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21 Novembre 2024 14:44

Gli esperti più scarsi del mondo: Burioni, Pregliasco e Brusaferro.

In fondo alla classifica con appena 22 punti Maria Rita Gismondo la virologa che derise le preoccupazioni sul coronavirus ritenendo l'epidemia assai meno distruttiva di una influenza e che non a caso è stata assoldata come "esperta" di riferimento de il Fatto Quotidiano dove scriveva Andrea Scanzi il quale a fine febbraio disse assai di peggio insultando chi aveva paura del virus "che non farà morti" in un video che passerà alla storia come il più clamoroso infortunio giornalistico del dopoguerra.

ROMA – Secondo Scopus, considerata la bibbia della scienza, i virologi che hanno imposto la chiusura dell’Italia  al Governo Conte sono ultimi nella classifica mondiale. La poco piacevole sorpresa, certamente non felice arriva dalla classifica di valutazione degli esperti che in tutto il mondo stanno affiancando le autorità politiche nella guerra al coronavirus.

Scopus è aggiornato periodicamente e offre circa 25.000 articoli provenienti da più di 5.000 editori internazionali che includono: 16.500 giornali sottoposti a processo di peer reviewing in ambito scientifico, tecnico, medico e sociale; 600 pubblicazioni commerciali; 350 edizioni di libri; una copertura estesa delle conferenze mondiali con 3 milioni e mezzo di conference papers.

In Scopus sono presenti 435 milioni di pagine web a carattere scientifico; 23 milioni di brevetti depositati nei cinque principali uffici brevetti del mondo (US Patent OfficeEuropean Patent OfficeWorld Intellectual Property OrganizationJapan Patent Office e UK Intellectual Property Office); oltre 80 fonti selezionate da varie istituzioni che comprendono archivi digitali e collezioni relative a specifici argomenti

Scopus valuta con un punteggio– l’ HIndex– il prestigio e l’attendibilità di tutti gli scienziati, basandosi sui titoli accademici di ognuno, delle pubblicazioni scientifiche e del numero di citazioni dei loro lavori nel tempo da parte di altre pubblicazioni scientifiche.

sulla sinistra Antony Fauci

Il punteggio più alto al mondo in questa classifica della guerra al coronavirus ce l’ha un professore italo-americano, Anthony Fauci (174), che è al momento il virologo di riferimento del Presidente Usa Donald Trump, che nonostante lo critica e fa di testa sua, riconosce la sua competenza e la rispetta. In questo sistema di valutazione predisposto da Scopus una sufficiente mediocrità si raggiunge sopra i 50 punti, una certa autorevolezza al di sopra degli 80, e così salendo fino alla eccellenza.

In Italia ne abbiamo solo tre di cui possiamo essere in qualche modo orgogliosi, ma non sono consulenti del governo e anche in tv si fa ricorso a loro raramente. Si tratta di Alberto Mantovani dell’Humanitas (167), Giuseppe Remuzzi dell’Istituto Mario Negri (158), e Luciano Gattinoni (84) che però lavora in Germania, all’Università di Gottingen.

il virologo Alberto Mantovani

Discreto prestigio hanno anche Paolo Ascierto (63) dell’Istituto Nazionale dei TumoriGiuseppe Ippolito (61) direttore scientifico dell’ Ospedale Spallanzani di Roma, Giovanni Rezza (59) dell’Istituto Superiore di SanitàMassimo Galli (51) dell’ Ospedale Sacco di Milano. Vicini alla sufficienza il virologo di fiducia della Regione Veneto, Andrea Crisanti (49) e Ilaria Capua (48) la quale lavora in Florida, virologa diventata celebre ai tempi dell’influenza aviaria per aver isolato il virus e sollecitato il pubblico accesso ai dati a livello internazionale, la quale non ha potuto realizzare in Italia .

la virologa Ilaria Capua

Nel 2014 la virologa, eletta alla Camera nelle liste di Scelta Civica era stata iscritta nel registro degli indagati per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, abuso di ufficio e traffico illecito di virus. Nel luglio 2016 è stata pienamente prosciolta. “E’ stata una decisione sofferta e ponderata, che ho maturato nel tempo e che si è articolata intorno alla parola ‘rispetto'”, aveva detto nel suo messaggio con il quale rassegnava le proprie dimissioni. La Camera le accettò con 238 “sì” e 179 “no“. L’ Aula si è infiammata contro il giustizialismo e la gogna montata soprattutto online in presenza di un semplice avviso di garanzia; sul “banco degli imputati” il M5S, che ha annunciato il sì alle dimissioni “in coerenza con i precedenti“.

In ogni caso ad anni luce di distanza da un Fauci, da un Mantovani e da un Remuzzi. Tutti gli altri giudicati ampiamente insufficienti dalla comunità degli scienziati. Voti bassissimi proprio per quelli che vanno per la maggiore nelle trasmissioni televisive come “esperti“. Come Walter Ricciardi (39) preso come consulente dal Ministero della Salute. O Pier Luigi Lopalco (33) che pure è ospite fisso dei talk show. Bassissimo il giudizio su Roberto Burioni (26), virologo che andò per la maggiore quando si imposero i vaccini a tutti gli italiani e oggi arruolato come ospite fisso da Fabio Fazio nel suo “Che tempo fa“.

In fondo alla classifica con appena 22 punti Maria Rita Gismondo  la virologa che derise le preoccupazioni sul coronavirus ritenendo l’epidemia assai meno distruttiva di una influenza e che non a caso è stata assoldata come “esperta” di riferimento de il Fatto Quotidiano dove scriveva  Andrea Scanzi il quale a fine febbraio disse assai di peggio insultando chi aveva paura del virus “che non farà morti” in un video che passerà alla storia come il più clamoroso infortunio giornalistico del dopoguerra.

Ad avere voti più bassi di Burioni e della Gismondo ci sono però il presidente dell’Istituto Superiore di SanitàSilvio Brusaferro (21) cui il Governo Conte ha di fatto affidato la guida delle decisioni sul Coronavirus,  Fabrizio Pregliasco (14) e Giulio Tarro (10), disprezzato dalla comunità scientifica, ma non privo di sostenitori, visto che qualcuno di loro ancora insiste per candidarlo al premio Nobel

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