che Beppe Grillo ha violato lo statuto che permette l’accesso alle votazioni on line solo agli iscritti . Il Tribunale di Genova ha stabilito che Marika Cassimatis ha ragione. Accolto il ricorso presentato dagli avvocati Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo, ed annullate le due delibere con cui la Cassimatis veniva esclusa dal partito e con cui Luca Pirondini è stato scelto per correre alle elezioni con il simbolo dell’M5S. . Beppe Grillo non poteva cancellare il risultato delle comunarie genovesi a Cinque Stelle. Il giudice Roberto Braccialini, nelle motivazioni della sentenza ha parlato di “regole non chiare” e “conduzione (del partito, ndr) a tratti dirigista”.
Al momento si tratta di un’ordinanza di sospensione cautelare, e quindi la decisione nel merito verrà decisa più avanti ed il giudice non si è espressione sulla decisione del 6 aprile quando Grillo ha escluso la Cassimatis dalla piattaforma Rousseau.
ordinanza 10 aprile GenovaMarika Cassimatis ha ricevuto questa mattina la notizia dai suoi legali, che hanno a loro volta ricevuto la comunicazione sull’esito del ricorso via posta certificata. “Ho vinto – dice ora sono la candidata sindaca eletta dai meetup dei Cinque stelle per Genova – su una questione di diritto. La palla passa a loro, sono loro che devono decidere cosa fare, possono sempre dire ‘ci siamo sbagliati‘, adesso bisogna parlarsi fisicamente, perchè finora non è stato possibile“.
La Cassimatis ha quindi reso pubblica la sua vittoria con un post su Facebook che dice: “Abbiamo vintoooooo! #davidecontrogolia #genova2017 #m5s”. ++ M5s: Cassimatis, ‘Fidatemi di me’ non ha valore ++. “Abbiamo vinto su una questione di diritto – ha ribadito poi all’ingresso della scuola di Sestri Ponente dove insegna – ora c’è grande entusiasmo. Sono il candidato sindaco“, aggiungendo: “Il tribunale ha parlato e ha detto che il ‘fidatevi di me’ che Grillo ha usato per dire che non ero candidabile non ha valore giuridico“. il tutto accompagnato dall’hashtag #DavidecontroGolia.
“Un candidato c’è ed è Marika Cassimatis. Il Movimento, se non la candidasse, dovrebbe boicottare una decisione del giudice”. dichiara ed aggiunge l’avvocato Lorenzo Borrè che assiste la professoressa ‘interdetta’ da Beppe Grillo. “Ho comunicato questa mattina a Cassimatis la decisione del giudice – ha detto Borrè – e mi ha risposto dicendomi “Evviva“, era a lezione. Il presidente ha comunque accolto tutte le nostre richieste facendo proprie le nostre argomentazioni”. Cassimatis è in corsa per le comunali a Genova, ma Grillo a questo punto potrebbe impedirle di usare il simbolo M5s, perché la titolarità è di un movimento diverso dal movimento che ha espulso la professoressa: il simbolo è di una associazione registrata da Grillo nel 2012, dal commercialista Andrea Nadasi e dal nipote di Grillo, l’avvocato Enrico Grillo. Grillo però guida entrambi. E parla di democrazia…..