ROMA – I leader dei due movimenti hanno chiesto ancora qualche giorno di tempo al Quirinale per definire la lista dei nomi dei ministri da presentare al presidente Mattarella. La composizione della squadra di governo dovrebbe essere pronto entro lunedì. Di Maio e Salvini dovrebbero incontrarsi nuovamente domani , insieme ai loro luogotenenti, per concordare chi indicare come premier della coalizione giallo-verde.
I passi avanti “sono significativi“. “Sta andando bene“, ha dichiarato Matteo Salvini uscendo da Montecitorio. Di rimando il controcanto di Luigi Di Maio su Facebook “Un momento importante per l’Italia“. Questi i commenti significativi al termine dell’incontro che ha aperto la trattativa tra Lega e Cinque Stelle per formare il nuovo governo. I due leader hanno cancellato con un colpo di spugna, le chiusure dei giorni scorsi, pur di raggiungere la guida del Governo: il potere.
“Sulla composizione dell’esecutivo e del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell’ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l’obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al paese”, scrivono i due leader in una nota congiunta diffusa al temine dell’incontro di due ore che si è svolto nella Sala Siani del Palazzo dei Gruppi della Camera dei Deputati. All’incontro di oggi hanno partecipato anche Vincenzo Spadafora il braccio destro di Di Maio ed il vice segretario della Lega Giancarlo Giorgetti..
La trattativa proseguirà nel pomeriggio con la prima riunione dei responsabili tecnici dei diversi settori MoVimento 5 Stelle e Lega. Il nodo principale è la ricerca di una figura per la premiership mentre per i due leader si prefigurano incarichi in ministeri di peso: Salvini all’Interno e Di Maio agli Esteri. L’idea è quella di dar vita a un “contratto di governo: se c’è accordo si parte altrimenti si vota“, dice Di Maio. Invece per Salvini “il nuovo governo dovrà fedele al voto degli italiani“. La trattativa si è del tutto sbloccata con il semaforo verde di Silvio Berlusconi che in una nota ha sostenuto che un governo M5S “Non è la fine dell’alleanza di centrodestra anche se Forza Italia non voterà la fiducia“.
La questione politica di fondo dietro i toni concilianti del comunicato è lo snodo principale : indicare come premier. L’ipotesi Giorgetti (vice di Salvini ) che circolava nei giorni scorsi ormai sembra essere svanita. E i due leader che vogliono un premier politico e non “tecnico” sembrano essere in difficolta nell’indicazione di un nome “neutrale” che metta tutti d’accordo: infatti non ci sarebbe una alternativa forte rispetto all’incarico conferito o all’uno o all’altro, circostanza che mette in luce l’insufficiente peso ed autorevolezza istituzionale di entrambi i movimenti. E’ questo il motivo per cui avanza addirittura l’ipotesi staffetta: per metà del tempo della legislatura il premier sarebbe Di Maio, per la seconda metà, Salvini. Come se fosse una partita di calcio….povera Italia !