di Antonello de Gennaro
ROMA – Roberto Spada è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Ostia in relazione all’aggressione del giornalista Rai. La Procura di Roma ha emesso un decreto di fermo con l’accusa di violenza privata aggravata dal metodo mafioso, come previsto dall’articolo 7 della legge 203 del 1991. Spada dopo essere stato fermato con le accuse di lesioni aggravate e violenza privata con l’aggravante di aver agito in un contesto mafioso è stato tradotto presso il carcere romano di Regina Coeli . “Il fermo di Roberto Spada è la dimostrazione che in Italia non esistono zone franche“, ha detto il Ministro dell’Interno Marco Minniti, il quale ha ringraziato la Procura della Repubblica di Roma e l’Arma dei Carabinieri.
Vi sono stati momenti di tensione al momento del fermo dei Carabinieri . All’uscita da casa Spada, fermato per lesioni aggravate e violenza privata con l’aggravante di aver agito in un contesto mafioso, non ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento e se si fosse pentito dell’aggressione avvenuta martedì ai danni del giornalista. Spada è uscito dal palazzo sotto la pioggia battente e accompagnato dai Carabinieri si è infilato in macchina senza parlare né guardare nessuno. Dai balconi dei palazzi che affacciano sulla strada un paio di persone hanno urlato in direzione degli stessi giornalisti”vergognatevi“. Questa è Ostia….
Domani i sostituti procuratori della repubblica Giovanni Musarò ed Ilaria Calò della Procura di Roma titolari degli accertamenti chiederanno la convalida del fermo al gip. L’interrogatorio di garanzia potrebbe tenersi a partire da sabato prossimo.
A Ostia lo conoscono come “Robé” o “Robertino”. Roberto Spada è il fratello di Carmine Spada, detto “Romoletto”(a destra nella foto) condannato in primo grado a 10 anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso e ritenuto da inquirenti e investigatori al vertice dell’omonimo clan mafioso che imperversa e comanda a Ostia. È stata la terza sentenza che attesta la mafiosità del clan nomade del X Municipio. Per Armando Spada, cugino del boss, lo scorso gennaio è arrivata una condanna a 6 anni per corruzione con aggravante del metodo mafioso per essersi appropriato di uno stabilimento di Ostia nel 2012 con la complicità dell’allora direttore dell’Ufficio tecnico del Municipio decimo Aldo Papalini.
Sono in corso gli accertamenti per l’ identificazione del complice di Roberto Spada, coinvolto anche lui secondo gli investigatori dell’ Arma dei Carabinieri nell’aggressione ai due giornalisti della Rai. La persona che viene ricercata dai Carabinieri faceva da guardaspalle al fermato prima e durante il pestaggio a Daniele Piervincenzi. “Non vi fate più vedere qui. Vi prendo la macchina e vedi che non la trovi più”, avrebbe detto Spada insieme al complice durante l’aggressione di due giorni fa.al reporter della Rai Piervincenzi e al videomaker Anselmi
(video tratto da Corriere.it)
Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, al momento dell’ aggressione in strada era presente una decina di persone e nessuna di questa è intervenuta, anzi alcuni hanno anche imprecato e persino inveito contro i giornalisti della Rai urlando: “Andate via, qui non ci dovevate venire!“. Scene da “Gomorra” o “Suburra“, scegliete voi. La sostanza non cambia….
Secondo gli investigatori il pestaggio della troupe giornalistica RAI del programma “Nemo” è stata un’azione plateale effettuatata volyamente davanti a numerosi testimoni al fine di riaffermare la sua figura all’interno del suo territorio. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri , Roberto Spada aveva fatto entrare inizialmente nella palestra il giornalista Piervincenzi con cui aveva scambiato alcune parole. Subito dopo la decisione di spostarsi verso l’ingresso dove dopo pochi minuti è partita all’improvviso la violenta testata sferrata davanti ad altre persone.
CasaPound all’attacco dopo le polemiche su presunti legami con la famiglia Spada e con Roberto Spada che ha aggredito un giornalista di ‘Nemo‘. “Chiediamo alla magistratura – dichiara Simone Di Stefano vice presidente di CasaPound – che apra un fascicolo su CasaPound per appurare se esistono rapporti criminosi tra noi e gli Spada; chiediamo anche un’inchiesta parlamentare per tirare fuori la verità su questa vicenda. Chiediamo inchieste rapide e pubbliche e che i risultati siano diffusi all’opinione pubblica” aggiungendo “Le forze dell’ordine e la magistratura si occupano degli atti criminosi, non la politica. Quello di Roberto Spada è stato un atto criminale e quindi come tale va perseguito“.
“Ai nostri elettori – aggiunge intanto il candidato al decimo municipio Luca Marsella – diciamo di non andare alle urne, di andare al mare anche con il brutto tempo. Non sosteniamo nessuno al ballottaggio“. Quello che Di Stefano ignora, o forse…. nasconde consapevolmente, è un fatto in realtà facilmente constatabile. L’amicizia di Spada con alcuni suoi dirigenti: Luca Marsella e Carlotta Chiaraluce. Non due militanti qualunque, ma i “registi” del successo elettorale a Ostia, dove alle ultime elezioni i fascisti del terzo millennio hanno realizzato il record di preferenze della loro storia. Oltre a essere la portavoce del movimento fondato da Gianluca Iannone, la Chiaraluce è la fidanzata di Marsella, candidato presidente per CasaPound al X Municipio. Quello di Ostia, appunto, che con quasi 250mila abitanti è di fatto più popolosa di grandi città italiane come Brescia, Reggio Calabria, Livorno, Taranto o Trieste.
La prova che Spada sostenga CasaPound è un fatto noto. Prima delle elezioni, sulla sua pagina Facebook , Roberto Spada il fratello del “boss” di Ostia scriveva infatti: “Il 5 novembre si avvicina (la data delle elezioni, ndr) e sento dai cittadini quasi tutti la stessa cantilena “qua sto periodo se vedono tutti sti politici a raccontarci barzellette, mai visti prima, …gli unici sempre esclusivamente presenti CasaPound…“.
Il collega Daniele Piervincenzi dopo l’aggressione da parte di Roberto Spada a Ostia. torna a parlare “Non è un naso rotto che ci può fermare”, dice il reporter Rai del programma “Nemo“. Il collega Piervincenzi è stato invitato a viale Mazzini per incontrare il direttore generale Mario Orfeo (ex direttore del TG1) che voleva sincerarsi delle sue condizioni di salute. “Certo che io ed il film-maker Edoardo Anselmi siamo scossi, – ha aggiunto entrando nella sede Rai – Lui ha difeso coraggiosamente il girato della telecamera durante l’aggressione, e gliene sono grato. Entrambi continueremo a fare il nostro lavoro con la stessa dedizione di prima” . Daniele Piervincenzi non si sente sollevato dal fermo: “Non provo nessuna gioia, nessuna soddisfazione. Solo un uomo arrestato. Anzi c’è un filo di ipocrisia perché in piazza Gasparri a Ostia si spaccano i nasi tutti i giorni”, ha dichiarato oggi pomeriggio nel corso della trasmissione ‘La vita in diretta‘, su Rai1.
Intanto è stata trasmessa dai Carabinieri di Ostia l’informativa sull’aggressione subita dal reporter. I militari dell’ Arma hanno raccolto le certificazioni mediche, e restano da valutare la necessità di nuovi accertamenti. Nel video dell’aggressione, girato dall’operatore della trasmissione Nemo, si vede Roberto Spada dare prima una testata al reporter rompendogli il naso per poi inseguirlo in strada con un bastone e colpendolo . Piervincenzi ieri sera ha denunciato l’aggressione. La prima prognosi del pronto soccorso dell’ ospedale è di 30 giorni di guarigione salvo complicazioni .
Sull’aggressione da parte di Spada, membro della famiglia che annovera alcuni esponenti condannati per mafia, gli inquirenti stanno valutando se il fatto sia avvenuto all’interno di un contesto mafioso. Il fascicolo è affidato alla Dda di Roma. Tra le ipotesi investigative dunque non si tralascia il fatto che l’aggressione sia avvenuta ad Ostia, terra di clan, e all’interno eventuali modalità criminali.
Sull’aggressione avvenuta a Ostia indaga anche la Procura della Federboxe. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha chiesto alla Federazione Pugilistica Italiana un’immediata relazione “per quanto attiene alla posizione di tesserati alla Fpi“. Il presidente della federazione, Vittorio Lai, ha immediatamente informato il Coni che oggi è stato già aperto un procedimento da parte della Procura Federale che “ha prontamente avviato un’inchiesta al cui esito saranno presi i provvedimenti che si renderanno necessari“.
Le reazioni della politica. “Lo Stato c’è, siamo d’accordo con quel che ha detto il ministro Minniti“, ha dichiarato Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico , e Stefano Esposito, senatore del Pd, si è espresso con toni duri: “Arrestato #spada dopo l’aggressione di ieri al giornalista rai di #nemo ora mi auguro resti in galera #lostatoèpiufortedellamafia“, ha scritto su Twitter.
Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio, parla di “segnale positivo immediato” aggiungendo “è stato commesso un reato davanti a una telecamera che ha sconvolto un po’ tutti ed è positivo che si sia dato un segnale immediato. Come ha detto il ministro Minniti ciò è importante anche per ribadire che non esistono zone franche in questo Paese né tanto meno in un territorio bello e martoriato come Ostia”.
Finalmente lo Stato si sta comportando da Stato, e l’immediato intervento della Procura di Roma e dell’ Arma dei Carabinieri dovrebbe essere portato ad esempio per tutti coloro che indagano sulle minacce ed aggressioni ai giornalisti che facendo il proprio lavoro esercitano un diritto costituzionale: la libertà di stampa ed il diritto di informare