ROMA – Dopo una giornata segnata dall’ottimismo sull’ipotesi di un governo M5s-centrodestra, Di Maio gela Salvini: “Non arriverò a trattare con Berlusconi, ci sono dei limiti”, dice dopo l’incontro con la Casellati. Ma apre uno spiraglio sull’appoggio esterno “non ostile” di Fi e Fratelli d’Italia ad un governo che nascesse su un ‘contratto’ firmato con la Lega. E’ il sentiero stretto di cui si parlerà al Quirinale quando la presidente del Senato andrà a riferire al Presidente della Repubblica a Mattarella della sue esplorazione. “Da Di Maio una prova di immaturità“, replica Fi. E Salvini avverte: “Se non si muove nulla, ci provo io: o la va o la spacca”. Ma il Pd non crede alla rottura: “Di Maio sdogana Fi, il resto è tattica“, dice Rosato.
M5S A COLLOQUIO – Nel tardo pomeriggio la delegazione del M5s guidata da Di Maio si recata dalla presidente del Senato. “Con tutta la buona volontà a collaborare nulla per me è perduto e nulla si chiude ma non possiamo andare oltre certi limiti“, ha detto il capo politico M5S Luigi Di Maio al termine delle consultazioni sottolineando che “se poi mi si chiede di sedermi a un tavolo con tre forze politiche, Di Maio, Salvini, Berlusconi e Meloni per concordare un programma di governo e personalità che vengono dalle singole forze politiche, voi capirete che è molto complicato per noi digerire questo scenario“. “Con molta onestà vi dico: andremo avanti ma senza pensare a colpi di scena a Di Maio al tavolo con quattro partiti a trattare sui ministri, a Di Maio al governo senza essere alla presidenza del Consiglio, immaginatevi se M5s potrebbe essere disponibile a ciò“.
“Con Matteo Salvini abbiamo avuto sintonia su vari temi. E’ chiaro che ci sia disponibilità a discutere su programmi”, ha detto ancora Di Maio. “Ce la stiamo mettendo tutta ma oltre determinate barricate non possiamo andare, ho detto chiaramente che c’era disponibilità a firmare un contratto con Matteo Salvini a formare un governo. Sulla base di quel governo ho detto a Matteo Salvini che siamo disposti ad accettare che quel contratto e quel governo firmato con lui fosse sostenuto da Fi e Fdi, ma era chiaro ed evidente che l’interlocuzione è tra noi due“, ha spiegato ancora Di Maio. “Se poi mi si chiede di sedermi a un tavolo con tre forze politiche, Di Maio Salvini, Berlusconi e Meloni per concordare un programma di governo e personalità che vengono dalle singole forze politiche voi capirete che è molto complicato per noi digerire questo scenario“.
IL CENTRODESTRA A COLLOQUIO – A Palazzo Giustiniani Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. “Nutriamo la fondata speranza che si riesca finalmente a superare la politica del no che in molti hanno portato avanti fino a oggi”, ha detto al termine delle consultazioni con la Casellati, Matteo Salvini. “Confidiamo che il secondo partito superi i veti e accetti finalmente di sedersi al tavolo parlando di programmi e non dai posti”. “Per noi è improponibile un governo con chi ha perso“, ha detto ancora il leader della Lega. “E’ l’ultimo appello alla responsabilità si parli di temi e non di posti e spero che questo venga consegnato alla presidente Casellati”.
“Sì, ci sono dei segnali di novità dal M5S, confidiamo oggi in quel che dirà Di Maio“, ha detto Salvini all’uscita di Palazzo Giustiniani. “Ieri siamo usciti di qui con gli schiaffoni, se oggi usciamo con i sorrisi metà dell’opera è fatta, il resto lo facciamo la prossima settimana. Speriamo che oggi sia il giorno buono: confidiamo che si possa fare un governo di chi ha vinto le elezioni. Se cadono i veti, se cadono i ‘no‘ si può iniziare a lavorare“. “Se oggi si parte? Parlatene con il presidente Casellati, speriamo di averle consegnato un buon lavoro – ha aggiunto -. Oggi si può partire, finalmente si può costruire qualcosa“. “L’accordo con i Cinquestelle è di parlare di cose da fare. Se cadono i veti si parte, si parla di programmi. Noi siamo disponibilissimi a farlo, come Di Maio chiede da tempo“, ha affermato ancora Salvini.
Poi in serata: “Ci proverò fino alla fine, se serve mi metto in campo direttamente io, pur di non perdere altro tempo. Non mi interessano logiche politiche, come ‘non farti avanti se no ti bruci’. Non ho tempo da perdere e l’Italia non ha tempo da perdere”, ha detto Salvini da Isernia per poi aggiungere “mi metto in campo, io e o la va o la spacca“.
LE REAZIONI – “Il supplemento di veto pronunciato dal Movimento 5 Stelle dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, il rifiuto di formare un governo – replica, Forza Italia attraverso una nota -. Si tratta dell’ennesima prova di immaturità consumata a danno degli italiani. Il centrodestra unito e Forza Italia hanno invece dimostrato di essere pronti e compatti nella volontà di dare le risposte che il Paese necessita“.
“Stiamo facendo esercizio di pazienza e dialogo, perchè ti alzi la mattina con Tizio che insulta Caio. Sto cercando di mettere d’accordo tutti, ma se non si muove nulla il governo lo metto in piedi io”, ha aggiunto ancora il leader della Lega. “E se non ce la facciamo si va alle urne“, ha aggiunto Salvini.
“E’ evidente che un governo a guida M5S non credo che potrebbe avere l’appoggio né esterno, né interno, di Forza Italia o di Fratelli d’Italia, un governo a guida di un nostro alleato come la Lega, una riflessione potrebbe provocarla”: è lo scenario prospettato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a ‘105 Matrix‘ su Radio 105.
“Per noi il balletto che fanno il M5S e centrodestra è tutta tattica sulla pelle degli italiani – dice Ettore Rosato (Pd) alla Camera -, anche dopo un appello di Gentiloni a non perdere tempo che andrebbe accolto da chi ha responsabilità. Di Maio ha sdoganato Fi con la scelta di aprire la trattativa in maniera indiretta, per cui i punti di Fi arriveranno attraverso Salvini. Mi pare una presa in giro non adatta a chi vuole guidare il paese. Restiamo in attesa di capire quali conclusioni Casellati proporrà al presidente della Repubblica“.
“Adesso, come abbiamo detto dal primo giorno, tocca ai vincitori delle elezioni. E vediamo se saranno in grado di farcela. Tocca a loro, come diciamo da sempre“, ha scritto Matteo Renzi nella sua newsletter Enews. E dalla riunione della segreteria del Pd la conferma della linea di “minoranza parlamentare e proposta al Paese“.
“L’Italia non può permettersi di restare fuori della dinamica che disegna il futuro dell’Ue – è l’appello del premier Paolo Gentiloni – e l’Ue non si può permettere di affrontare il dibattito senza l’Italia” che ha aggiunto “L’attuale governo è impegnato, nessuno ha staccato la spina. Ma certamente serve una soluzione politica in tempi rapidi che dia certezza del ruolo dell’Italia“.