La scuola forense di Brindisi, superando in finale quella dell’Ordine di Bari, dopo aver battuto in semifinale Taranto e Cosenza. si è aggiudicata “Scacco d’atto”, il primo torneo di retorica e argomentazione forense applicati al caso concreto organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Taranto. Venerdì e sabato scorso 8 squadre di avvocati di varie scuole forensi italiane si sono sfidate presso l’Università degli Studi di Taranto, fra cui le Scuole forensi di Bari, Castrovillari, Cosenza, dell’Alto Tirreno. di Trani e una “squadra speciale” Taranto- Brindisi, in sostituzione della Scuola di Teramo. Ciascun raggruppamento doveva dimostrare in 15 minuti di essere più efficace nello svolgimento della difesa della parte assegnata con un discorso costruito secondo i canoni della retorica classica.
I vincitori sono i praticanti legali Bernadette Cacciapaglia, Maria Carmela Muscogiuri e Alessandro Passaro del foro brindisino. Il risultato è stato accolto con molta soddisfazione dai componenti dell’Ordine degli avvocati di Brindisi presenti alla manifestazione e dal direttore della Fondazione provinciale dell’Avvocatura.
Una idea del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, avv. Vincenzo Di Maggio, realizzata dalla Scuola Forense di Taranto, presieduta dall’ avv. Paola Donvito. Nella organizzazione è stato coinvolto tutto il direttivo della scuola, con gli avvocati Luca Andrisani, Daniele D’Elia, Mario Esposito, e con l’avv. Giovanni Fiorino in veste di tutor per la sezione penale. Un impegno importante che ha coinvolto anche lo staff della scuola, rappresentata dalla dott.ssa Maria Grazia Argento e l’assistenza del tecnico informatico Biagio Baldaro.
I vincitori hanno vinto in premio un corso di inglese giuridico, tutti gli altri praticanti la visita presso una istituzione giudiziaria europea a Strasburgo o a Bruxelles.
“Se dovessi valutare – ha detto l’avvocato Angelo Esposito del Consiglio Nazionale Forense – dalle performance viste oggi ritengo di poter esprimere ottimismo per il futuro della avvocatura” . “E’ importante tornare a valorizzare la tecnica retorica – ha aggiunto il presidente degli avvocati tarantini Vincenzo Di Maggio – intesa come capacità di argomentare le proprie ragioni, vuoi in ruolo di accusa che di difesa, sapendo affrontare ogni possibile capovolgimento di fronte che è frequente nel dibattimento processuale.”
Il torneo, denominato ‘Scacco d’atto‘ s’ispira all’insegnamento di Aristotele e Quintiliano, maestri e docenti di retorica, e vedono le nostre scuole, da sempre tese a formare i futuri avvocati, competere tra loro, “dirigersi cioè insieme nella stessa direzione” della scienza e dell’arte del parlare bene (per bene, in modo etico), del parlare giusto e del parlare corretto, valorizzando chiarezza, logicità, rigore metodologico nell’esposizione e dimostrazione della conoscenza delle tecniche di persuasione e argomentazione, proprio secondo i principi della retorica giudiziaria classica.
Nel rispetto delle parti richieste dalla retorica, ‘esordio, narrazione, partizione, argomentazione, confutazione, epilogo’ l’obiettivo della gara è stato voluto e diretto per far assumere consapevolezza degli strumenti del potere dialettico-argomentativo e restituire tempo alla giustizia portando a maturazione i frutti di una formazione d’avanguardia, nella quale la tecnologia assecondi il logos predisponendo l’agone a recuperare le variabili spaziali e temporali messe in crisi da una cattiva inventio e da una pessima dispositio.