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22 Luglio 2024 10:51
22 Luglio 2024 10:51

Giustizia, semaforo verde del Cdm ai test psicoattitudinali per i magistrati.

Nordio: "Polemiche sterili, questa attuazione riguarda soltanto l'ingresso in magistratura". Santalucia: "Esigenza solo simbolica per dire che i magistrati hanno bisogno di un controllo psichiatrico"

Il Consiglio dei ministri ha emanato la norma voluta dal ministro della GiustiziaCarlo Nordio, ed è certamente il passaggio più delicato perché non era contenuta nella legge delega voluta dal Guardasigilli predecessore, Marta Cartabia, ed è stata introdotta solo su richiesta delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. La riunione a Palazzo Chigi dell’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni si è limitata a costruire la cornice del decreto, introducendone esclusivamente il principio.

Ad annunciarlo al termine del Consiglio dei ministri è stato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio “Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che introduce i test psicoattitudinali per l’ingresso in magistratura”. precisando che “non c’è alcuna interferenza da parte dell’autorità politica o del governo”.

Quando entrambe le Camere ti inviano determinate osservazioni è un dovere quasi del governo quello di adeguarsi. Purtroppo – ha sottolineato Nordioabbiamo assistito in questi giorni a una polemica di cui mi rammarico come magistrato, come quando è stato criticato il concorso ai soli giudici onorari senza leggere la bozza di un testo ancora in fieri. Sono polemiche sterili, vuote astrazioni polemiche, nessuno ha mai pensato di introdurre valutazioni periodiche dell’attitudine e della psiche dei magistrati”, ha chiarito.

“Questa è un’attuazione della legge delega del 2022, che pone come termine finale essenziale il 30 marzo. Questa attuazione riguarda soltanto l’ingresso in magistratura, quindi tutto quello che abbiamo sentito sulle valutazioni periodiche della psiche dei magistrati sono vuote astrazioni polemiche, perché nessuno ha mai pensato di introdurre una cosa del genere”, ha aggiunto Nordio.

“Nessuna lesa maestà, test affidati al Csm”

L’introduzione dei test psicoattitudinali per l’ingresso in magistraturanon è affatto invasione di campo da parte del governo nei confronti della magistratura. Tutta la procedura di questi test è affidata al Csm”, ha spiegato il ministro della Giustizia. “La valutazione finale è sempre rimessa alla commissione che decide sull’esito delle prove scritte e orali. Parlare di oltraggio all’indipendenza della magistratura è assolutamente improprio. Questa disciplina non si applica ai concorsi in atto, ma entrerà in vigore successivamente. L’intera procedura è sotto la gestione e la responsabilità del Csm. Non c’è nessun vulnus, nessuna lesa maestà“, ha assicurato Nordio.

“Test per tutte le funzioni importanti del Paese”

L’esame psicoattitudinale è previsto per tutte le funzioni più importanti del Paese, – ha ricordato il ministro – ma soprattutto è previsto per le forze dell’ordine. Il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria che è sottoposta al test. Se sottoponiamo ai test chi obbedisce al comandante, è possibile non sottoporre a test chi ha la direzione della polizia giudiziaria? Ditemi se sia razionale – ha chiesto Nordiopolemizzare sui test per chi comanda la polizia giudiziaria che peraltro è sottoposta a test psicoattitudinali rigorosissimi”.

“Mi sono sottoposto ai test psicologici del Minnesota, che è quello che vorremmo introdurre qui. Non c’è nulla di male – ha aggiunto il guardasigilli – se una persona cerca di capire com’è fatta e magari può cercare di correggersi, si tratta di persone che hanno in mano le vite degli altri, come i medici“. E se il candidato non superasse il test? “L’esame di accesso alla magistratura si può ripetere quattro volte“, ha ricordato il ministro.

Il test psicoattitudinale sarà condotto da un professionista, scelto nell’ambito di vari professionisti che sono docenti universitari titolari di insegnamenti nelle materie psicologiche, quindi non dei dilettanti. Ma la valutazione finale è sempre rimessa alla commissione, che decide sull’esito delle prove scritte e orali. Quindi, parlare di interferenza o quasi di oltraggio all’indipendenza della magistratura è, secondo noi, assolutamente improprio“, ha ribadito Nordio. “Non c’è nessun vulnus, nessuna lesa maestà. La normativa prevede che l’esame avvenga dopo le prove scritte“, ha aggiunto il ministro di Giustizia.

Cosa prevede il decreto

Il testo, hanno spiegato fonti di governo, demanda ad esperti qualificati il compito di verificare l’idoneità psicoattitudinale allo svolgimento delle funzioni giudiziarie, ma con “rimandi a decreti delegati più approfonditi”. Ciò vuol dire che la legge si limita a introdurre esclusivamente il principio. A decidere i contenuti dei test e chi ne valuterà i risultati saranno in un secondo momento, con atti subordinati, il ministero di via Arenula e il Csm.

L’irritazione dell’Anm

Quella sui test psico-attitudinali ai magistrati in ingressoè una norma simbolo che serve a creare una suggestione, che i magistrati hanno bisogno di un controllo psichico o psichiatrico“. Così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, ospite dell’ultima puntata di “Otto e mezzo” (La7). Il presidente dell’Anm aggiunge di essere lui rammaricato “della scarsa attenzione che la magistratura ha, perché il ministro deve comprendere che le nostre non sono polemiche sterili”. Non c’è un’esigenza reale, ma solo simbolica, per dire che i magistrati non sono equilibrati. I controlli già ci sono – ha affermato Santalucia -. È un messaggio simbolico per gettare ombra sulla magistratura”. A chi gli chiede se ci sarà uno sciopero per protestare contro questo provvedimento, Santalucia risponde: “Ne parleremo, vedremo. Siamo tutti uniti, è una norma irrazionale. Entrerà in vigore nel 2026, ci sarà lo spazio per convincere della sua totale inutilità”, ha aggiunto.

Ecco come funzionerà il test ai magistrati dal 2026.

Secondo quanto stabilito, sarà il Consiglio Superiore della Magistratura a nominare i docenti universitari specializzati in materie psicologiche che, su indicazione del Consiglio Universitario Nazionale (un organo indipendente dell’università), faranno parte della commissione giudicante. Ecco come funzionerà il test.

Come funziona

Il Consiglio dei Ministri ha stabilito che coloro che vorranno intraprendere la carriera di magistrato dovranno affrontare test psicoattitudinali. Sarà il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) a nominare i docenti universitari specializzati in psicologia che faranno parte della commissione esaminatrice. Il Consiglio Universitario Nazionale, un organo indipendente dell’università, provvederà a fornire le proprie indicazioni. Inoltre il colloquio psicoattitudinale sarà parte integrante della prova orale.

I candidati

Dopo che i candidati avranno superato la prova scritta e prima di presentarsi davanti alla commissione per la prova orale dovranno svolgere dei test scritti individuati dal Csm. Il materiale somministrato sarà simile a quello utilizzato dagli agenti di polizia. Durante il colloquio orale il presidente della commissione esaminatrice si occuperà di far svolgere la prova e uno psicologo sarà presente solo in qualità di supporto. Al termine del test la commissione esaminatrice, che valuta in modo collegiale, formulerà un giudizio conclusivo basato sull’intero percorso di prove. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha spiegato che ci sarà quindi un duplice livello di garanzia: il Csm disciplinerà i test in generale, mentre la commissione esaminatrice prenderà le decisioni finali.

Gli esami

Gli esami psicoattitudinali non influenzeranno i concorsi già in corso che proseguiranno con le regole attuali. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei Ministri che le pressioni per ridurre il numero dei magistrati fuori ruolo sono state considerate, portandolo a 180. Tuttavia, la norma entrerà in vigore nel 2026 poiché al momento non sarebbe opportuno ridurre il numero di magistrati in alcuni organi giudiziari essenziali. Nordio ha sottolineato che l’introduzione dei test psicoattitudinali non rappresenta un’ingerenza del governo nei confronti della magistratura e non viola la sua indipendenza. Ha inoltre citato i test simili già previsti per il personale delle forze dell’ordine, i quali possono durare fino a tre giorni

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