Giancarlo Scalone, candidato al consiglio regionale della Puglia nella lista “L’altra Puglia“, è stato arrestato dai Carabinieri e subito dopo rimesso in libertà per un furto di energia elettrica da 4.500 euro. Secondo quanto accertato dai militari dell’ Arma sarebbe riconducibile a lui un allaccio abusivo nelle campagne di Ostuni (Brindisi). I Carabinieri sono intervenuti presso una abitazione rurale in contrada Boccadoro per effettuare un controllo per via della presenza di cavi elettrici che fuoriuscivano dall’abitazione.
Insieme ai tecnici dell’ Enel hanno verificato la manomissione del contatore elettrico realizzata bruciando i circuiti elettrici del display e del riallaccio abusivo sulla linea esterna, operazione che ha reso possibile di sottrarre energia elettrica ai danni dell’Enel per oltre tre anni (nel periodo compreso tra il febbraio 2012 e il maggio 2015) per un totale di 15.000 kw. Scalone, che milita da anni nelle fila degli “ambientalisti” e che sostiene la candidatura di Riccardo Rossi a governatore alla Regione per L’Altra Puglia, è stato arrestato, ma il pubblico ministero di turno pur richiedendo la convalida dell’arresto non ha ritenuto di applicare alcuna misura cautelare.
“Dico chiaramente che non ho mai manomesso alcun contatore – afferma Scalone in una nota – ne mi sono mai reso responsabile del furto che mi viene addebitato. Alle ore 11 circa della giornata di ieri sono stato chiamato da un cittadino extracomunitario che stava lavorando presso un fondo di proprietà dei miei genitori che mi avvisava della presenza in loco di carabinieri. Mi reco sul posto ed inizia la mia odissea. Nonostante non fossi ne proprietario del fondo su cui insiste un autentico rudere disabitato da anni, ne intestatario di alcun contratto di fornitura di energia elettrica con l’Enel, vengo sequestrato per cinque ore, arrestato, condotto presso la caserma di Fasano per le foto segnaletiche dove mi vengono rilevate le impronte digitali e, solo grazie ad un Pm illuminato che ritiene non esserci esigenze cautelari vengo rimesso in libertà alle ore 17».
Quindi l’attacco ai giornalisti: «Oggi il “mostro” viene sbattuto in prima pagina ed esposto al pubblico ludibrio. Lascio a voi ogni commento, quello che posso confermarvi di non aver mai manomesso il contatore in questione anche perché l’energia elettrica che veniva consumata in quel rudere abbandonato poteva ammontare a pochi euro l’anno (nonostante negli articoli si parla di una somma 4.500 euro nel triennio 2012-2015), che non sono né proprietario del fondo né intestatario del contratto con l’Enel, che non ho alcun motivo per utilizzare l’energia elettrica di detto immobile e che nulla può mai ricondurmi al reato contestatomi. Domani farò una conferenza stampa a cui parteciperanno il candidato presidente Riccardo Rossi e l’avvocato Salvatore De Stradis nella quale saremo a disposizione di chiunque vorrà avere chiarimenti su questa vicenda».