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22 Dicembre 2024 06:53

Giornalista di “Mi manda RaiTre” preso a bastonate nel Foggiano dal figlio dell’ ex senatore Sandrucci (Forza Italia)

L' inviato RAI Stefano Maria Sandrucci stava lavorando per un servizio su scuole private ritenuti presunti "diplomifici" quando gli si sono avvicinati Nicandro Marinacci ex senatore ed ex sindaco e il figlio Vincenzo che ha tirato fuori dal bagagliaio dell'auto un bastone usato per colpire il giornalista

Un inviato della trasmissione Rai “Mi manda RaiTre” è stato aggredito a colpi di bastone a San Nicandro Garganico, nel Foggiano, dove si era recato per realizzare un’inchiesta sulle scuole private e i cosiddetti “diplomifici”, gli istituti paritari accusati di rendere più facile il conseguimento dei titoli di studio rispetto alle scuole pubbliche. Lo scorso gennaio un’ inchiesta della Guardia di Finanza aveva portato all’arresto di tre persone, tra cui l’ex deputato di Forza Italia ed ex sindaco del comune, Nicandro Marinacci e suo figlio Vincenzo, consigliere comunale ed ex candidato sindaco di San Nicandro Garganico in provincia di Foggia.

Le Fiamme Gialle scoprirono una presunta associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, falsità ideologica e materiale in atti pubblici (posti in essere anche mediante induzione in errore di pubblici ufficiali) e contraffazione ed uso di sigilli dell’Unione Europea, della Repubblica Italiana, della Regione Campania ed altri enti pubblici. Nell’istituto privato di formazione dei Marinacci, con sede a San Nicandro Garganico e diramazioni in altri territori, sarebbero stati organizzati dei falsi corsi a pagamento per il conseguimento di diplomi da operatore socio-sanitario e operatori sanitari specializzatiPer ottenere diplomi e falsi attestati sarebbero stati pagati all’istituto dei Marinacci somme fino a 25mila euro a persona.

il giornalista Stefano Maria Sandrucci

Secondo quanto reso noto in una nota della stessa trasmissione RAI il giornalista Stefano Maria Sandrucci mentre stava effettuando un servizio “su un presunto traffico di falsi diplomi e falsi attestati a opera di un istituto riconducibile a un noto politico della zona – ex parlamentare ed ex Sindaco – e a suo figlio – a sua volta consigliere comunale in carica e candidato alla carica di primo cittadino alle ultime elezioni -, imbattendosi in quest’ultimo” gli ha chiesto la disponibilità a rispondere ad alcune domande, in maniera tale da consentirgli di replicare alle accuse della Procura di Foggia.

Vincenzo Marinacci , uno degli indagati nell’inchiesta sul «diplomificio» da Oss nel comune foggiano di San Nicandro Garganico ha preso dalla propria automobile una mazza aggredendo il giornalista Sandrucci e tentando di colpirlo alla testa. Solo grazie alla sua prontezza di riflessi l’inviato è riuscito a non essere colpito in pieno, e schivato la mazzata di pochissimi centimetri, per poi fuggire e cercare riparo dall’altro lato del marciapiede. L’aggressore però avrebbe continuato a inveire e minacciare di morte il giornalista, passando poi rivolgere le medesime “attenzioni” al video-operatore di ripresa.

I due inviati della RAI si sono rifugiati presso la vicina caserma della Guardia di Finanza, dove i militari hanno tenuto a distanza l’aggressore, nel frattempo sopraggiunto venendo accompagnato dal padre. Il giornalista Sandrucci ha scelto di prendersi qualche giorno per decidere se sporgere denuncia. Le aggressioni al giornalista sono state riprese dalla telecamera dell’operatore che era al seguito dell’inviato della trasmissione Rai e che pubblichiamo di seguito.

“Afferrare un bastone quando non si è visti e tentare di colpire alla testa un giornalista rappresenta il modo più vile di sfuggire a una domanda sul proprio operato – ha dichiarato il conduttore del programma Federico Ruffose a farlo poi è un amministratore pubblico, a sua volta figlio di un ex parlamentare della Repubblica, dobbiamo chiederci se questo mestiere sia ancora praticabile o se una certa politica ci vuole semplicemente muti, sordi e ciechi”.

Se ci sono tratti che hanno sempre contraddistinto il modo di lavorare di tutta la squadra di Mi Manda RaiTre da quando il programma è stato trasformato in un programma d’inchiesta – ha aggiunto Ruffosono stati la correttezza e l’educazione nell’approcciarci a chiunque, il porre quelle domande che riteniamo doverose a chiunque, ma sempre senza aggressività, nella convinzione che quello che conti siano le risposte e non il nostro essere provocatori nel porre le domande. Stefano ha sempre incarnato alla perfezione questo spirito e le immagini confermano come anche in questo caso il suo approccio sia stato inappuntabile”.

Federico Ruffo, conduttore del programma “Mi manda RaiTre”

“Non è la prima volta che subiamo aggressioni o intimidazione, di certo non sarà l’ultima volta che un giornalista verrà minacciato – ha concluso Ruffola parte degli eroi non ci piace, questo mestiere si fa in questo modo, ma il rischio è di abituarci all’idea che sia normale prendere a bastonate un giornalista, che sia normale lavorare essendo sempre pronti a schivare un colpo. Quella di Mi Manda RaiTre è una squadra fatta di lavoratori incredibili e instancabili, pochi coraggiosi inviati e redattori che si caricano sulle spalle ogni settimana un lavoro che ha pochi eguali in azienda. Questo ci rende una famiglia e come una famiglia ci siamo stretti attorno a Stefano e facciamo scudo”

l’Ad della Rai Roberto Sergio e la Presidente Marinella Soldi

La presidente Marinella Soldi e l’Amministratore delegato della Rai Roberto Sergio esprimono, a nome dell’azienda, “vicinanza e solidarietà a Stefano Maria Sandrucci, e al suo operatore, per l’aggressione subita nell’esercizio delle loro funzioni” a San Nicandro Garganico, nel Foggiano. “Si tratta di un abuso inaccettabile, – sottolineano i vertici Rai in una nota – che va condannato senza esitazione. La Rai è al fianco dei suoi giornalisti a tutela del racconto imparziale e completo delle notizie che ogni giorno portiamo nelle case degli Italiani. L’azienda assicura il suo pieno sostegno, anche legale, alla troupe di Manda Rai 3, vittima dell’aggressione. E ringrazia i propri operatori dell’informazione per il loro lavoro, che fa della Rai un presidio di democrazia al servizio del Paese“.

L’ aggressore con il bastone, Vincenzo Marinacci, figlio di Nicandro ed ex candidato sindaco coinvolto nell’inchiesta della ‘fabbrica dei falsi diplomi’ è stato sospeso lo scorso gennaio dalla carica di consigliere comunale di San Nicandro Garganico, a seguito del provvedimento adottato dal prefetto di Foggia, a seguito dell’ordinanza adottata dal Tribunale di Foggia, con la quale, nei confronti di Vincenzo Marinacci, era stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Il Palazzo di Giustizia di Foggia

Il pubblico ministero Roberto Galli lo scorso 27 giugno ha chiesto il rinvio a giudizio per le 32 persone coinvolte nell’inchiesta “Azzeccagarbugli”, riguardante la falsità dei titoli abilitanti per oss rilasciati dal Centro studi “A. Manzoni” di San Nicandro Garganico, “risultato non accreditato presso nessun ente regionale”. Su di loro pendono 80 capi di imputazione per fatti risalenti al periodo 2007-2022, inclusa un’accusa di associazione per delinquere. L’ impianto accusatorio della Procura dauna indica Vincenzo Marinacci al vertice del presunto sodalizio criminale, ritenendolo promotore dell’associazione per delinquere. Stando agli atti d’indagine “ha diretto le società che si sono susseguite nella gestione della scuola Manzoni, organizzato falsi corsi di formazione per operatori socio-sanitari, svolto personalmente le lezioni, partecipato alle commissioni d’esame, consegnato i falsi titoli abilitativi”.

Ai colleghi della troupe RAI tutta la nostra solidarietà. Anche se ci chiediamo che provvedimenti adotteranno a questo punto il vicepresidente del consiglio Antonio Tajani (che è anche un giornalista professionista) ed il coordinatore pugliese on. Mauro D’ Attis nei confronti dei suoi iscritti e rappresentanti di partito Nicandro e Vincenzo Marinacci ? E cosa aspettano le forze dell’ ordine di Foggia a perquisire la macchina del consigliere comunale Vincenzo Marinacci. Portare un bastone in auto è vietato dalla Legge.

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