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3 Luglio 2024 07:30
3 Luglio 2024 07:30

Giornata internazionale del cane: l’Italia è il Paese più “pet friendly” del mondo, boom di adozioni

Film e serie Tv con cani divenuti protagonisti hanno contribuito a creare un sentimento di vicinanza nei confronti dell'animale così come il fatto che i cani spesso svolgano incarichi utili alla società, come il salvataggio, i cani guida per i ciechi, o i cani antidroga o anti-bomba in dotazione alle forze dell' ordine.
di Valentina Rito

Arthur Schopenhauer diceva: “Chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi essere amato” . Nel 2023 sono 8,8 i milioni di cani nelle case italiane, nel 2020 erano 7 milioni secondo il Rapporto Assalco-Zoomark. Aprire le porte di casa e cuore a un animale è una questione di sentimento e filosofia. La Giornata internazionale del cane, che si celebra oggi, è un’occasione per riflettere su come siamo o siamo diventati cosa ci manca, cosa desideriamo, cosa sappiamo offrire. Istituita nel 2004 negli Stati Uniti dall’attivista Colleen Paige, scegliendo come data quella in cui da piccola aveva adottato il suo primo cucciolo, la festa si è rapidamente diffusa nel mondo. A riprova, appunto, di un amore che non conosce limiti.

Secondo i dati Fediaf, in Europa ci sono 104 milioni di cani, mentre per l’Oms, si sale a oltre cinquecento milioni a livello mondiale. L’Italia è al primo nel mondo tra i Paesi “dog friendly”, sulla base del “Dog-Friendly Country Index” di Daily Infographics . Amiamo i cani, li riteniamo membri della famiglia, dei veri amici di cui poytersi fidare ciecamente. Un sondaggio commissionato da Samsung ha rivelato che è così per il 63% degli europei con un pet e che il 47% ha un account sui social dedicato al proprio animale che a volte trattiamo come bambini, come ha detto in passato Papa Francesco. “Le coppie invece dei figli preferiscono avere i cani, i gatti. È un po’ un affetto programmato, un affetto senza problemi», ha detto un anno fa.

Leon il labrador del nostro Direttore diventato ormai una presenza fissa in redazione

Secondo una recente ricerca Ipsos per Ca’ Zampa su un campione di italiani possessori di cani, il 46% li considera come figli da coccolare e di cui prendersi cura, capaci di riempire la vita secondo il 51%, e di portare gioia e serenità in casa per il 28%. Il rapporto con Fido risponde al bisogno di affetto degli individui e, in alcuni casi, alla loro solitudine. Non può compensare, però, il desiderio di avere figli. Un amore immenso che si manifesta anche in numeri. Solo per l’alimentazione, lo scorso anno, come registrato da Assalco-Zoomark, si è registrato un giro d’affari di 1.275,1 milioni di euro, con una crescita del 19%.

Aumentano anche di più dell’8% gli snack, ossia quei piccoli “premi” di gusto, che si danno ai cuccioli per premiarli, magari consolarli della giornata trascorsa da soli in casa quando si è al lavoro o, più semplicemente, per ribadire loro affetto. Insomma, per viziarli un po’ e sentirsi meno in colpa per le proprie carenze, in termini di tempo, energie non è sempre facile avere voglia di giocare dopo una giornata di lavoro attenzioni. Stando a una ricerca di Toluna, digital market research agency, anche quando le risorse economiche sono poche o sono diminuite, non si risparmia su quelle per i cani. Si preferisce, se serve, rinunciare a pasti fuori casa, vacanze, shopping. E non è solo questione di cibo, ma anche di prodotti per l’igiene, giochi, tecnologia per contrastare quella che, in una circolo vizioso, ora che il lockdown è un ricordo, è diventata la loro solitudine.

Film e serie Tv con cani divenuti protagonisti hanno contribuito a creare un sentimento di vicinanza nei confronti dell’animale così come il fatto che i cani spesso svolgano incarichi utili alla società, come il salvataggio, i cani guida per i ciechi, o i cani antidroga o anti-bomba in dotazione alle forze dell’ ordine. Tante le storie vere e numerosi i monumenti che le ricordano, come quello a Fido, realizzato a Borgo San Lorenzo, nel fiorentino, omaggio al cane che un operaio, Carlo Soriani, trovò ferito in un fosso, curò e tenne con sé nel 1941. Il cane da allora non lo lasciò più, lo accompagnava alla fermata del bus ogni mattina e lo aspettava lì al rientro. Fu così fino al 30 dicembre 1943, quando in un bombardamento, Soriani, con oltre 100 persone, rimase ucciso. Fido continuò ad aspettarlo, ripercorrendo la strada che facevano insieme, ogni giorno, puntuale, per quattordici anni fino alla sua morte, l’8 giugno 1958. Una vera indimenticabile, prova d’amore.

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