di Valentina Rito
L’Associazione “Amici del Castello Aragonese” e il Comune di Taranto hanno firmato oggi presso la Galleria Meridionale del Castello Aragonese, una convenzione volta a valorizzare il prestigioso Castello Aragonese. Successivamente seguirà il Convegno annuale sul Castello, durante il quale saranno illustrati i risultati conseguiti dalla Marina Militare e dai suoi Partner nell’opera di valorizzazione culturale della principale fortificazione della città dei due mari. All’evento parteciperà per la Marina Militare l’ ammiraglio di divisione Salvatore Vitiello Comandante Marittimo Sud, ed il Sindaco di Taranto.
Ai lavori hanno partecipato la dott.ssa Maria Piccarreta Direttrice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, il dott. Franco Marangi Presidente della Fondazione “Amici del Castello Aragonese”, l’ ammiraglio Francesco Ricci curatore del Castello Aragonese per la Marina Militare, del dott. Federico Giletti archeologo del Castello e la sua assistente dott.ssa Sabrina Grassi. Le conclusioni saranno tratte dal prof. Massafra che, per l’occasione, presenterà una pubblicazione che tratta dei reperti rinvenuti nel butto dell’ex locale falegnameria.
Presenti altri importanti rappresentanti di associazioni ed Enti che, nel corso dell’ultimo anno, si sono distinti per il loro sostegno all’opera di valorizzazione del maniero che con la sua forma quadrangolare occupa l’estremo angolo dell’isola su cui sorge il borgo antico della città di Taranto, forma modificata negli anni. Inizialmente il Castello Aragonese era solo una “Rocca” fatta da torri alte e strette e solo nel 1486 l’architetto militare, Francesco di Giorgio Martini, ebbe l’incarico di ampliare il castello conferendogli la forma che oggi è possibile ammirare.
Nella storia del Castello Aragonese si ricorda la lunga prigionia di Thomas Alexandre Davy de la Pailleterie, detto Generale Dumas, che fu il primo generale di colore della storia e fonte d’ispirazione del celebre romanzo “Il conte di Montecristo” scritto da suo figlio Alexandre Dumas.
A memoria della sua realizzazione una lapide murata sulla “Porta Paterna” che adornata dello stemma degli Aragonesi inquartato con l’arma dei d’Angiò riporta: “Re Ferdinando aragonese, figlio del divino Alfonso e nipote del divino Ferdinando, rifece in forma più ampia e più solida questo castello cadente per vecchiaia, perché potesse sostenere l’impeto dei proiettili che è sopportato col massimo vigore – 1492.” Nel corso degli anni la struttura venne rafforzata con nuove torri ed il suo impiego cambiò passando da struttura militare per la difesa a dura prigione fino al 1887, anno in cui il castello torna ad essere sede militare e più precisamente della Marina Militare.